Decision Maker

Danilo Toninelli

  • Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Does Danilo Toninelli have the power to decide or influence something you want to change? Start a petition to this decision maker.Start a petition
Petitioning Matteo Salvini, Luigi Di Maio, Danilo Toninelli, Chiara Appendino, Sergio Chiamparino

SI TAV! - Firma per rilanciare l'economia, il lavoro e l'ambiente in Piemonte e in Italia.

Il nostro Paese a 10 anni dall'inizio della crisi non ha ancora recuperato i livelli economici e di benessere di prima. Torino e il Piemonte stanno peggio della media nazionale, la speranza di lavoro a Torino e in tante altre città italiane non è mai stata così bassa nel dopoguerra. L’Italia cresce poco mentre l'economia mondiale cresce. Inserirsi nell'economia e nel mercato globale è uno dei modi più sicuri per agganciarci alla ripresa mondiale e per aumentare la crescita. Per essere collegati al mercato mondiale occorre avere una rete di trasporti collegata meglio con l’Europa e con il mondo. Tanto più che ora il Corridoio della TAV si collegherebbe alla Via della SETA e quindi alla Cina. La TAV oggi è molto più importante di 30 anni fa perché metterebbe Torino e il Nord Italia dentro una rete che parte dal Sud della Spagna e va sino in Cina. Le Infrastrutture di trasporto sono state il più grande motore di crescita nella Storia dell’uomo dai Romani in poi. La crescita dell'economia globale induce la crescita degli scambi commerciali e del trasporto merci. In Germania la logistica occupa quasi 3 milioni di persone, da noi con meno infrastrutture e trasporti la logistica occupa solo 1 milione di persone. La crescita della economia globale e dei redditi delle popolazioni sta generando anche un aumento della domanda turistica mondiale: chi avrà le migliori reti di trasporto autostradali e ferroviarie, chi avrà i migliori porti e aeroporti godrà dei flussi turistici e logistici più degli altri.  Il 70% delle esportazioni italiane debbono attraversare le Alpi, il 45% circa passa dal Brennero, il 28% circa dal lato Francia e il 27% circa dal lato Svizzera. Se il Ministro Toninelli ritiene strategico il tunnel del Brennero che costa oltre 8 miliardi, bisogna considerare strategica anche la TAV, che all’Italia costa meno di 3 miliardi e che ha gli stessi obiettivi del Tunnel del Brennero, cioè trasferire una parte del trasporto merci dalla strada alla rotaia riducendo l’inquinamento e gli incidenti stradali. La TAV collegherebbe Torino e il Nord del Paese con la Francia, che ogni anno riceve 84 milioni di turisti internazionali, i quali in poco più di tre ore da Parigi potrebbero arrivare a Torino. L'arrivo anche del solo 1% varrebbe quasi un milione di turisti esteri. Per questo motivo con i ragazzi e gli studenti di SILAVORO promuoviamo la raccolta di firme dei cittadini che vogliono rilanciare economia e lavoro di Torino, della Val Susa e del Paese nella sostenibilità ambientale: spostare il trasporto dalla gomma alla rotaia significa diminuire l’inquinamento e la congestione del traffico. Senza la TAV la Via della Seta passerebbe sopra le Alpi e noi perderemmo lavoro e entrate fiscali. Con la TAV in funzione Torino e il Piemonte oggi starebbero meglio e non avrebbero perso tante aziende, molti Centri Direzionali, causando la diminuzione di molti posti di lavoro e del giro di affari delle piccole aziende commerciali e artigianali. Se la Sindaca Appendino suggerisce di fare la TAV - ma senza farla passare dalla Val Susa - significa che capisce che il collegamento moderno con la Francia è vitale; ma passare da un’altra parte oltre a non essere efficace, non trova il consenso dei francesi. In sintesi, la realizzazione della TAV e del Terzo Valico daranno un contributo economico e occupazionale importante all'economia italiana che negli ultimi anni ha perso tanti posti di lavoro. Il Piemonte e l’Italia aumenteranno la loro capacità di attrazione di turisti e di investimenti esteri. Ecco perché vi chiediamo di sottoscrivere questo appello SITAV. SITAV = SILAVORO. http://www.bdtorino.eu/sito/articolo.php?id=29225 Bartolomeo GIACHINO, Francesco FORTE, Alessio Cotroneo, Gian Marco Moschella, Franca Marotta.

Bartolomeo Giachino
114,137 supporters
Petitioning Danilo Toninelli

Autostrade per l'Italia SpA: subentro statale e nuovo progetto di gestione e sicurezza

