Eliminare le restrizioni per gli spostamenti da e per l'Albania

Eliminare le restrizioni per gli spostamenti da e per l'Albania

Lanciata
2 luglio 2021
Petizione diretta a
Roberto Speranza (Ministro della Salute)
Vittoria
Questa petizione ha creato un cambiamento con 8.634 sostenitori!

Perché questa petizione è importante

Lanciata da Albania News

A seguito del riesame previsto dalla raccomandazione relativa alla revoca graduale della restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l'UE, il Consiglio Europeo il 18 giugno 2021 ha aggiornato nel suo sito ufficiale l'elenco dei paesi per cui dovrebbero essere revocate le restrizioni di viaggio.

Sulla base dei criteri e delle condizioni stabiliti nella raccomandazione, a partire dal 18 giugno 2021 gli Stati membri dovevano iniziare a revocare gradualmente le restrizioni di viaggio alle frontiere esterne per le persone residenti nei seguenti paesi terzi inclusa l'Albania.


https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2021/06/18/council-updates-the-list-of-countries-special-administrative-regions-and-other-entities-and-territorial-authorities-for-which-travel-restrictions-should-be-lifted/


Ad oggi e fino il 31 luglio 2021, l'ingresso in Italia dall’Albania è consentito ai cittadini italiani/UE/Schengen e loro familiari, nonché ai titolari dello status di soggiornanti di lungo periodo e loro familiari (Direttiva 2004/38/CE). Già questa previsione, di per sé, è da ritenere illegittima e discriminatoria poiché priva di una logica che possa giustificare l’apertura nei confronti dei possessori del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo e non nei confronti di coloro che, pur regolarmente presenti sul territorio italiano, possessori di permesso di soggiorno di durata di uno o due anni, si vedono negato il diritto di farsi raggiungere dai loro familiari.

Per coloro che non rientrano nelle categorie appena menzionate, l’ingresso dai Paesi del gruppo E (dei quali fa parte l'Albania) è consentito solo in presenza di precise motivazioni, quali: esigenze di lavoro o di studio, motivi di salute, assoluta urgenza, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Si tratta, in ogni caso, di criteri generici e altamente aleatori, considerato che l’assoluta urgenza è diversamente apprezzabile da ciascuno degli operatori e funzionari della polizia di frontiera. 


Rimane l’obbligo per chi faccia ingresso nel territorio nazionale da Stati o territori inclusi negli elenchi D ed E dell’allegato 20 del DPCM 2 marzo 2021, di presentare all’imbarco e a chiunque sia deputato ad effettuare controlli, la certificazione di essersi sottoposto ad un test molecolare o antigenico con esito negativo, da effettuarsi per mezzo di tampone nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia.


Successivamente all’ingresso, bisognerà osservare un periodo di quarantena domiciliare di 10 giorni, e sottoporsi a tampone molecolare o antigenico al termine di tale periodo.


Per quanto riguarda l’ingresso dall’Italia in Albania, ferma restando la necessità di una motivazione valida, non è attualmente richiesto l’obbligo di tampone né di quarantena all’arrivo.

Prevedere queste gravi limitazioni, anche nei confronti di coloro che risultano regolarmente vaccinati con i medesimi vaccini somministrati in Italia e riconosciuti da EMA risulta quantomeno irragionevole e lesiva delle direttive e dell’autorità del suddetto Ente. 

L’anno scorso, proprio per evitare la quarantena a seguito del rientro in Italia, sono state migliaia le famiglie albanesi e/o italo – albanesi, non hanno potuto visitare le loro famiglie in Albania.

Le limitazioni eccessive stanno pregiudicando, lentamente ma gravemente, il senso di famiglia. 

Se altri Paesi UE hanno deciso di aprire all’Albania senza riserve, a condizioni di parità e reciprocità, l’Italia si sta dimostrando per niente coerente con i diritti e gli interessi dei propri residenti e cittadini.


La presenza albanese in Italia supera i 700 mila persone (oltre 200 mila hanno la doppia cittadinanza). L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale riporta che ci sono circa 250 mila albanesi in Italia che lavorano legalmente, pagando tasse e assicurazioni sociali. La comunità albanese in Italia ha subito un forte pregiudizio dalle normative predette impedendo di fatto l’entrata nel paese d’origine e la visita a parenti e congiunti nonché l’arrivo di questi ultimi in Italia.

Ciò ha determinato un isolamento istituzionale e sociale nei confronti di una comunità che, come riportato dall’INPS, rappresenta un tessuto sociale integrato ed economicamente attivo. L’obbligo di quarantena al ritorno in Italia costituisce un ostacolo per la comunità albanese essendo, come detto, essa economicamente attiva e necessitando una continuità lavorativa al rientro.


Alla luce della raccomandazione del Consiglio Europeo relativa alla revoca graduale della restrizione temporanea dei viaggi, chiediamo la revoca delle restrizioni di viaggio con l'Albania senza condizioni come la richiesta di una motivazione specifica. Ciò non toglie ovviamente che saranno rispettate tutte le cautele previste per i viaggi all’interno dell’Area Schengen, anche con l'uso del green pass. E' un passo importante non solo per semplificare il viaggio dei cittadini, ma anche e preservare i rapporti familiari delle persone che vivono nei nostri due Paesi.

Vittoria

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Decisori

  • Roberto SperanzaMinistro della Salute