Semplificare la cessione dei crediti fiscali in edilizia

Semplificare la cessione dei crediti fiscali in edilizia
Perché questa petizione è importante

Durante il periodo pandemico gli Stati membri UE hanno mezzo in campo delle formidabili misure di sostegno dell'economia attraverso incentivi e bonus vari.
In Italia l'ha fatta da padrone il ben conosciuto decreto rilancio dove tra gli altri all'articolo 119 si introduceva il Superbonus 110% ed all'articolo 121 veniva data la possibilità di optare per la cessione del credito (alla banca) o richiedere lo sconto in fattura alle imprese e/o ai tecnici che effettuavano qualunque prestazione d'opera, quindi non solo per Superbonus ma anche per la banale installazione di fotovoltaico, climatizzatori, ristrutturazione del bagno, etc.
Dal 15 ottobre 2020, momento in cui è entrato in operatività il portale per la comunicazione delle opzioni cessione/sconto, si sono succedute oltre 20 variazioni normative, includendo anche le circolari e le risoluzioni dell'agenzia.
Le ultime modifiche volute dal premier Draghi e dal ministro Franco, con il fianco prestato dall'Agenzia delle Entrate che ha emanato la circolare 23/2022, hanno letteralmente stoppato il mercato dei crediti, anche tra banche e soggetti vigilati.
Il risultato di ciò è che 50.000 imprese e 10.000 professionisti sono sul lastrico, a rischio protesto e fallimento, con oltre 10 miliardi di fatturato non remunerato, somme presenti nel cassetto fiscale ed al momento non accettate da alcun istituto bancario.
Ancor peggio i cittadini si sono fidato ed affidati a professionisti ed imprese: oggi molti si ritrovano fuori casa con i cantieri fermi. Altri sono addirittura con la casa demolita e senza alcuna concreta possibilità che i lavori possano riprendere. Un danno socio-economico enorme.
Lo Stato che ha rilancia l'Italia dell'edilizia e dell'efficienza energetica ha tradito se stesso, il popolo che lavora, ignorando la crescita che tale comparto ha portato (800.000 posti di lavoro, megawatt di fotovoltaico installato, emissioni di CO2 ridotte, PIL ed economia circolare in grande crescita).
Si chiede un immediato intervento delle forze politiche, delle associazioni di categoria, degli ordini professionali, dei sindacati, delle associazioni di cittadini.
Bisogna eliminare la responsabilità solidale delle banche, dare la possibilità di cedere i crediti anche tra privati, bisogna salvare aziende, professionisti e cittadini. Il credito fiscale presente nel proprio cassetto inoltre dovrebbe essere utilizzato anche negli anni successivi e non svanire come neve al sole. Occorre evitare le speculazioni che stanno nascendo da parte di gruppi finanziari ben organizzati, tali da remunerare i crediti al 60% del loro valore fiscale, una truffa legalizzata che porterà comunque al fallimento le aziende.
Bisogna altresì prorogare la misura, anche per le unifamiliari che hanno avviato i lavori, anche di sola progettazione, ma che hanno subito lo stop a causa del blocco delle cessioni.