Ogni giorno paghiamo cifre esorbitanti per pedaggi ricevendo un servizio pessimo. Pensiamo in primis agli ingorghi che riguardano SEMPRE gli stessi snodi e per cui non si fa nulla, perché a chi gestisce le autostrade non importa quale sia il nostro tempo di percorrenza ma, semplicemente, che se ne fruisca mancando di un'alternativa.Ora si muore perchè, nonostante incassi miliardari, ponti e viadotti crollano.E' ORA DI DIRE BASTA.Aggiungiamo che per le imprese la nostra rete autostradale è una pietra tombale :• in Svizzera si pagano 50€ all'anno, da noi un'impresa spende migliaia di euro per ogni mezzo all'anno.• tempi di percorrenza lunghi significano più spese e meno possibilità di vendere i propri beni. Vogliamo una gestione trasparente della rete autostradale Vogliamo un cambio del quadro societario di Autostrade per l'Italia S.p.A., attraverso gli strumenti in primis dell'annullamento governativo della concessione ancor prima della revoca. Vogliamo la vignetta come in Svizzera, per cui si PREMIA il cittadino italiano, con un abbonamento fisso. Vogliamo la vignetta come in Svizzera perchè questa garantisce un introito fisso, molto meno eludibile, da cui si può decidere cosa spendere e come, mettendo come prioritari:ammodernamento e ristrutturazione tratti pericolosimiglioramento dei tratti che puntualmente sono sedi di ingorgo Vogliamo la vignetta perchè questa significherebbe :NO CASELLI, risparmiando automaticamente code e costi NO SPESE INUTILI derivanti dalla gestione privata, quali super stipendi di manager e spese pubblicitarie di dubbia efficacia. Come procedere? La revoca sappiamo come possa comportare ingenti penali.In prima istanza ci sono gli estremi per un annullamento governativo o decadenza ovvero : per gravi inadempienze, il concessionario ha causato morti e l'indisponibilità di un collegamento fondamentale dell'asse viario italiano.Annullamento governativo e decadenza sono a prescindere due importanti leve da mettere sul piatto nella trattativa con la proprietà attuale.L'obiettivo è di trovare un accordo, a mio avviso, che consenta un'exit strategy funzionale per ambo le parti. Gli obiettivi (vignetta, controllo diretto su sicurezza e nuovi investimenti) non si conciliano con una società ancora in mano ad Atlantia (azionista unico di Autostrade per l'Italia S.p.A., in capo alla famiglia Benetton)La soluzione può essere un periodo di transizione, in cui Autostrade per l'italia Spa veda l'inserimento di un cda a nomina statale e l'ingresso dello stato medesimo con quote crescenti sino alla maggioranza.Questa soluzione permetterebbe di :1) preservare Autostrade per l'italia Spa, affinchè non si mettano a rischio i quasi 6000 dipendenti2) garantire una continuità nel controllo della rete autostradale, cosa impossibile dedicandovi una struttura ex novo3) permettere un rapido cambio di rotta nella gestione delle priorità progettuali, quali sicurezza, investimenti e nuove tratte Con un ibrido di questo tipo l'accordo per il progressivo disimpegno di Atlantia potrebbe essere molto più sostenibile anche in termini economici, specie considerando che lo stato ingloberebbe un asset che genera utili (1 miliardo nel 2017). L'applicazione della "vignetta" sull'esempio svizzero diverrebbe un impegno di medio termine, ovvero dopo i primi 2/3 anni.Infatti, con questo orizzonte temporale, si potrebbero valutare gli impatti delle nuove politiche di gestione e sicurezza sui conti, andando perciò a dimensionare correttamente il costo della vignetta affinchè sia sostenibile.Non dimentichiamo che, qualora anche Autostrade per l'italia Spa smettesse di generare utili a fronte dell'applicazione della vignetta, si sarebbe creato un importante boost per la nostra economia, in termini di competitività, il che garantirebbe maggior benessere e maggior gettito fiscale.

Mirko Bertoldi
99,096 supporters
Petitioning Roberto Cingolani, Mario Draghi, Presidenza del consiglio dei ministri, Governo Italiano, Governo Italiano, consiglio dei ministri, Ministro della salute, Ministro dello Sviluppo Economico, Giulia ...

