Valore Abilitante Al Sostegno Delle Lauree In Scienze Pedagogiche e Psicologiche

Valore Abilitante Al Sostegno Delle Lauree In Scienze Pedagogiche e Psicologiche
Perché questa petizione è importante

Ad oggi le scuole pubbliche attingono dalle graduatorie provinciali gli aspiranti al sostegno. Il più delle volte sono persone non specializzate, sia laureati sia diplomati (i cosiddetti ITP, gli insegnanti tecnico-pratici) in attesa che, chi sta svolgendo il TFA (il corso annuale di specializzazione al sostegno, a numero chiuso e particolarmente oneroso), si specializzi.
Possono quindi lavorare come insegnanti di sostegno nelle scuole pubbliche tutti i docenti di tutte le materie, anche coloro che non hanno alcuna conoscenza né competenza in ambito pedagogico (un laureato in matematica o un diplomato in informatica). Nel mentre i laureati magistrali in scienze pedagogiche ma anche i semplici "triennalisti" della L-19 vengono sfruttati dalle cooperative con bassissimi stipendi insieme a operatori che non hanno titolo.
Questo sistema è paradossale e danneggia principalmente i ragazzi e le ragazze (utenti di questi servizi). I laureati in scienze dell'educazione come anche i laureati in psicologia (con i quali si condivide una parte del percorso) hanno sostenuto esami in materie pedagogiche e psicologiche.
Le stesse materie, peraltro, che pian piano stanno arricchendo la carriera universitaria di tutti (attraverso i 24 CFU e forse i futuri 60 CFU) perché ritenute fondamentali anche per INSEGNARE.
Eppure le lauree pedagogiche sono sottovalutate e mortificate nelle istituzioni scolastiche. Questo è un paradosso evidente.
I laureati in scienze pedagogiche (ci si riferisce alle lauree L-19, LM-85, LM-50, LM-57) avrebbero pieno diritto di entrare nelle scuole (secondaria di I e II grado ma anche nelle scuole dell'infanzia e primaria, ove non avrebbero titolo essendo un grado di scuola accessibile solo ai laureati in scienze della formazione primaria e ai diplomati magistrali ante 2002) per potersi dedicare al sostegno, prioritariamente rispetto a tutti gli altri laureati e diplomati.
Occorre impedire che il sostegno sia semplicemente un RIPIEGO da parte degli aspiranti in graduatoria, i quali puntano a insegnare su materia ma nel frattempo vogliono acquisire punteggio. Il sostegno non deve essere un ripiego ma una scelta.
Classi di concorso
I laureati in scienze pedagogiche hanno accesso quasi immediatamente alla classe di concorso A18 (filosofia e scienze umane) e, integrando molti esami, alla A19 (filosofia e storia) e possono iscriversi nelle graduatorie come personale educativo.
Peccato che siano classi di concorso sature.
Nell e classi di concorso A18 e nella A19, partecipano molti laureati, con piani di studio molto diversi tra loro. Basti leggere i titoli di accesso a queste classi di concorso:
"Personale educativo" nelle scuole? Solo nei convitti!
Altro aspetto da evidenziare è che il personale educativo, stipendiato dallo Stato, praticamente non esiste nelle scuole. Esistono solo gli appalti delle cooperative.
Spesso gli "educatori scolastici" svolgono un vero e proprio ruolo di sostegno alla disabilità attraverso l'intermediazione delle cooperative sociali che hanno l'appalto; lo stipendio del Contratto Collettivo delle Cooperative Sociali non è all'altezza delle responsabilità di un educatore (su questa pagina sono visionabili i minimi tabellari) ed è decisamente più basso di quello di un insegnante di sostegno. Come si nota dai minimi tabellari, il livello D2 (laureati) prende 1.594,15 € al mese lordi (1200 euro netti) per 35 ore di lavoro settimanali. La differenza di stipendio con un educatore non laureato è di 80 euro mensili.
Il "personale educativo" che può inserirsi in graduatoria (GPS) può lavorare solo nei convitti (pochissimi in tutta Italia).
Punteggio
Si dirà una cosa impopolare per i decisori...
É opinione della scrivente che nel calcolo del punteggio del sostegno sia necessario valutare ANCHE il servizio nelle cooperative sociali. Perchè? Perchè l'esperienza è fondamentale. E visto che il campo dell'educazione e del sostegno alle persone è stato per decenni prerogativa delle cooperative sociali, è necessario RIVOLUZIONARE questo sistema che non valorizza l'esperienza. Un opertore che abbia lavorato per 10 anni in una cooperativa a sostegno dei disabili avrebbe diritto ad avere più punti rispetto ad uno che non ne ha.
