Piombino: smantellamenti e bonifiche = salute e lavoro

Piombino: smantellamenti e bonifiche = salute e lavoro
Perché questa petizione è importante

Al Presidente G. Conte, al Presidente E. Giani , al Sindaco F. Ferrari
Chiediamo al Governo, alla Regione Toscana e alla Amministrazione Comunale di Piombino che diano finalmente concreto avvio a cio’ che in molti Accordi e da tanto tempo è stato promesso, sottoscritto e non realizzato. I soggetti firmatari degli accordi devono avviare gli smantellamenti degli impianti non più utilizzabili delle acciaierie ex Lucchini ed iniziare le bonifiche dei territori inquinati, che ormai sono non solo necessarie, ma anche urgenti. Per questo come lavoratori e cittadini di Piombino aderiamo a questa raccolta di firme.
Firmo per gli smantellamenti e le bonifiche per difendere la Salute e l'incolumità dei lavoratori e dei cittadini di Piombino. Quello che avviene nella fabbrica non coinvolge solo gli operai, ma tutta la cittadinanza. La situazione interna alle acciaierie è insostenibile non solo per l' incertezza legata alle prospettive occupazionali, ma anche per la sicurezza. Ci sono stati tanti episodi che solo per fortuna non si sono trasformati in gravissimi infortuni. Questa situazione lasciata degradare rappresenta un evidente pericolo non solo per i lavoratori, ma per l'intera città! Pensiamo cosa potrebbe significare un crollo nella ex-cokeria dove è presente l'amianto. Pensiamo ai rifiuti industriali, anche rifiuti pericolosi, accumulatisi negli anni su un vasto territorio.
Firmo per gli smantellamenti e le bonifiche perché questi interventi possono dare immediatamente lavoro a chi da anni è in cassa integrazione o è disoccupato; perché nelle aree liberate dagli impianti non piu’ utilizzabili e bonificate sarà possibile creare nuove attività e nuova occupazione. Molti lavori di smantellamento possono essere eseguiti dai cassintegrati delle Acciaierie. Per lavori di demolizione che richiederanno l'intervento di ditte specializzate, preferibilmente locali, dovrà essere previsto l'assunzione di un congruo numero di cassintegrati e/o disoccupati locali, attuando la proposta dei “Lavori di pubblica necessità” già presentata alla Amministrazione Comunale. Non tutti gli impianti inutilizzabili dovranno scomparire. In alcuni casi lo smantellamento potrebbe essere trasformato in recupero per altro fine. Ad esempio l'altoforno potrebbe far parte di un progetto complessivo di archeologia industriale, come già successo per gli insediamenti industriali e minerari a Follonica, isola d'Elba e nelle Colline Metallifere.
Si dia inizio immediato alle bonifiche di Competenza Comunale. Dopo gli smantellamenti, per attuare la diversificazione produttiva e creare nuovo lavoro, si deve procedere alla acquisizione da parte del Comune o di privati dei terreni demaniali oggi affittati a JSW ed inutilizzati. Oltre ai finanziamenti (assolutamente insufficienti) già esistenti sulla carta è necessario elaborare progetti per la bonifica
complessiva del Sito Inquinato di interesse Nazionale di Piombino, in modo che possano attingere ai fondi europei (Recovery Fund).
Siamo stanchi di continuare a subire un continuo stillicidio di posti di lavoro; di subire condizioni di lavoro inaccettabili; di assistere al depauperamento del territorio e delle sue risorse; stanchi di
mirabolanti ed inattuabili programmi di sviluppo. Cittadini, giovani, imprese, associazioni culturali, partiti., abbiamo tutti il diritto/dovere di partecipare attivamente alla progettazione di un nuovo ed equilibrato sviluppo per la città e per le acciaierie. Non vogliamo che a decidere le sorti del Nostro Territorio siano le multinazionali di passaggio o i vari politici ad esse strettamente legati.