STOP 5G, MORATORIA SUBITO IN DIFESA DELLA SALUTE PUBBLICA

(5 Aprile 2022) AGGIORNAMENTO AL PUNTO 2) E 3) DELLA PETIZIONE  >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> 5G, siamo al punto di non ritorno? Alcuni emendamenti al DDL Concorrenza presentati dalla maggioranza di Governo, per favorire il lancio del 5G intendono infatti: abolire una delle norme più cautelative d’Europa, innalzando di oltre 100 volte l’irraggiamento elettromagnetico nell’aria, facendo schizzare dall’attuale media rilevata nelle 24 ore dei 6 V/m a quella dei 61 V/m il limite soglia su tutto il territorio nazionale; eliminare il criterio minimizzazione del rischio sanitario e ambientale; cancellare il canone di concessione per le infrastrutture di telecomunicazione, già svilito nella tariffa forfettaria; cancellare qualsiasi autorizzazione paesaggistica e antisismica, esautorando poi le competenze di ARPA regionali/APPA provinciali ed uffici comunali, abolendo Regolamenti e Piani per la localizzazione delle antenne, strumenti amministrativi e tecnici con cui gli enti locali, ad esempio, nella previsione dell’implementazione di nuova infrastruttura tecnologica individuano centri abitati, scuole e ospedali per limitare l’impatto elettromagnetico sui siti sensibili, infine previsto persino l’esproprio della proprietà privata per impiantare nuove antenne telefoniche. In particolare, nel DDL Concorrenza gli artt. 19 e 20 dettano disposizioni sulle installazioni degli impianti di telefonia mobile e sono oggetto di emendamenti che riguardano:• i limiti di esposizione della popolazione, con proposte di innalzamento fino a 61 V/m contro gli attuali 6 V/m,• l’eliminazione del criterio della minimizzazione dei valori di campo elettromagnetico nella pianificazione da parte dei Comuni• l’obbligo di esproprio a cura dei Comuni di proprietà private, anche quelle con impianti già esistenti, in favore delle compagnie• cancellazione delle autorizzazioni paesaggistiche ed antisismiche• esclusione delle strutture da ogni regolamento urbanistico e edilizio• riduzione dell’ambito di azione di controllo delle Arpa• ulteriori semplificazioni, anche in sede di contenzioso tra operatori e Comuni• cancellazione dei canoni di concessione Si tratta di emendamenti che, se approvati, abrogherebbero con un tratto di penna la norma cautelativa sui limiti di emissione elettromagnetica fissati dal 2003 a 6 V/m favorendo quindi l'adozione dei più rischiosi 61 V/m, ignorando persino le Raccomandazioni dell’Unione Europea secondo cui “gli Stati membri hanno facoltà, ai sensi del Trattato, di fornire un livello di protezione più elevato di quello di cui alla presente Raccomandazione”. Dopo il bavaglio imposto ai sindaci per la moratoria contenuto nel Decreto Semplificazioni convertito in legge l’11 Settembre 2020 , altri emendamenti vorrebbero poi ulteriormente svuotare i stessi Comuni, esautorandoli di qualsiasi facoltà nell’adottare misure cautelative sui c.d. siti sensibili,. Se questi emendamenti dovessero passare, qualunque cittadino in qualunque parte d’Italia non potrebbe più trovare tutela e riparo dallo tsunami elettromagnetico, prefigurandosi l’installazione di un milione di nuove antenne e l’irradiazione multipla, cumulativa e ubiquitaria di più frequenze, spinte per 24 ore al giorno fino a 61 V/m (cioè 110 volte più di oggi). 5G, APPELLO AI PARLAMENTARI DELLA REPUBBLICA ITALIANA PER SCONGIURARE L’INNALZAMENTO DEI LIMITI SOGLIA D’IRRADIAZIONE ELETTROMAGNETICA >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> petizione promossa dalla Dott.ssa Fiorella Belpoggi per l’Alleanza Italiana Stop 5G Considerata la Risoluzione di Vicovaro seguita al 1° meeting nazionale Stop 5G in cui, tra gli altri, hanno preso parte medici e scienziati di fama internazionale; tenute audizioni medico-scientifiche in IX Commissione permanente; tenute due conferenze stampa presso la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica; con una nuova raccolta firme, l’alleanza italiana Stop 5G rinnova al Governo la richiesta di una moratoria sul 5G, tecnologia non sicura per umanità ed ecosistema, che si serve di inesplorate radiofrequenze prive di studi preliminari sul rischio per la salute della popolazione che si troverebbe esposta alle irradiazioni di ubiquitari campi elettromagnetici a microonde millimetriche da antenne installate sui lampioni della luce, nei tombini dei marciapiedi, sui balconi dei palazzi e persino dentro le case, oltre che col Wi-Fi dallo spazio da satelliti in orbita e droni nel cielo per coprire il 98% del territorio nazionale di radiofrequenze e