#SAVETHERIDER - Campagna a sostegno dei diritti dei lavoratori della GIG Economy

#SAVETHERIDER - Campagna a sostegno dei diritti dei lavoratori della GIG Economy

0 hanno firmato. Arriviamo a 35.000.
Più firme aiuteranno questa petizione a ottenere una risposta da parte del decisore. Aiuta a portare questa petizione a 35.000 firme!
CONSUMERISMO & SIMA ha lanciato questa petizione e l'ha diretta a Presidenza del consiglio dei ministri, Governo Italiano e a

Il potere è nelle mani del consumatore, anche quello di difendere i lavoratori.

Lavoratori sfruttati e sotto controllo 24 ore su 24 per una pizza calda.

Petizione per introdurre una norma che imponga la preventiva verifica degli algoritmi utilizzati per organizzare e sanzionare i lavoratori. 

Un’informativa privacy non è e non può essere sufficiente.
I lavoratori vengono monitorati senza sosta, costretti a turni insostenibili per evitare che l’algoritmo li retroceda o li disattivi (e quindi li licenzi). Un mercato regolare di servizi per i consumatori non può permettere vantaggi competitivi fondati sul mancato rispetto dei diritti dei lavoratori.

 
Ma chi verifica le decisioni degli algoritmi?

Le imprese tendono ad opporre il segreto industriale e le norme sulla proprietà intellettuale, ma il bilanciamento degli interessi deve propendere per la tutela della libertà e dignità dei lavoratori.

Dalle decisioni dei Tribunali e delle autorità nazionali emerge un quadro inquietante:

Secondo il Tribunale di Bologna:
- l’algoritmo utilizzato da una delle principali società di food delivery era discriminatorio, poiché non giustificava neppure la malattia del lavoratore, il quale – secondo l’algoritmo – per non essere retrocesso e non perdere la possibilità di lavorare, avrebbe dovuto comunque lavorare. 

- Una delle principali società di food delivery poneva in essere condotte antisindacali consistite nell’aver tentato di costringere i rider a firmare un CCNL che prevedeva dei compensi peggiorativi per i rider, mandando via chi si rifiutava. 

La Procura di Milano e l’Ispettorato del lavoro hanno confermato che i lavoratori sono continuamente geolocalizzati e che nonostante tale mole di dati acquisiti nell’inconsapevolezza dei rider, a quest’ultimi non sarebbe neppure consentito assentarsi per infortunio e non sarebbero riconosciute né malattia e né ferie. 

Il Garante della Privacy, con provvedimento del 10 giugno 2021, ha sanzionato pesantemente una delle principali società del food delivery per la violazione dello Statuto dei lavoratori e della normativa sulla privacy.

Consumerismo No profit, dopo aver incaricato il suo Ufficio legale alla verifica delle recenti condanne che hanno riguardato il settore del food delivery per avviare una campagna legale, ritiene indispensabile imporre un espresso obbligo di trasparenza e contrattazione dell’algoritmo. Solo in questo modo si può dare una spinta verso l’effettiva tutela dei lavoratori.

Cosa chiediamo

“Chiediamo al Governo di adottare in Italia e promuovere, anche in sede europea, l'introduzione di una norma che imponga la preventiva verifica degli algoritmi utilizzati per l’organizzazione del lavoro.

Una normativa chiara che imponga la contrattazione ed il preventivo controllo dei dati utilizzati dall’algoritmo ed impedisca alle multinazionale di accaparrarsi il mercato grazie al mancato rispetto del diritto dei lavoratori in Italia ”

Una filiera è controllata anche e soprattutto se non prevede lo sfruttamento disumano dei lavoratori.

È arrivato il turno dei consumatori di farsi sentire a tutela del lavoro di tutti. Sia ben chiaro che tale problema non riguarda solo i rider ma tutti i lavoratori (basti pensare ai dati acquisiti durante lo smartworking o agli spedizionieri costretti a non poter neanche andare in bagno) ed al proliferare di sempre nuovi strumenti di controllo e gestione dei lavoratori. 

Adesso è il momento di aprire gli occhi sulle condotte delle multinazionali di food delivery che si arricchiscono grazie alla non applicazione di regolari contratti collettivi (CCNL).

Questi lavoratori sono spesso i nostri vicini di casa e sono state le prime vittime della pandemia, come madri e padri separati o che, una volta perso il lavoro a causa della crisi Covid, si sono dati da fare come rider.

Indipendentemente dal tipo di lavoro (subordinato, autonomo o co.co.co.), tutti hanno diritto ad una vita ed un lavoro libero e dignitoso. 

Firma la petizione per fermare le multinazionali del food delivery che non rispettano i diritti dei lavoratori, così aiuterai sia gli esercenti locali quanto i lavoratori.

Ci avevano promesso macchine che avrebbero lavorato al posto dell’uomo, ma in realtà stanno riducendo le persone a lavorare come macchine.

Per questo chiediamo al governo di introdurre in Italia il diritto a conoscere preventivamente se gli algoritmi usati nella GIG Economy rispettino i diritti dei lavoratori, anche per evitare vantaggi anticoncorrenziale, perché fondati sullo sfruttamento dei lavoratori.

0 hanno firmato. Arriviamo a 35.000.
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