Fermiamo il Termovalorizzatore di San Vittore del Lazio (FR) NO alla IV LINEA

Fermiamo il Termovalorizzatore di San Vittore del Lazio (FR) NO alla IV LINEA

Lanciata
4 gennaio 2021
Petizione diretta a
Roberto Cingolani (Ministro per la Transizione Ecologica) e 18 altri/altre
Firme: 408Prossimo obiettivo: 500
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Giovanni Marandola

FERMIAMOLO

FERMIAMO LA COSTRUZIONE DELLA 4° LINEA DEL TERMOCOMBUSTORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO

1.     Il TERMOCOMBUSTORE di San Vittore del Lazio, attivato nel 2002, con una sola linea di smaltimento, ha generato da subito un impatto ambientale significativo sui territori circostanti. Con il passare degli anni e con l’ampliamento del sito attraverso la costruzione di impianti addizionali, l’impatto ambientale è diventato insostenibile. Dalle ca. 125.000 tonnellate di rifiuti annue (capacità massima di una linea singola di smaltimento) del 2002 si è passati, con la costruzione di due nuove linee di smaltimento, al trattamento di ca 400.000 tonnellate nel 2019. Si segnala un incremento del 318% in pochi anni, con la previsione di smaltire una capacità massima di circa 600.000 tonnellate di rifiuti all’anno, con la costruzione di una quarta linea.

IL TERMOCOMBUSTORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO DIVENTEREBBE COSÌ UNO DEI PIÙ GRANDI IMPIANTI DI INCENERIMENTO IN EUROPA. UN PRIMATO TRISTE, DEL QUALE NON CI SI PUÒ RALLEGRARE

 

2.     Il TERMOCOMBUSTORE di San Vittore del Lazio è impropriamente definito TERMOVALORIZZATORE. Anche se per qualcuno potrebbe non esserci nessuna differenza sostanziale, questo TERMOCOMBUSTORE non punta affatto all’ottimizzazione energetica dei rifiuti utilizzati come combustibile. Un TERMOVALORIZZATORE, in quanto tale, ha invece l’obiettivo di ottimizzare e massimizzare il rendimento dell’impianto; così come è indicato dalle recenti ‘BAT Conclusions’ (Best Available Techniques), emanate dalla Comunità Europea.

Per render bene l’idea, basti pensare che l’impianto di San Vittore del Lazio ha un rendimento energetico di circa il 20%. Cioè solo il 20% dell’energia resa disponibile dai rifiuti viene convertita in energia elettrica. Si noti che in genere i TERMOVALORIZZATORI hanno un rendimento che varia dall´ 84 al 94%, proprio perché la maggior parte del calore viene recuperato per riscaldare le abitazioni circostanti.

Spesso si cita a modello, il Termovalorizzatore in funzione nella città di Copenaghen, e il confronto con quello di San Vittore del Lazio è ineccepibile. 

COPENAGHEN CONVERTE IL 94%

BRESCIA CONVERTE L´84%

SAN VITTORE CONVERTE IL 20%

Si tenga ben conto dell’enorme differenza!

3.     Il paradosso è che, mentre a San Vittore il calore prodotto dallo smaltimento dei rifiuti viene “perso”, a Roma e nei grandi centri urbani si fa ricorso alle normali caldaie casalinghe, siano esse a gas, pellet, legna, ceppato etc. Non è forse un paradosso?

È questo il motivo per il quale in città come Copenaghen, Zurigo, Stoccolma, o per non andare così lontano, Parma, Brescia, ecc., i termovalorizzatori vengono costruiti all’interno o a ridosso delle aree urbane, al fine di sfruttare al meglio l’intero ciclo di smaltimento, valorizzazione e conversione energetica dei rifiuti.

IL TERMOCOMBUSTORE DI SAN VITTORE INQUINA DUE VOLTE

4.     Ad oggi il trasporto di 400.000 tonnellate annue verso Il TERMOCOMBUSTORE di San Vittore del Lazio, e l’effetto di doppio inquinamento producono emissioni in atmosfera paragonabili e per determinati inquinanti anche superiori a quelli di una moderna centrale elettrica da ca. 350 MW, (il nostro termocombustore ha tuttora una potenza elettrica installata di soli ca. 44 MW)

IL TERMOCOMBUSTORE DI SAN VITTORE INQUINA TRE VOLTE

Ca. 13.000 mezzi conferitori annui (la maggior parte dei rifiuti proviene da Roma 300 km A/R)

Mancata ubicazione strategica (3.3000.000 GJ “persi” ogni anno)

Emissioni in atmosfera localizzate nell’area di installazione

5.     Pertanto, qualsiasi politica energetica e ambientale che abbia lo scopo primario di spedire i rifiuti prodotti da Roma il più lontano possibile dalla Capitale, oggi non deve più essere sostenuta e perorata dalle comunità locali, dalle regioni interessate, dallo Stato stesso. Tanto più in considerazione delle linee guida etiche e legali previste dalle politiche energetiche e ambientali elaborate in sede alla Comunità Europea.

CHIAMARE POLITICA ENERGETICA, LE DECISIONI E GLI ACCORDI PRESI PER LA REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO DI SAN VITTORE, È COSA ESAGERATA.

PERCHÉ, SIN DALL’INIZIO, ACEA E GLI AMMINISTRATORI NON HANNO MAI CURATO SERI INTERESSI RIGUARDANTI LO SVILUPPO ENERGETICO E LA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE

6.  Il TERMOCOMBUSTORE di San Vittore del Lazio è stato costruito troppo vicino alla ormai dismessa Centrale Nucleare del Garigliano (a soli due comuni di distanza), la quale ha creato ingenti danni alle popolazioni circostanti che stanno tuttora pagando sulla propria pelle le conseguenze. Pertanto, le popolazioni circostanti presenteranno a breve un ricorso presso il Tribunale dei diritti dell’uomo (CEDU)

7.  Il TERMOCOMBUSTORE di San Vittore del Lazio è costruito molto vicino a importanti aree Naturalistico-Geologiche quali il Parco Nazionale d’Abruzzo a Nord, il Parco Regionale di Roccamonfina a Sud-Ovest (sorgenti Ferrarelle), il Parco Regionale del Matese a Est, e svariati piccoli parchi e aree Wilderness e di pregio naturalistico.

8.   Il TERMOCOMBUSTORE di San Vittore del Lazio grava su un contesto prevalentemente agricolo, culture e allevamenti dove si producono eccellenze eno-gatronomiche specifiche

È ORA DI PRENDERNE ATTO

INSIEME!!

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