servire il 99% della popolazione con il wireless di quinta generazione. Milioni di nuove mini-antenne che inevitabilmente andranno a sommarsi alle già esistenti circa 70 mila Stazioni Radio Base per telefonia mobile 2G, 3G, 4G e alle decine di migliaia di Wi-Fi pubblici attivi. Ciò comporterà un’esposizione massiccia della popolazione all’inquinamento elettromagnetico ed è stato preannunciato un innalzamento delle soglie limite per i valori di irradiazione, dalla cautelativa media attuale dei 6 V/m, fino a 61 V/m (ovvero, in fisica, 110 volte più di oggi!). Eppure dal 2011 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondale della Sanità ha classificato le onde non ionizzanti a radiofrequenza come “possibili cancerogeni” inserendoli nel gruppo 2B. Inoltre, entro 2-3 anni, attraverso le “Raccomandazioni del gruppo consultivo sulle priorità per la Monografia IARC” per il periodo 2020-2024, è prevista la rivalutazione della classificazione per portarla eventualmente a Classe 2A (probabili cancerogeni) se non addirittura in Classe 1 (cancerogeni certi), facendo seguito ai nuovi dati epidemiologici e soprattutto sperimentali contenuti nel rapporto finale del National Toxicology Program, dal quale è emersa una «chiara evidenza che i ratti maschi esposti ad alti livelli di radiazioni da radiofrequenza, come 2G e 3G, sviluppino rari tumori delle cellule nervose del cuore», e «alcune evidenze di tumori al cervello e alle ghiandole surrenali»; anche l’Istituto Ramazzini (Centro di ricerca sul cancro Cesare Maltoni) che ha considerato sperimentalmente esposizioni alle radiofrequenze della telefonia mobile mille volte inferiori a quelle utilizzate nello studio statunitense, riconducibili alle esposizioni attuali alle antenne della telefonia mobile nell’uomo, ha riscontrato gli stessi tipi di tumore. Infatti, sono emersi aumenti statisticamente significativi nell’incidenza degli schwannomi maligni, tumori rari delle cellule nervose del cuore, nei ratti maschi del gruppo esposto all’intensità di campo più alta, 50 V/m, e ha osservato un aumento dell’incidenza di altre lesioni, già riscontrate nello studio americano: iperplasia delle cellule di Schwann e gliomi maligni (tumori del cervello) alla dose più elevata. Sono poi quasi 200 gli scienziati indipendenti che, guidati dal Prof. Lennart Hardell, hanno sottoscritto l’appello internazionale per l'Unione Europea finalizzato ad una moratoria del 5G. E un appello mondiale ha già raccolto le adesioni di oltre 100.000 tra ricercatori, cittadini e organizzazioni di 187 paesi al mondo e mette a disposizione una bibliografia ricchissima, che attesta numerosi rischi biologici da elettrosmog. In Italia, non da ultimo, nel 2018 i medici di ISDE Italia hanno chiesto al Governo Conte “un piano di monitoraggio dei possibili effetti sanitari e una moratoria per l’esecuzione delle sperimentazioni 5G su tutto il territorio nazionale sino a quando non sia adeguatamente piani¬ficato un coinvolgimento attivo degli enti pubblici deputati al con¬trollo ambientale e sanitario”. Nel 2019 il Comitato Scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (SCHEER) della Comunità Europea ha quindi affermato che il 5G “evidenzia criticità sconosciute sui problemi di salute e sicurezza. La polemica è in merito ai danni causati dalle attuali tecnologie wireless 2G, 3G e 4G.” E ancora. “Gli effetti della radiazione elettromagnetica sono stati generalmente ben studiati, tuttavia la radiazione elettromagnetica di bassa frequenza è meno studiata.” E infine dichiara che la questione di come “l’esposizione ai campi elettromagnetici potrebbe influenzare l’uomo, rimane un’area controversa e gli studi non hanno fornito prove chiare dell’impatto su mammiferi, uccelli o insetti. La mancanza di prove chiare per informare lo sviluppo delle linee guida sull’esposizione alla tecnologia 5G lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche non intenzionali”». Sempre nel 2019 uno studio della Direzione generale per le politiche europee del Dipartimento tematico per le politiche economiche, scientifiche e di qualità della vita, incaricato dalla Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento Europeo per analizzare lo sviluppo del 5G in Europa afferma che “i campi (elettromagnetici) siano altamente focalizzati a raggiera, che essi varino rapidamente con il tempo e il movimento e quindi siano imprevedibili, poiché i livelli e i modelli del segnale interagiscono come un sistema a circuito chiuso. Questo (comportamento) deve ancora essere studiato in modo affidabile per situazioni reali, al di fuori del