Salviamo il Corno alle Scale!

Salviamo il Corno alle Scale!

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Più firme aiuteranno questa petizione a ottenere una risposta da parte del decisore. Aiuta a portare questa petizione a 2.500 firme!
WWF Bologna Metropolitana OdV ha lanciato questa petizione e l'ha diretta a Presidente della regione Emilia Romagna e a

Gentile Presidente,
grazie all’impulso della sua azione governativa, la Regione Emilia Romagna ha intrapreso percorsi progettuali legati a tematiche come la sostenibilità, il non consumo del territorio, il rispetto, la valorizzazione e la tutela degli ambienti naturali. In modo significativo ha anche previsto nelle diverse deleghe anche una competenza sul paesaggio.
Visto il percorso che la Regione Emilia Romagna ha intrapreso in modo virtuoso per ciò che attiene le tematiche ambientali, una domanda sorge spontanea:
perché demolire una seggiovia esistente, quasi nuova, per progettarne e costruirne un’altra che utilizza lo stesso tracciato prolungato verso il Lago Scaffaiolo di soli duecento metri, con un evidente danno ad habitat di interesse comunitario, al paesaggio ed una spesa di 7 milioni di euro?

Questa scelta ci sembra inspiegabile e in contraddizione con quanto sta facendo la Regione.
Una quantità di studi impressionante indica che nel prossimo futuro l’innevamento sarà destinato a diminuire. Già adesso tutti gli impianti di risalita, al di sotto dei 1800mt, sono quasi tutti in perdita; il nuovo impianto progettato al Corno alle Scale ha la stazione di monte, la più alta, a quota di soli 1778mt. Per la pratica dello sci l’innevamento artificiale sarà indispensabile; tuttavia l'innevamento artificiale ha un forte impatto ambientale, economico ed è spesso impossibile da garantire per le alte temperature che ormai si registrano a causa dei cambiamenti climatici. Nel corso di un anno i fine settimana con piste battute e frequentabili si contano sulle dita delle mani. La scelta di questo investimento a noi pare ingiustificata.

Può essere presa in esame la ragione etica: permettere a tutti di raggiungere il lago. Un disabile in carrozzina non può certo salire agevolmente su una seggiovia, esistono però innumerevoli altre possibilità, dalle sedie a rotelle con ammortizzatori a transfer con jeep dedicate a chi ha difficoltà motorie; possibilità che permettono di offrire un servizio senza creare impatti devastanti.

Anche da un punto di vista della valorizzazione del prodotto turistico, con la creazione della seggiovia si andrebbe ad allontanare un segmento turistico in costante aumento, quello dei camminatori alla ricerca di luoghi incontaminati e non certo di piloni di cemento. A differenza del turismo bianco e quello dei turisti estivi che utilizzerebbero la seggiovia per brevi periodi, quello dei camminatori è un turismo costante, che frequenta la montagna tutto l’anno, con un costante contributo economico al territorio. È in corso una trasformazione epocale del turismo: le esperienze turistiche di massa, concentrate intorno a grandi infrastrutture, cedono il passo a una miriade di offerte diffuse sul territorio.

Se il progetto è volto a garantire ricadute economiche a chi vive in montagna, evitando di spopolare le terre alte, a noi sembra chiaro che la possibilità di un rilancio della montagna non possa passare attraverso la costruzione di nuovi impianti, siano essi usati per la neve o per le escursioni, ma attraverso tematiche, che già la Regione Emilia Romagna promuove, come la valorizzazione delle aree protette e dei Siti di Interesse Comunitario (come nel caso in oggetto), la valorizzazione dei beni storici, artistici e culturali, la nascita dei Distretti Biologici, l’attività legata ai Cammini, la creazione di percorsi ecoturistici sulle principali emergenze naturalistiche e un supporto alla pastorizia che, se correttamente condotta, è un elemento centrale per mantenere la biodiversità. Insomma, da scelte di campo distanti dalla costruzione di una seggiovia

Se si continua in questa direzione, l'impatto dovuto alla realizzazione questo impianto sarà molto elevato e vedrà la distruzione o il grave danneggiamento di habitat di interesse comunitario di cui uno prioritario (codici 6230 4060, 6170, 6230, 8120). Ricordiamo che la Comunità Europea da fondi ai suoi membri per la tutela  delle specie e degli habitat di interesse comunitario.

Gentile Presidente, realizzato l’impianto, il paesaggio adiacente al lago sarà rovinato per sempre, pensi solo all’impatto della stazione di arrivo, e quel piccolo gioiello dello Scaffaiolo, cantato dal Boccaccio, non sarà mai più lo stesso !!

 

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