Trieste ha voglia di pace, non di dipendenza dalla Russia

Trieste ha voglia di pace, non di dipendenza dalla Russia

59 hanno firmato. Arriviamo a 100.
Lanciata
Petizione diretta a
Comune di Trieste

Perché questa petizione è importante

Lanciata da Giovanni Farina

Con questa petizione, noi civili residenti a Trieste, vorremmo contribuire a costruire la pace nel mondo. La guerra che il governo russo ha iniziato contro il pacifico popolo ucraino è terrificante e ci inorridisce. Poiché viviamo in una società globale, crediamo che ognunə di noi possa avere un impatto sulla pace nel mondo.


Pertanto, rispetto alla situazione attuale a Trieste, lə cittadinə sottoscrittə ritengono che:

1. L'Amministrazione di Trieste deve rendere più pratici e trasparenti i processi che aiutano le persone in fuga da guerra e oppressione

Chiediamo un sostegno più concreto ed efficace per i rifugiati, indipendentemente dalla loro cittadinanza. Chiediamo all'Amministrazione di Trieste di:

  • Chiarire gli schemi abitativi privati: i piani abitativi per l’Emergenza Ucraina basati sui privati messi in piedi dal Comune di Trieste e dalla Protezione Civile si sono rivelati in molti casi insufficienti e hanno causato confusione alle persone disposte ad aiutare.
  • Integrare i servizi con il ben funzionante ufficio profughi del Consorzio Italiano di Solidarietà e fornire chiare linee guida per il pubblico.
  • Mantenere l'alloggio dei profughi: collaborare con Caritas Trieste per velocizzare i lavori di riparazione della Casa Malala (ex-caserma a Fernetti appartiene alla Prefettura, che però è gestita dalla Caritas).
  • Installare un punto di orientamento e aiuto multilingue per accogliere in modo più pratico le persone in fuga dalla guerra e dall'oppressione, indipendentemente dall'etnia, dal sesso, dall'occupazione o dal livello di reddito. 

 

2. Trieste deve contribuire alla costruzione della pace 

Attualmente, il processo di redistribuzione delle risorse destinate all'accoglienza genera un clima di competizione invece che di collaborazione. La città dovrebbe aiutare a costruire un dialogo e favorire la cooperazione tra diversi gruppi e individui, preservando il diritto a manifestare pacificamente per ciascunə in qualsiasi parte della città. Chiediamo:

  • la promozione attiva di una cultura di partecipazione, equità e trasparenza: il governo deve creare ed essere guidato da un'Assemblea delle cittadine e dei cittadini sulla prevenzione dei conflitti e la costruzione della pace;
  • che Trieste sia dichiarata Capitale Europea per la Pace e che la bandiera della Pace venga issata sul Municipio;
  • l’organizzazione di eventi (ad es. conferenze, proiezioni di film, discussioni aperte) che aumentino la consapevolezza sulla prevenzione dei conflitti e sulla costruzione della pace.

3. Trieste deve muoversi verso l'indipendenza energetica da dittature e autocrazie

Per eliminare le dipendenze dai combustibili fossili provenienti dalla Russia o da qualsiasi altro Paese guidato da una dittatura, occorre la transizione verso risorse energetiche provenienti da fonti rinnovabili. Per favorire questo processo chiediamo:

  • regole più semplici per l'installazione dei pannelli solari, aumento del numero e della tipologia di superfici solarizzabili per legge (report sull'agrivoltaico di Legambiente);
  • promozione attiva e concreta delle Comunità Energetiche;
  • installazione di un parco solare presso Cava Faccanoni (come proposto da EMS);
  • piste ciclabili in città e sul mare (es. tra il centro città e Barcola) per aiutare le persone a passare all’utilizzo delle biciclette invece che delle auto.

 

 

Petizione redatta da Anna Nikishova, Giovanni Farina, Eszter Szekely, Romina Wild, Ivan Prusak, Iuri Macocco, Nicola Franchini, Lisa Zaratin, Asya Gefter

 

 

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