
Decision Maker
Regione Lazio
Profilo ufficiale Regione Lazio. Sito web istituzionale: http://www.regione.lazio.it

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LA TRISTE FAKE NEWS SUL FORLANINI SULLA PELLE DELLE PERSONE E DEI MALATI In queste ore circola una fake news sulla possibilità di riaprire il Forlanini. Bisogna fare chiarezza, perché è una campagna di speculazione sulla pelle delle persone, soprattutto in questa fase di emergenza. La verità: il Forlanini era deserto già negli anni ’90 e da allora è senza alcuna forma di manutenzione. Siamo nel 2020, stiamo parlando di una struttura degradata, fatiscente, che in molte aree sta cadendo a pezzi. Creare un reparto attrezzato in pochi giorni, per curare malati gravi, in una struttura che cade a pezzi e da ristrutturare da cima a fondo è da folli. Su Roma, infatti, si è costruita in poche settimane una rete di 1.000 posti letto dedicati al COVID-19 tra i 550 dei quattro COVID HOSPITAL 1-Spallanzani 257, COVID-2 Columbus 133 posti. In attivazione un COVID-3 HOSPITAL con 80 posti e COVID-4 HOSPITAL PTV con altri 80 posti, cui si aggiungono la rete delle malattie infettive e della pneumologia (400 posti). Questi centri dispongono infatti di spazi adeguati e attrezzature di base pronte all’uso, senza l’esigenza di grandi opere infrastrutturali. Con i posti nelle province arriviamo ad una rete complessiva di circa 1.500 posti a disposizione dell’emergenza in tutta la Regione Lazio. Noi abbiamo il dovere di aprire nuovi reparti in tempi brevissimi, come stiamo facendo, ma in strutture sanitarie che garantiscano igiene, efficacia e funzionalità perché si parla della vita di esseri umani. Le persone hanno bisogno di soluzioni concrete in 7 giorni, non di cose che si possono realizzare in 7 anni. Chi porta avanti questa campagna, quindi, ha una grave responsabilità, suscita attese e speranze, produce frustrazione quando avremmo tutti bisogno di speranza. Per fortuna migliaia di operatori della sanità in queste settimane in silenzio e senza sosta e chiacchiere stanno lavorando per sconfiggere il virus e aprire, nuovi reparti, moderni e in piena sicurezza. Pensiamo a curare le persone. --- LINK AL POST SULLA PAGINA FACEBOOK UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO: https://www.facebook.com/RegioneLazio/posts/2796143117120929?__tn__=-R
LA TRISTE FAKE NEWS SUL FORLANINI SULLA PELLE DELLE PERSONE E DEI MALATI In queste ore circola una fake news sulla possibilità di riaprire il Forlanini. Bisogna fare chiarezza, perché è una campagna di speculazione sulla pelle delle persone, soprattutto in questa fase di emergenza. La verità: il Forlanini era deserto già negli anni ’90 e da allora è senza alcuna forma di manutenzione. Siamo nel 2020, stiamo parlando di una struttura degradata, fatiscente, che in molte aree sta cadendo a pezzi. Creare un reparto attrezzato in pochi giorni, per curare malati gravi, in una struttura che cade a pezzi e da ristrutturare da cima a fondo è da folli. Su Roma, infatti, si è costruita in poche settimane una rete di 1.000 posti letto dedicati al COVID-19 tra i 550 dei quattro COVID HOSPITAL 1-Spallanzani 257, COVID-2 Columbus 133 posti. In attivazione un COVID-3 HOSPITAL con 80 posti e COVID-4 HOSPITAL PTV con altri 80 posti, cui si aggiungono la rete delle malattie infettive e della pneumologia (400 posti). Questi centri dispongono infatti di spazi adeguati e attrezzature di base pronte all’uso, senza l’esigenza di grandi opere infrastrutturali. Con i posti nelle province arriviamo ad una rete complessiva di circa 1.500 posti a disposizione dell’emergenza in tutta la Regione Lazio. Noi abbiamo il dovere di aprire nuovi reparti in tempi brevissimi, come stiamo facendo, ma in strutture sanitarie che garantiscano igiene, efficacia e funzionalità perché si parla della vita di esseri umani. Le persone hanno bisogno di soluzioni concrete in 7 giorni, non di cose che si possono realizzare in 7 anni. Chi porta avanti questa campagna, quindi, ha una grave responsabilità, suscita attese e speranze, produce frustrazione quando avremmo tutti bisogno di speranza. Per fortuna migliaia di operatori della sanità in queste settimane in silenzio e senza sosta e chiacchiere stanno lavorando per sconfiggere il virus e aprire, nuovi reparti, moderni e in piena sicurezza. Pensiamo a curare le persone. --- LINK AL POST SULLA PAGINA FACEBOOK UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO: https://www.facebook.com/RegioneLazio/posts/2796143117120929?__tn__=-R

Rispetto alla situazione del reparto di maternità dell’Aurelia Hospital di Roma si precisa quanto segue. · Il Ministero della Salute ha stabilito al livello nazionale una soglia minima di 500 parti come standard di sicurezza per i reparti di maternità degli ospedali. Studi ribaditi anche nel rapporto del Comitato di bioetica della Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno individuato proprio nella frammentazione dei punti nascita, soprattutto di quelli con meno di 500 parti l’anno, l’elemento che aumenta di molto il rischio clinico per la mamma e il nascituro. · In ragione del fatto che l’Aurelia Hospital non risponde al requisito dei 500 parti, (439 parti nel 2016) nella nuova programmazione non sarebbe stata prevista la presenza della struttura. Tra le alte cose, non si ravvisano elementi che facciano prevedere un aumento dei parti per questa struttura, il tutto sia a causa della generale situazione di decremento delle nascite, sia a causa del fatto che la stessa area è servita da ben quattro importanti ospedali. · Tale condizione di non rispondenza al numero minimo dei parti, come previsto dalle norme, avrebbe comportato, tra le altre cose, il disaccreditamento dell’attività ostetrica da parte della Regione Lazio. La scelta di chiudere il reparto, però, è stata presa dalla stessa struttura, che ha comunicato alla Regione Lazio di aver sospeso le attività per “motivi contigenti” a partire dal mese di luglio 2017.