laboratorio”, sostenendo che “il problema è che al momento non è possibile simulare o misurare accuratamente le emissioni di 5G nel mondo reale”.E’ poi necessario evidenziare come proprio le “Linee guida sulla protezione della popolazione mondiale dall’esposizione alle radiofrequenze e microonde” considerino solo gli effetti termici a breve termine simulati sui cosiddetti phantoms, ovvero manichini riempiti di gel, e che questi studi derivino dalla c.d. Commissione internazionale sulla Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP), ovvero da un organismo privato con sede in Germania già al centro di numerose polemiche e attacchi da parte di scienziati, medici e ricercatori di mezzo mondo che lo accusano di conflitti d’interesse e scarsa trasparenza nell’operato, motivo per cui tali studi non vengono considerati dai tribunali italiani, poiché ICNIRP seguita a perorare una tesi negazionista sui cosiddetti effetti non termici a medio-lungo termine, ovvero rimane ferma su parametri obsoleti e superati dalla letteratura biomedica che invero attesta effetti biologici da irradiazione a radiofrequenze. La commissione ICNIRP è costituita da fisici, ingegneri e altri professionisti, senza la necessaria conoscenza sulla biologia degli organismi viventi. Martin Pall, professore emerito di biochimica e scienze mediche di base della Washington State University (USA) nonché più esperti al mondo in materia di interazione tra campi elettromagnetici e salute, nel Commento dell’8 Ottobre 2018 alle ‘Linee Guida’ dell’ICNIRP e alle relative ‘Appendici sui Limiti per l’Esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo (da 100 kHz a 300 GHz)’ ha denunciato il pericolo per la salute umana correlato alle radiofrequenze compreso il 5G, sottolineando storture, falle metodologiche e grossolani limiti di contenuto nel controverso documento diffuso dell’ICNIRP. Riscontrati gli “effetti nocivi sulla salute umana” il 15 Gennaio 2019 il TAR del Lazio ha così condannato i Ministeri di salute, ambiente e pubblica istruzione a promuovere un’adeguata campagna informativa “avente ad oggetto l’individuazione delle corrette modalità d’uso degli apparecchi di telefonia mobile”, mentre una serie di sentenze emesse nell’ultimo decennio dalla magistratura internazionale e italiana (l’ultima dal Tribunale di Monza nel Marzo 2019) attestano il danno da elettrosmog, l’elettrosensibilità e il nesso telefonino=cancro oltre ogni ragionevole dubbio (Cassazione 2012), tanto che note compagnie internazionali di assicurazione come Swiss Re e Llyoid’s non ne coprono più il danno e l’Alleanza Contro il Cancro (fondata dal Ministero della Salute, ne fa parte pure l’Istituto Superiore di Sanità) sta studiando le cause di un tumore maligno al cervello (glioblastoma) puntando sull’invisibile inquinamento dei cellulari. Proprio per questo oltre 300 Sindaci americani promettono strascichi in tribunale mentre il 5G è stato bloccato a Bruxelles e in tre cantoni svizzeri, così come Olanda e Germania pretendono test che possano scongiurare un’overdose da elettrosmog e il Comune di Ravensburg progetta zone Free (cioè senza irradiazioni del 5G) per proteggere malati e categoria più a rischio, motivo per cui Portogallo e Malta non hanno ancora messo all’asta le nuove bande, al contrario del nostro Paese che s’è spinto molto più in là. Infatti in Italia, bandita nel 2018 l’asta da 6,5 miliardi di euro per l’aggiudicazione dei lotti di tre nuove bande di radiofrequenze, è stata avviata la fase di sperimentazione del 5G nelle città di Prato, L’Aquila, Matera, Bari, Milano, a cui si sono aggiunte Roma, Torino, Genova e Cagliari, mentre con Delibera n° 231/18/CONS l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha poi individuato un’ulteriore lista di 120 piccoli comuni d’Italia in cui, nei prossimi mesi, è prevista l’adozione del 5G. Eppure, a vario titolo istituzionale, tra Regioni, Province e Comuni si contano circa 70 amministrazioni in cui - all’indomani della Risoluzione di Vicovaro - ci si interroga sui rischi del 5G mentre sono già 21 i Comuni d'Italia Stop 5G in cui sono state emanate ordinanze sindacali urgenti e contingibili o sono state approvate delibere per la moratoria sul 5G o mozioni ispirate al principio di precauzione, mentre ben sette interrogazioni sono state presentate alla Camera dei Deputati e in Senato della Repubblica da parlamentari appartenenti a diversi schieramenti politici, così come una mozione presentata a Montecitorio da cinque deputati chiede una moratoria sul 5G impegnando il Governo. Infine altre migliaia di firme di cittadini sono