Proteggere la democrazia durante la pandemia di coronavirus!

Proteggere la democrazia durante la pandemia di coronavirus!

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La pandemia di coronavirus necessita una risposta urgente e ambiziosa. Occorre adottare delle misure atte a salvare vite umane e a proteggere i redditi e l'economia. Anche la democrazia, però, deve essere protetta durante la pandemia di coronavirus! Tutte le misure di emergenza adottate dai governi devono rispettare le procedure democratiche, la trasparenza e lo stato di diritto. In particolare, quando vengono imposte severe limitazioni alle libertà fondamentali, questo deve essere fatto dalle maggioranze democratiche più ampie possibili e non contro l'opposizione.
Purtroppo, alcune misure adottate dai governi non hanno nulla a che vedere con la lotta contro il virus. Lottano piuttosto contro i loro critici, l'opposizione o la libertà di parola stessa. I governi di destra e populisti in Europa hanno usato la lotta contro il coronavirus come un diversivo. Spingono per leggi e regolamenti che sospendono i parlamenti democraticamente eletti. Questo punta a mettere a tacere l'opposizione e sospendere diritti umani fondamentali come la libertà dei media. Esiste il serio pericolo che le decisioni di emergenza trasformino le democrazie liberali in sistemi autocratici.
L'Europa deve fermare tutto questo immediatamente!
Gli esempi peggiori rappresentano una minaccia per la democrazia e lo stato di diritto:
- Il primo ministro ungherese Viktor Orbán sta imponendo un Stato d'emergenza che sospende il parlamento a tempo indeterminato. Questo gli permette di governare per decreto e di sospendere le elezioni. La legge punisce anche le "fake news" e il "fear mongering" sul coronavirus con fino a 5 anni di carcere - uno strumento che potrebbe essere usato contro i giornalisti critici. La maggioranza dei due terzi di Orban l'ha adottata lunedì 30 marzo.
- Quando il governo polacco ha annunciato lo stato di "minaccia epidemica", tutti, tranne il candidato del governo, hanno sospeso la campagna elettorale per le prossime elezioni presidenziali. Il governo si rifiuta però di rinviare le elezioni. Il presidente in carica Duda sta sfruttando la situazione per assicurarsi un vantaggio. Il governo ha anche cambiato la legge elettorale meno di sei mesi prima delle elezioni, violando la costituzione polacca.
Gli attivisti della società civile hanno criticato ferocemente le suddette misure in quanto porterebbero a sistemi politici autoritari. In Ungheria c'è un serio timore che Viktor Orbán cerchi di trasformare il paese in una dittatura.
Alla luce di questi sviluppi chiediamo che:
- Tutte le misure di emergenza degli Stati membri dell'UE debbano avere una data di scadenza, da prolungare se necessario. Le misure devono permettere ai giornalisti e ai parlamenti di esercitare le loro funzioni di controllo democratico.
- La Commissione UE deve prendere una posizione chiara contro l'uso improprio della crisi del coronavirus per le prese di potere da parte dei governi autoritari.
- Data la sospensione del controllo parlamentare sulle azioni governative in Ungheria, la Commissione UE dovrebbe smettere di elargire fondi UE al governo di Budapest. I fondi UE dovrebbero invece essere distribuiti direttamente dalla Commissione.
- Le organizzazioni della società civile e la stampa non dovrebbero essere limitate nel loro lavoro. Sono una parte essenziale delle nostre società democratiche e dovrebbero poter continuare il loro lavoro.
Primi Firmatari
Daniel Freund, MEP (Verdi, Germania)
Lara Wolters, MEP (Socialdemocratici, Paesi Bassi)
Guy Verhofstadt, MEP (Liberali, Belgio)
Petri Sarvamaa, MEP (Democratici Cristiani, Finlandia)
Ramona Strugariu, MEP (Liberali, Romania)
Mikuláš Peksa, MEP (Pirati, Repubblica Ceca)
Terry Reintke, MEP (Verdi, Germania)
Stelios Kouloglou, MEP (Sinistra, Grecia)
Moritz Körner, MEP (Liberali, Germania)
Pascal Durand, MEP (Liberali, Francia)
Gabriele Bischoff, MEP (Socialdemocratici, Germania)
Sergey Lagodinsky, MEP (Verdi, Germania)
Tiemo Wölken, MEP (Socialdemocratici, Germania)
Viola von Cramon-Taubadel, MEP (Verdi, Germania)
Franziska Brantner, MP (Verdi, Germania)
Helmut Scholz, MEP (Sinistra, Germania)
Margarida da Silva, Corporate Europe Observatory
Alberto Alemanno, Jean Monnet Professor, HEC Paris
Helen Darbishire, Access Info Europe
Jamila Schäfer, Vice Capo Verde Verdi tedeschi
Domenèc Ruiz Devesa, MEP (Socialdemocratici, Spagna)
Fabio Massimo Castaldo, MEP (5 Stelle, Italia)
Niklas Nienass, MEP (Verdi, Germania)
Patrick Breyer, MEP (Pirati, Germania)
Heidi Hautala, MEP (Verdi, Finlandia)
Imke Dierßen, LobbyControl
Transparency International EU
Fundacji ePaństwo
Lucia Ďuriš Nicholsonová, MEP (conservatore di destra, Slovacchia)
Sandro Gozi, Presidente dell'Unione dei federalisti europei / MEP (RENEW, Francia)
Norwegian Helsinki Committee
Human Rights Movement “Bir Duino - Kyrgyzstan”
Civil Rights Defenders
Free Press Unlimited
Center for Civil Liberties
Human Rights House Zagreb
Netherlands Helsinki Committee
Judith Sargentini, ex-MEP (Verdi, Paesi Bassi)
Ingeborg Gräßle, ex-MEP (Democratici Cristiani, Germania)
Centre for Peace Studies Zagreb
Malgorzata Tracz - MP e copresidente del partito verdi polacco
Wojciech Kubalewski - copresidente del partito verdi polacco
Ulszula Zielińska - MP (Verdi, Polonia)
Tomasz Aniśko - MP (Verdi, Polonia)
DRA (German-Russian Exchange, Berlin)
ZARA – Zivilcourage und Anti-Rassismus-Arbeit
Helsinki Committee for Human Rights of the Republic of Macedonia
European Federation of Journalists