Rispetto alla situazione del reparto di maternità dell’Aurelia Hospital di Roma si precisa quanto segue. · Il Ministero della Salute ha stabilito al livello nazionale una soglia minima di 500 parti come standard di sicurezza per i reparti di maternità degli ospedali. Studi ribaditi anche nel rapporto del Comitato di bioetica della Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno individuato proprio nella frammentazione dei punti nascita, soprattutto di quelli con meno di 500 parti l’anno, l’elemento che aumenta di molto il rischio clinico per la mamma e il nascituro. · In ragione del fatto che l’Aurelia Hospital non risponde al requisito dei 500 parti, (439 parti nel 2016) nella nuova programmazione non sarebbe stata prevista la presenza della struttura. Tra le alte cose, non si ravvisano elementi che facciano prevedere un aumento dei parti per questa struttura, il tutto sia a causa della generale situazione di decremento delle nascite, sia a causa del fatto che la stessa area è servita da ben quattro importanti ospedali. · Tale condizione di non rispondenza al numero minimo dei parti, come previsto dalle norme, avrebbe comportato, tra le altre cose, il disaccreditamento dell’attività ostetrica da parte della Regione Lazio. La scelta di chiudere il reparto, però, è stata presa dalla stessa struttura, che ha comunicato alla Regione Lazio di aver sospeso le attività per “motivi contigenti” a partire dal mese di luglio 2017.

Con gli sms solidali la Protezione Civile ha raccolto circa 28 milioni di euro. Il 14% del totale, pari a 3,920 milioni, è stato destinato alla Regione Lazio. Le risorse vanno ad aggiungersi a quelle già stanziate dal Commissario straordinario per eseguire interventi di adeguamento sismico su edifici scolastici che presentano un quadro complessivo di danni molto gravi e di vulnerabilità molto elevato. In particolare, i fondi raccolti attraverso gli sms solidali finanzieranno i lavori nella scuola Primaria e Secondaria di 1° grado di Poggio Bustone, della Secondaria di 1° grado di Collevecchio e della scuola dell’Infanzia di Rivodutri. L’obiettivo, è evidente, è quello di assicurare l’immediato ripristino del normale svolgimento delle attività didattiche limitando i disagi per gli alunni e le famiglie. Garantire il diritto allo studio è un obiettivo di primaria importanza, ben oltre ogni distinzione tra i comuni all’interno o all’esterno del cratere. La proposta di destinare alle scuole citate i fondi raccolti con gli sms solidali – va ricordato- è stata prima discussa in occasione del Comitato istituzionale del 5 luglio 2017 (a cui hanno partecipato i rappresentanti istituzionali dei 15 Comuni del cratere e della Provincia di Rieti) , e poi valutata e accolta dal Commissario straordinario del Governo, dal Capo della Protezione Civile e dal Comitato dei Garanti. Si ricorda, infine, che i finanziamenti fino al 100% della spesa sono previsti per tutte le strutture scolastiche presenti nell’area del cratere, e più in generale per tutti gli edifici, sia pubblici che privati. Tutto questo, ovviamente, vale anche per i comuni più colpiti, come Accumoli e Amatrice, per i quali, oltre alle risorse utilizzate per fronteggiare l'emergenza, sono già stati previsti circa 30 milioni di euro di investimenti per interventi su opere pubbliche, scuole comprese. La Regione Lazio continuerà a lavorare ogni giorno in piena trasparenza per tutte le popolazioni colpite dal sisma e per riportare il futuro in questi luoghi.