Purtroppo nelle graduatorie degli enti pubblici il servizio nel privato non è mai stato valutato e questo è un grande errore. I servizi alla persona non sono quasi mai pubblici. In questo modo non viene valorizzata quell'esperienza. Ovvio, occorre fare in modo che non ci siano distorsioni, tutto deve essere certificato.
A dire il vero lo stesso potrebbe dirsi degli insegnanti tecnico pratici, che accedono con il diploma (l'esperienza vale più del titolo di studio).
È bene che ci si renda conto che questo sistema non premia chi ha dedicato buona parte della propria vita lavorativa al SOSTEGNO della disabilità... o chi ha investito tempo ed energie in studi che la riguardano molto da vicino.
Le classi di concorso per il sostegno (AD0D, AD0J, AD00, ADSS) dovrebbero essere aperte a chi abbia una laurea che preveda insegnamenti pertinenti al sostegno, quindi una triennale L-19 o magistrale LM-57, LM-85, LM-50 o LM-51 e non (almeno prioritariamente) a tutti i laureati e diplomati di tutte le classi di concorso.
Si tratta di laureati che spesso già lavorano nelle cooperative e nell'ambito della pedagogia speciale, dell'inclusione e del sostegno.
Visti i contenuti del TFA (contenuti che i laureati in scienze dell'educazione acquisiscono già nel corso della triennale), si potrebbe dire che questi laureati siano già di fatto ABILITATI a fare sostegno essendo educatori professionali, invece rimangono relegati in classi di concorso sature a insegnare filosofia.
Di fatto dovrebbero quindi essere ritenuti idonei ad una "auspicabile" prima fascia per il sostegno così come fu fatto per i diplomati magistrali ante 2002 e i laureati in scienze della formazione primaria.
Il TFA rimarrebbe per tutti gli altri laureati, come anno integrativo per non aver mai sostenuto esami di psicologia e pedagogia speciale.
Riassumendo
- AD0D, AD0J, AD00, ADSS: inserimento in una prima fascia per i laureati magistrali e i triennalisti nelle scienze dell'educazione e psicologia. Si partirebbe a scalare nelle convocazioni in base alla durata del titolo, ad esempio, dai magistrali - pedagogisti e psicologi - ai triennalisti: il punteggio potrebbe essere un secondo criterio per la creazione della graduatoria. Sono stati aggiunti i triennalisti perché nelle scuole, attraverso le cooperative, lavorano molti educatori scolastici con la triennale... e non dimentichiamo che con il sistema attuale fanno sostegno anche i diplomati ITP, di tutte le discipline e ancora non è chiaro come a un itp possa essere dato un incarico su sostegno e a un laureato alla triennale in ambito pedagogico no;
- Esaurita la prima fascia si passerebbe alla seconda fascia con tutti gli altri laureati prima e diplomati dopo (non in base al punteggio, il punteggio è un criterio nei sottogruppi). Questo permetterebbe di garantire la copertura del servizio nelle emergenze;
- TFA per tutti gli altri laureati che vogliano entrare in prima fascia sostegno (che dovrebbe consentire non la SPECIALIZZAZIONE ma l'ABILITAZIONE);
- Punteggio per lavoro a tempo determinato o indeterminato nelle cooperative sociali (per disabili) con profilo educatore.
Chi è in prima fascia sia per il titolo di laurea sia per aver svolto il TFA dovrebbe essere ABILITATO. Se una laurea in scienze della formazione primaria abilita all'insegnamento, chi segue questo percorso deve essere ABILITATO al sostegno.
Ciò non esclude, ovviamente, che poi venga fatto un concorso esattamente come si fa con i laureati in scienze della formazione primaria (e diplomati magistrali).
Grazie al supporto del Gruppo fb: Educatori in scienze dell'educazione, uniamoci tutti
Contatti
Mi è stato detto che le petizioni non servono a nulla. Sicuramente occorre proseguire con impegno, portarle all'attenzione di chi decide.
Per quanto mi riguarda, utilizzerò tutti i canali possibili per farmi sentire. E inoltrerò questa petizione via mail al Ministero. Se avete qualche contatto (giornalistico o politico), sono disponibile qui: alexia.mangione.torino@gmail.com
Decisori
- Sergio MattarellaPresidente della Repubblica Italiana
- Urp MiurMIUR
- Segreteria MIURMIUR
- Presidenza del consiglio dei ministri, Governo Italiano
- Giuseppe ValditaraMinistro dell'istruzione e del merito