nelle numerose diffide dall’adozione del 5G rivolte ai membri del Governo e/o ai Sindaci in qualità di massima autorità sanitaria sul territorio, mentre sono 110 gli esposti per la prevenzione di eventuali danni alla salute già prodotti presso un centinaio di diversi Tribunali della Procura della Repubblica. PER TUTTE QUESTE RAGIONI I FIRMATARI DELLA PETIZIONE CHIEDONO AL GOVERNO ITALIANO: 1) di sospendere con una moratoria qualsiasi forma di sperimentazione tecnologica del 5G su tutto il territorio nazionale in attesa della produzione di sufficienti evidenze scientifiche per giudicarne l’innocuità, promuovendo uno studio sugli effetti biologici delle radiofrequenze 4G e 5G presso un ente indipendente e privo di conflitti d’interessi con l’industria, attesa la disponibilità dell’Istituto Ramazzini che ha già provata esperienza nel tipo di studio necessario; 2) mantenere gli attuali valori limite di legge nella soglia d’irradiazione elettromagnetica, puntando sulla minimizzazione del rischio proprio come indicato nei Report del Bioinitiative Group, dal Parlamento Europeo nella Risoluzione del 2009 e l’Assemblea del Consiglio d’Europa con la Risoluzione n° 1815 del 2011, volta ad un abbassamento dei limiti di legge a 0,6 V/m nell’immediato e a 0,2 V/m sul lungo termine, valutando tutte le opinioni critiche e i giudizi negativi giunti dalla comunità scientifica in merito agli effetti di un eventuale innalzamento dei limiti di legge, abrogando altresì l’articolo 14 del Decreto Sviluppo “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” (DL n° 179 del 18/10/2012 pubblicato sulla G.U. n° del 19/10/2012), che impone una misurazione dei campi elettromagnetici su una media di 24 ore (valore arbitrario), anziché sui 6 minuti (valore basato su motivazioni biologiche); 3) minimizzare il rischio sanitario promuovendo anche uno studio epidemiologico sui campi elettromagnetici che sia sviluppato da enti indipendenti non riconducibili alle aziende di telecomunicazione interessate a sviluppare la tecnologia 5G anche a discapito della salute della popolazione. Dott.ssa Fiorella Belpoggi per l’alleanza italiana Stop 5G LINK UTILI ALLEANZA ITALIANA STOP 5G MOZIONE STOP 5G AL PARLAMENTO ITALIANO FIRMATA DA CINQUE DEPUTATI DELLA REPUBBLICA CHE IMPEGNA IL GOVERNO NELLA MORATORIA https://www.orticaweb.it/stop-5g-una-mozione-parlamentare-impegna-il-governo-alla-moratoria/?fbclid=IwAR0NeIRJ-06MAiTfPBeRY3DfhHwQ0xBxDTzANLzMcHnrS0ziLORBZAYquV0  STOP 5G, ORDINANZA DEL SINDACO DI SOSPENSIONE IN TERRITORIO COMUNALE, APPROVATE 13 DELIBERE DI GIUNTA E MOZIONI DI CONSIGLIO COMUNALE https://oasisana.com/2019/06/24/esclusivo-sindaci-stop-5g-ecco-la-prima-ordinanza-ditalia-di-sospensione-e-la-lista-delle-13-delibere-di-giunta-e-mozioni-comunali-per-la-precauzione/ VIDEO UFFICIALE CONFERENZA ALLEANZA ITALIANA #STOP5G CAMERA DEPUTATIhttps://webtv.camera.it/evento/13862 CONFERENZA ALLEANZA ITALIANA #STOP5G AL SENATO DELLA REPUBBLICA ITALIANAhttps://oasisana.com/2019/04/18/stop-5g-in-tutta-italia-due-mozioni-tra-camera-e-senato-per-una-moratoria-di-governo-gli-ammalti-da-elettrosmog-esistono-gia/ VIDEO CONFERENZA ALLEANZA ITALIANA #STOP5G AL SENATO DELLA REPUBBLICA ITALIANAhttps://www.youtube.com/watch?v=4FPx1pPb94M VIDEO UFFICIALE 1° MEETING NAZIONALE ALLEANZA ITALIANA #STOP5Ghttps://www.youtube.com/watch?v=wplSd6PRHYk LA RISOLUZIONE DI VICOVARO 2019https://oasisana.com/2019/03/02/alleanza-italiana-stop-5g-ecco-la-risoluzione-di-vicovaro-per-governo-parlamento-sindaci-e-cittadini/ LETTERA APERTA DELL'ALLEANZA ITALIANA STOP 5G AI SINDACI DELLE SMART CITIES https://oasisana.com/2019/02/11/__trashed-4/  APPELLO PER LA MORATORIA SUL 5G dei MEDICI di ISDE Italia https://www.isde.it/comunicato-stampa-isde-rinnova-la-richiesta-di-moratoria-per-lavvio-delle-sperimentazioni-5g/ CROWDFUNDING STOP5G ITALIAhttps://www.produzionidalbasso.com/project/stop-5g-aiutaci-a-fermare-lo-tzunami-elettromagnetico/ LIBRO INCHIESTAhttps://www.terranuovalibri.it/libro/dettaglio/maurizio-martucci/manuale-di-autodifesa-per-elettrosensibili-9788866813910-236288.html STOP 5G, GIORNATE DI MOBILITAZIONE NAZIONALE UNITARIA NELLA TUA CITTA', 15-21 GIUGNO 2019 - mobilitazione in 50 città e centri d'Italia  https://oasisana.com/2019/06/22/foto-seconda-mobilitazione-nazionale-gli-italiani-non-vogliono-il-5g-e-ricordano-cristini-leroico-sindaco-stop-5g/  https://oasisana.com/2019/06/16/stop-5g-per-la-moratoria-eventi-in-tutta-italia-le-foto-seconda-parte/ https://oasisana.com/2019/06/15/stop-5g-in-tutta-italia-prima-giornata-di-mobilitazione-nazionale-unitaria-le-foto-prima-parte/    