Con gli sms solidali la Protezione Civile ha raccolto circa 28 milioni di euro. Il 14% del totale, pari a 3,920 milioni, è stato destinato alla Regione Lazio. Le risorse vanno ad aggiungersi a quelle già stanziate dal Commissario straordinario per eseguire interventi di adeguamento sismico su edifici scolastici che presentano un quadro complessivo di danni molto gravi e di vulnerabilità molto elevato. In particolare, i fondi raccolti attraverso gli sms solidali finanzieranno i lavori nella scuola Primaria e Secondaria di 1° grado di Poggio Bustone, della Secondaria di 1° grado di Collevecchio e della scuola dell’Infanzia di Rivodutri. L’obiettivo, è evidente, è quello di assicurare l’immediato ripristino del normale svolgimento delle attività didattiche limitando i disagi per gli alunni e le famiglie. Garantire il diritto allo studio è un obiettivo di primaria importanza, ben oltre ogni distinzione tra i comuni all’interno o all’esterno del cratere. La proposta di destinare alle scuole citate i fondi raccolti con gli sms solidali – va ricordato- è stata prima discussa in occasione del Comitato istituzionale del 5 luglio 2017 (a cui hanno partecipato i rappresentanti istituzionali dei 15 Comuni del cratere e della Provincia di Rieti) , e poi valutata e accolta dal Commissario straordinario del Governo, dal Capo della Protezione Civile e dal Comitato dei Garanti. Si ricorda, infine, che i finanziamenti fino al 100% della spesa sono previsti per tutte le strutture scolastiche presenti nell’area del cratere, e più in generale per tutti gli edifici, sia pubblici che privati. Tutto questo, ovviamente, vale anche per i comuni più colpiti, come Accumoli e Amatrice, per i quali, oltre alle risorse utilizzate per fronteggiare l'emergenza, sono già stati previsti circa 30 milioni di euro di investimenti per interventi su opere pubbliche, scuole comprese. La Regione Lazio continuerà a lavorare ogni giorno in piena trasparenza per tutte le popolazioni colpite dal sisma e per riportare il futuro in questi luoghi.

Onlus “Medicina Solidale”: la risposta della Regione Lazio In merito alle attività ambulatoriali delle diverse sedi della Onlus “Medicina Solidale” che si trovano sul territorio di competenza della Regione, si specifica che: • nessun atto da parte della Regione Lazio né dal Policlinico Tor Vergata impedisce le attività della Onlus; • il Protocollo d’Intesa tra Regione ed Università di Tor Vergata che disciplina le attività sanitarie, di didattica e di ricerca del Policlinico Tor Vergata non ha mai interferito sulle attività della Onlus; • tutte le attività di assistenza sanitaria, secondo quanto previsto dalla legge nazionale, devono essere autorizzate. Si precisa, tra l’altro, che da parte della Onlus non è pervenuta nessuna richiesta di autorizzazione; • la Regione e le Asl competenti sono state sempre disponibili a verificare il possesso dei requisiti necessari da parte della Onlus “Medicina Solidale”, il tutto anche alla luce della particolare natura sociale delle attività svolte nelle diverse sedi dalla Onlus, le quali devono essere autorizzate secondo quanto prevede la legge regionale 4 del 2003; • il presupposto principale è proprio che le procedure avvengano nel rispetto delle norme. Non si tratta di adempimenti burocratici, ma di regole del sistema sanitario che valgono per tutti.
Onlus “Medicina Solidale”: la risposta della Regione Lazio In merito alle attività ambulatoriali delle diverse sedi della Onlus “Medicina Solidale” che si trovano sul territorio di competenza della Regione, si specifica che: • nessun atto da parte della Regione Lazio né dal Policlinico Tor Vergata impedisce le attività della Onlus; • il Protocollo d’Intesa tra Regione ed Università di Tor Vergata che disciplina le attività sanitarie, di didattica e di ricerca del Policlinico Tor Vergata non ha mai interferito sulle attività della Onlus; • tutte le attività di assistenza sanitaria, secondo quanto previsto dalla legge nazionale, devono essere autorizzate. Si precisa, tra l’altro, che da parte della Onlus non è pervenuta nessuna richiesta di autorizzazione; • la Regione e le Asl competenti sono state sempre disponibili a verificare il possesso dei requisiti necessari da parte della Onlus “Medicina Solidale”, il tutto anche alla luce della particolare natura sociale delle attività svolte nelle diverse sedi dalla Onlus, le quali devono essere autorizzate secondo quanto prevede la legge regionale 4 del 2003; • il presupposto principale è proprio che le procedure avvengano nel rispetto delle norme. Non si tratta di adempimenti burocratici, ma di regole del sistema sanitario che valgono per tutti.