SCORTA FRANCESCO EMILIO BORRELLI

SCORTA FRANCESCO EMILIO BORRELLI
Perché questa petizione è importante

Da tempo oramai il Consigliere ora deputato Francesco Emilio Borrelli si batte per ripristinare legalità dove manca. L'altro giorno è stato investito nei pressi della sua abitazione da una persona a bordo di una moto. Oramai vivo nella paura di essere aggredito da qualsiasi criminale del nostro territorio, ha raccontato Borrelli ai giornali.
A chi viene assegnata?
Dopo l'uccisione del giuslavorista Marco Biagi, avvenuta nel marzo del 2002 a opera delle Nuove Brigate Rosse, fu stabilito un nuovo meccanismo di assegnazione della scorta, da concedere a "persone esposte - si legge sul sito del ministero dell'Interno - a particolari situazioni di rischio o di natura terroristica o correlate al crimine organizzato, al traffico di sostanze stupefacenti, di armi o di parti di esse, anche nucleari, di materiale radioattivo e di aggressivi chimici o biologici o correlate ad attività di intelligence di soggetti od organizzazioni estere".
Gli uffici incaricati
All'interno del dipartimento della Pubblica sicurezza, fu istituito all'epoca (legge 133 del 2002) l'Ucis, l'Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale, composto da dirigenti della Polizia di Stato o generali dei Carabinieri. La direzione dell'Ucis viene affidata a un prefetto o dirigente generale della Pubblica sicurezza o a un generale dell'Arma dei carabinieri di livello equiparato. Tra i compiti dell'Ucis, ci sono quello di raccolta e analisi di tutte le informazioni relative alle situazioni personali a rischio che il Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica (Sisde), il Servizio per le informazioni e la sicurezza militare (Sismi) e gli uffici e reparti delle Forze di polizia sono tenuti a fornire, e l'individuazione delle modalità di attuazione dei servizi di protezione e di vigilanza.
Chi decide l’assegnazione?
La decisione di assegnazione di una scorta - e la sua revoca - in pratica nasce dal territorio. Ogni prefettura determina il rischio di una persona, in base alle segnalazioni che arrivano dalle Forze dell'Ordine. La valutazione viene effettuata in sede collegiale e l'Ufficio centrale raccoglie le informazioni e le legittima. Esistono quattro livelli di allerta: il primo (il massimo) prevede l'assegnazione di tre auto blindate con tre agenti per ogni auto; il secondo prevede due auto blindate con tre agenti ciascuna, il terzo livello di allerta prevede un'auto blindata con due agenti a disposizione. Infine il quarto livello assegna un'auto non blindata e uno o due agenti di scorta. Tra il 2012 e il 2013 in Italia la scorta era stata concessa a 600 persone, tra magistrati, politici e giornalisti.