Maurizio Martucci
64,741 supporters
Petitioning Danilo Toninelli, Marco Bussetti

Chiediamo trasparenza sui fondi per il post-terremoto del Centro Italia

Tra la notte del 24 Agosto 2016 e la sera del 30 ottobre dello stesso anno, una serie di scosse di terremoto ha sconvolto profondamente la vita di centinaia di comunità del Centro Italia, tra Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio. Centinaia di persone sono morte, migliaia di nuclei familiari hanno perduto tutto (la casa ma, spessissimo, anche l'attività, perché sull'Appennino molti sono agricoltori, allevatori o ristoratori/piccoli e piccolissimi albergatori).  Oltre 1000 nuclei familiari sono ancora ospitati forzosamente in alberghi di riviera. Gli anziani - abituati all'aria di montagna - passano lunghe estenuanti giornate rinchiusi nelle anonime stanze dei resort (peraltro inadeguati per alloggi lunghi perché non provvisti di spazi ampli e poco attrezzati per le rigide temperature invernali) mentre i giovani con figli stanno abbandonando l'idea di tornare nei luoghi di origine perché, nel frattempo, i bambini crescono e si radicano altrove. Inoltre, moltissimi avevano su quelle montagne la seconda casa - non di lusso, ma semplice memoria della provenienza della propria famiglia. Il tessuto produttivo e sociale è stato devastato. Oltre 400 monumenti, alcuni dei quali risalenti al periodo romanico, sono andati perduti, perché il Governo, in oltre 2 mesi, non provvide neanche a puntellare gli edifici di pregio storico, artistico e monumentale. Dal punto di vista sociale, possiamo parlare di un Genocidio Culturale. Un intero paesaggio ha perduto la propria fisionomia, fatta di vette alternate a campanili, borghi e strade antiche, ora impraticabili. E' un patrimonio che il mondo intero ci invidia e conosce, perché fa da sfondo ai maggiori capolavori di Raffaello Santi (detto Sanzio) pittore che imparò dalla natura la grazia e la bellezza, nella sua gioventù marchigiana e nella sua maturità umbra. Ad oggi non esiste ancora un censimento delle opere d'arte perdute/danneggiate, non esiste un censimento della totalità degli edifici da aggiornare né è chiaro quanti e quali fondi sosterranno la promessa - e mai attuata - ricostruzione. Abbiamo bisogno di far chiarezza su dove sono finiti i fondi post terremoto. Vi chiedo una firma per poter raggiungere il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli e chiedergli di fornire trasparenza sull'utilizzo dei fondi. Vasco Errani, Commissario delegato per l'emergenza sisma in Emilia nel 2012, ha gettato la spugna. Addirittura, i fondi donati con gli sms, oltre ad essere spariti, sono incerti nella loro entità (le stime vanno da 33 milioni a 56 milioni di Euro). La vostra firma e condivisione della petizione con i vostri amici e parenti, inoltre, serve per sostenere la speranza, la dignità e le ragioni di coloro che hanno perduto tutto in una notte e che lo Stato ha finora trattato come ospiti indesiderati. Non si può ricostruire senza fare luce su quanto già fatto: occorre una seria pianificazione e vogliamo far sentire forte al nuovo Governo che questo tema è sentito dall'intera cittadinanza italiana, non solo da chi - come me - ha avuto la fortuna di abitare in quei luoghi. Si, ho scritto fortuna: perché il Centro Italia è un luogo meraviglioso e io ringrazio la vita e la sorte per avere il privilegio di vivere qui. Non vogliamo alcun trattamento di favore: possiamo pagare tutto di tasca nostra, ma abbiamo diritto alla verità, come tutte le Italiane e gli italiani che con le loro tasse o con un sms hanno rispettato il dovere inderogabile di solidarietà prescritto dalla nostra Costituzione. Più di ogni altra cosa, vorremmo, quando accompagniamo un nostro figlio a scuola, sapere che in quel luogo è al sicuro. Per far questo occorre che i fondi futuri per le scuole siano gestiti in modo trasparente e consapevole. Sottoporre al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti una petizione con migliaia di firme è il primo passo per rispondere a questa priorità.  Addendum del 26 luglio 2018: solo tre giorni fa, quando la ns petizione aveva già superato le 30mila firme, l'ANSA comunicava che <<...Ci sono state aziende infiltrate in odore di mafia nei subappalti delle casette per i terremotati. Una piovra che si è infilata silenziosa in una fetta di guadagni sicuri ed elevati. Ne è convinta la Procura di Ancona che ha aperto l'inchiesta sul appalti e subappalti per le Sae, con quattro indagati, tra funzionari e dirigenti regionali: dal capo della Protezione civile David Piccinini ai dirigenti Erap Maurizio Urbinati di Ancona e Lucia Taffetani di Macerata oltre al responsabile del procedimento Stefano Stefoni. Tutti accusati di abuso d'ufficio e falso in atto pubblico. Secondo l'accusa qualcosa non ha funzionato nei controlli e nelle procedure dei bandi, tanto da far muovere la Direzione distrettuale antimafia. La Procura ha nominato un consulente per studiare i documenti sequestrati. Per l'inchiesta, partita a gennaio con l'apertura del fascicolo, sono stati già chiesti sei mesi di proroga>>. A poche ore dal comunicato ANSA, il senatore Pazzaglini, eletto a Macerata, sindaco di uno dei Comuni più colpiti - Visso (Mc) - si è affrettato a dichiarare che non crede alle accuse. tre dei quattro indagati erano suoi strettissimi collaboratori. Noi ovviamente non sappiamo se le accuse risulteranno fondate ma la presenza, nelle indagini, della Direzione Distrettuale Antimafia rende la ns richiesta di trasparenza ancora più urgente ed importante. Siamo stati umiliati, aiutateci a non essere sconfitti. Grazie dal profondo del cuore a ciascuna/o di Voi. Avv. Luca Miniero - Blog www.lucaminiero.com

Luca Miniero
63,600 supporters
Petitioning Danilo Toninelli, Luigi Di Maio

Aiutaci a salvare i 50​.​000 marittimi italiani disoccupati

Non lasciarci affogare nel nostro stesso mare, l'indifferenza uccide.  Tra noi marittimi italiani oltre 50.000 sono disoccupati ma tutti insieme possiamo cambiare questa situazione drammatica. Questo è quello che chiediamo: Stop agli sgravi fiscali per chi non crea occupazione nel nostro Paese. Stop allo sfruttamento di extracomunitari sulle navi italiane. Solo personale formato per garantire la sicurezza dei passeggeri.  FIRMA E CONDIVIDI LA PETIZIONE. SIAMO TUTTI SULLA STESSA BARCA. ---- Se hai un po' del tuo tempo approfondisci la questione:Alcune compagnie di navigazione giocano sulla pelle del proprio personale imbarcato per trarre vantaggi competitivi e lucrare sulle spalle dei cittadini e dello Stato che offre già importanti agevolazioni al comparto dei marittimi. Il tornaconto di queste compagnie uccide la sana competizione e lascia per strada molte famiglie italiane, circa 50 mila, riducendole ad una soglia di semi-povertà. Il lavoro è un bene inalienabile secondo l'articolo 1 della nostra Costituzione (“L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.”) ed è necessario proteggerlo. Aiutaci in questa battaglia di rispetto e di dignità dei nostri lavoratori sottoscrivendo i valori della petizione su cui costruire una legge in merito alle tratte nazionali che metta fine a questo schifo.Questi i nostri punti esplicativi: Le navi che battono bandiera italiana, in regolare servizio tra Paesi comunitari, devono imbarcare personale italiano o comunitario per accedere alle agevolazioni fiscali previste dallo Stato. I contratti del personale extracomunitario imbarcato su navi italiane in servizio internazionale (ovvero non operanti regolarmente tra Paesi dell’Unione Europea) devono essere uniformati a quelli dei marittimi italiani/comunitari. Gli standard di formazione e sicurezza devono essere garantiti e verificati per tutti i lavoratori marittimi.

