Sensibilizzazione sull’ADHD e Autismo negli adulti e apertura centri specializzati al Sud

Sensibilizzazione sull’ADHD e Autismo negli adulti e apertura centri specializzati al Sud
L’ADHD è malattia molto spesso non riconosciuta e, quando diagnosticata, non sempre curata a dovere. Già ottenere una diagnosi in età pediatrica è difficile; i sintomi vengono spesso confusi con l’essere semplicemente “vivaci”, “distratti”, “irruenti”, “sognatori ad occhi aperti”, e spesso anche quando la sua ottiene i genitori, non informati sulla questione, la sottovalutano, e ciò porta i bambini a crescere in adulti disfunzionali, o comunque frustrati o confusi sul perché sono come sono. Ciò porta a un senso di isolamento, che spesso conduce a usi di droghe, uso di alcol, a una vita sregolata o comunque a vivere in modo non sereno.
Questo vale anche per le forme di autismo “non evidenti”, che infatti vengono diagnosticate in età adulta (se si è fortunati nel trovare uno specialista che fa al proprio caso è che sia in grado di riconoscere questo disturbo del neurosviluppo nell’adulto, e sempre che ci sia la possibilità economica di pagarlo, questo specialista).
C’è un’ignoranza e un diniego quasi totale nei confronti di queste condizioni (e anche di condizioni affini), e spesso chi ne soffre lo scopre per caso.
Nel mio caso sono stata diagnosticata con una forma combinata di ADHD all’età di 28 anni, solo perché ho conosciuto un’altra persona che, invece, era stata diagnosticata, e ho iniziato a notare delle allarmanti somiglianze.
Non potendomi permettere uno specialista privato, ho fatto ricorso alla sanità pubblica e, erroneamente, mi è stata diagnosticata la sindrome bipolare. In seguito ho scoperto che purtroppo i professionisti non specializzati in questo tipo di disturbi del neurosviluppo (da alcuni addirittura considerata addirittura una diagnosi “controversa”!), confondono spesso l’ADHD con il bipolarismo, disordine di personalità borderline o affini.
Io ho avuto la fortuna di essere stata fermata dal prendere dei regolatori dell’umore che mi avrebbero rovinato la vita (al contrario di chi soffre effettivamente di bipolarismo), e ho consultato un professionista che si occupava anche di ADHD nell’adulto prima di prenderli.
Non tutti però hanno avuto la mia stessa fortuna. Ci sono tante persone non diagnosticate che si tormentano, credono di essere solo pigri, sbagliati, senza speranze, o addirittura stanno prendendo psicofarmaci sel tutto inutili per il loro caso.
Bisogna parlare più spesso di questi disturbi del neurosviluppo, magari anche con delle campagne di sensibilizzazione, aprire finalmente dei centri specializzati anche al sud Italia, fare effettivamente più ricerca, accettare che in realtà buona parte della popolazione non è neurotipica e che non c’è nulla di male.