Riforma dell'istituto italiano della successione

Riforma dell'istituto italiano della successione
Perché questa petizione è importante
Quando un familiare ha bisogno d'aiuto, è un dovere di soccorrerlo, specialmente se si tratta di problemi di salute. Eppure, esistono parenti che abbandonano al proprio destino anche un padre o una madre. Poi, se per un aggravarsi della situazione le cose peggiorano fino al decesso del proprio caro, sono subito pronti a far valere in pieno i propri diritti successori!
Mi è successo più volte e ho notato che la legge italiana presenta non poche carenze: infatti, salvo solo che per gravissimi motivi, gli eredi legittimari vantano tutti gli stessi diritti successori, dopo la dipartita del familiare. Trovo che sia un'ingiustizia, perché, in mancanza di un intervento del legislatore, chi cambia la propria vita per aiutare il proprio familiare in difficoltà, viene posto sullo stesso piano di chi se n'è infischiato totalmente.
La normativa attuale sulle successioni non ammette mezze misure né valuta caso per caso alcune circostanze particolari: nell'essere tutti uguali di fronte ad essa, anche chi ha abbandonato o tradito può esercitare i propri diritti successori, assolutamente sullo stesso piano degli altri eredi.
DA QUESTE BRUTTISSIME ESPERIENZE, NASCE LA MIA PROPOSTA DI RIFORMA DELLA SUCCESSIONE IN ITALIA:
L’istituto della successione, in Italia, sconta una serie di limiti e criticità. Se ne parla anche in tempi recenti, ma non sembra essere in discussione un punto particolarmente controverso: coloro che assistono la persona nella fase finale della sua vita, andando incontro a stress e sofferenze per il fatto di vedere il degradarsi delle condizioni del proprio familiare, interrompendo la propria attività lavorativa, sostenendo costi a volte notevoli, sono posti dalla legge vigente sullo stesso piano del parente che se ne disinteressa del tutto.
Con questo intervento di riforma, si vuole introdurre la possibilità della diseredazione degli eredi legittimari che non abbiano prestato l'assistenza morale e materiale in caso di necessità economica e di altre situazioni di precarie condizioni di salute, sia fisica che psichica, che richiedano un'assistenza alla persona malata.
Nel diritto di famiglia, è infatti necessario introdurre l'obbligo giuridico dei figli all'assistenza morale e materiale in particolare verso i propri genitori, consistente nel dovere, oltre che di erogare gli alimenti al genitore in condizioni di bisogno economico, di dare affetto e supporto al genitore anziano, solo e non, malato e non, anche chiamandolo periodicamente al telefono, oltre che andandolo a trovare, e non solo in caso di bisogno.
La mancata assistenza al proprio familiare va inserita tra le cause d'indegnità anche per soggetti che oggi la legge considera eredi legittimi, oltre che per i legittimari, ma che in realtà sono persone che il nostro ordinamento premia in maniera immeritata, mettendole esattamente sullo stesso piano di chi, anche per anni, anche stravolgendo completamente la propria vita, lotta al fianco del familiare per alimentare la speranza di una guarigione.
Questa eccessiva rigidità del nostro ordinamento è fonte di notevoli problemi e va riformata prendendo ad esempio modelli di altri Paesi: negli Stati Uniti, per esempio, “il testatore ha piena libertà di scelta, poiché non vi è la previsione di quote “di riserva”, ma c'è una assoluta libertà del testatore nello scegliere chi gli succederà, o a chi distribuire i propri asset e le proprie ricchezze”[1].
In Austria, se un erede legittimario non ha mai avuto stretti rapporti familiari con il de cuius o non ha avuto stretti rapporti familiari con il de cuius per molto tempo (circa 20 anni), la sua quota di riserva ereditaria può essere ridotta (se non eliminata, ma in ogni caso si può modificare)[2].
In Croazia, il testatore può escludere dalla successione l’erede che ha commesso una grave mancanza nei suoi confronti, in violazione di un obbligo giuridico o morale derivante dal loro rapporto familiare.
Pur consapevoli della diversità culturale e delle specificità di ciascun ordinamento, si avverte la necessità di introdurre maggiore flessibilità rispetto ad un istituto che appare oggi non adatto a tutelare efficacemente l’erede più attento e meritevole di essere premiato per il suo comportamento nei confronti del proprio familiare con problemi di salute, gravi e non.
[1] Cfr: Studio legale Metta, “Negli Usa il testamento non conosce età”, articolo pubblicato sulla Rivista “Patrimonia & Consulenza”, gen/mar 2017, p. 90.
[2] https://e-justice.europa.eu/166/IT/succession?ITALY&member=1#tocHeader2
Decisori
- Parlamento europeo
- Parlamento italianoPresidenza Commissione Giustizia della Camera dei Deputati