Vincenzo Onorato
33,687 supporters
Victory
Petitioning Danilo Toninelli

Autostrade per l'Italia: un fondo e supporto psicologico per vittime e feriti di #Genova

Mi chiamo Luigi e sono uno studente di 16 anni. Come molti di voi ho assistito atterrito e angosciato alla tragedia del crollo del Ponte Morandi di Genova. Come molti di voi ancora mi domando com’è possibile morire così nel mio paese, nel 2018, mentre ci si mette in macchina per andare al mare, per andare a lavorare, per andare a trovare i propri cari. Abbiamo perso 43 fratelli in questa sciagura: fratelli come Bruno e Mirko che si trovavano su quel maledetto ponte mentre smontavano dal turno di lavoro, fratelli come Roberto, Ersilia e il piccolo Samuele di soli 8 anni, una famiglia distrutta sotto le macere di cemento. Che fine ha fatto Xenia? Nel mondo antico Xenia era l’ospitalità.Nel mondo antico l’ospitalità era sacra.Coloro che passavano o trovavano rifugio e riparo nelle stanze altrui dovevano essere protetti, dovevano godere di massima sicurezza, inviolabilità. Gli ospiti erano considerati al pari degli Dei. E chi ospitava non poteva violare questa sacra legge. Questi sono giorni di lutto e di pianto.Questi sono giorni di silenzio e rispetto per i morti e le loro famiglie. La magistratura farà il suo corso ma Autostrade per l’Italia adesso ha un dovere, sacro: riparare i lutti di questa tragedia.Autostrade per l’Italia deve placare il dolore di queste 43 morti, deve riparare questo patto che è stato violato. Chiediamo ad Autostrade per l’Italia di istituire subito un fondo in memoria delle vittime innocenti di questa tragedia.Chiediamo ad Autostrade per l'Italia di adoperarsi affinché sia garantito da subito un servizio continuo di supporto e riabilitazione psicologica per i feriti e i parenti delle vittime.

Luigi Galvano
28,156 supporters
Petitioning Giuseppe Conte

Vorrei viaggiare in aereo, a costi umani, anche da e per l'aeroporto di Reggio Calabria

Consentire "alla gente" di poter viaggiare è fondamentale perché si continui a mantenere i normali livelli di civiltà posseduti dalla nostra Città e per incrementare ulteriormente  la crescita e la sprovincializzazione del territorio. Dico "alla gente" perché viaggiare è positivo per i giovani, ma serve anche a chi lavora. Serve a chi ha parenti lontani, figli, genitori, nonni, amici, fratelli, colleghi di lavoro. Viaggiare serve a chi vuole vedere la nostra Città, e serve a noi per vedere come si vive in altre Città. Amministrare correttamente l'aeroporto è un dovere degli Amministratori e un diritto dei Cittadini. Se per un volo Catania Bucarest e ritorno si pagano 100€, per un volo (a tariffa promozionale) da e per Venezia si pagano da Reggio 304 €. È normale? O è scandaloso? E un volo Roma - New York e ritorno costa 519 € mentre Milano - New York è a 499€, più o meno quanto si paga per un andata e ritorno da Reggio verso Roma o Milano. Nessun discorso populistico che ipotizza improbabili sviluppi è accettabile finché non si risolve questo problema. CHIEDIAMO almeno: VOLI GIORNALIERI PER ROMA E DA ROMA E PER MILANO E DA MILANO CON ORARI CHE CONSENTANO DI PARTIRE E RIENTRARE IN GIORNATA. VOLI ALMENO SETTIMANALI PER LE MAGGIORI CITTA' ITALIANE - TORINO - FIRENZE - BOLOGNA - VENEZIA - CATANIA - BARI. CHIEDIAMO COSTI RAGIONEVOLI E UNA GESTIONE DINAMICA E  ATTENTA ALLA DOMANDA CHE RAPPRESENTA  L'UNICA GARANZIA DI STABILITA' DI FUNZIONAMENTO PER QUALUNQUE AZIENDA PRODUTTIVA.  

Eugenia D'Africa
20,542 supporters
Chiediamo trasparenza sui fondi per il post-terremoto del Centro Italia

Dopo il lutto, la devastazione e spesso anche lo sradicamento, le popolazioni colpite dai ripetuti terremoti del Centro Italia non possono e non devono subire anche l’indifferenza e l’oblio da parte delle istituzioni. Non è tollerabile. Ecco perché ho accolto con grande gioia qui al Mit l’avvocato Luca Miniero, promotore dell’iniziativa, e i responsabili di Change.org per prendere in consegna le oltre 63mila firme in calce alla petizione che chiede trasparenza nell’utilizzo delle risorse post-sisma in favore delle località del cratere del Centro Italia. La pubblicità, il controllo democratico, la legalità e la lotta alla corruzione sono una stella polare del mio operato. Non per niente abbiamo da tempo intavolato una sinergia con l’Autorità anticorruzione rispetto alle azioni poste in essere dal mio ministero. E, per fare un altro esempio, anche il commissario di governo per la ricostruzione del ponte a Genova, il sindaco della città Marco Bucci, dovrà rendicontare sul web tutti i flussi di danaro connessi al suo importante compito. Proprio la trasparenza deve diventare sempre più un elemento chiave in tutti i processi di gestione delle emergenze e di ricostruzione. Ciò perché i fondi devono essere effettivamente spesi per le esigenze primarie - abitative, sociali e infrastrutturali - delle aree colpite dalle calamità. Conto di andare presto a visitare quelle aree e quelle popolazioni, in modo da dare un sostegno alla loro tenacia, alle loro speranze, alla voglia di ricominciare, al loro desiderio, dopotutto, di normalità.

4 years ago