Non chiudiamo il Convento di San Antonio Abate ad Avola

Non chiudiamo il Convento di San Antonio Abate ad Avola
Al Ministro Provinciale O.F.M. Conv. di Sicilia
Ai Frati Francescani del Definitorio O.F.M. Conv. di Sicilia
Il Capitolo Provinciale dei Frati Minori Conventuali di Sicilia ha recentemente deciso di chiudere il Convento di San Antonio Abate ad Avola. Una decisione, questa, che ha suscitato in ognuno di noi, e nella comunità avolese tutta, sorpresa, tristezza e smarrimento, perché la comunità francescana di San Antonio da quasi 70 anni fa parte integrante della storia e dell’identità religiosa della città, perché il convento dei francescani ad Avola è, ed è stato, un punto di riferimento per ogni avolese, credente e non. Nei frati, la cittadinanza ha posto sentimenti di fiducia, disponibilità e generosità, basti pensare alle recenti realizzazioni e migliorie operate in chiesa ( banchi, vetrate, illuminazione ed altro ), oppure, in epoca meno recente, alla realizzazione della casa di riposo Oasi San Francesco, la quale, ancorchè eretta sotto i simboli dell’Ordine Francescano Secolare, è stata pensata e voluta da un vostro confratello francescano, P. Giuseppe Tavolacci, le cui spoglie mortali riposano in quella stessa struttura.
Per questi motivi ci rivolgiamo a Lei, Ministro Provinciale, affinché voglia ritornare su questa triste decisione e, ricercando soluzioni meno immediate, possa trovare soluzioni alternative, quali ad esempio la creazione di una Casa Filiale, ipotesi prevista dalle stesse Costituzioni. Ciò consentirebbe alla Comunità dei Frati, seppur in numero ridotto, di proseguire l’importante missione iniziata nel 1952, e riconosciuta da ogni singolo avolese meritevole di Lode, a Gloria di Dio e del Serafico Padre Francesco.
Ci rivolgiamo a Lei, mossi unicamente dall’Amore per questa Comunità Francescana, e per tutto quello che rappresenta ed ha rappresentato, un sentimento ed un rispetto che ad Avola accomuna cattolici e non cattolici, perché questo Convento è veramente un unicum e come tale merita di essere trattato. La vostra decisione ci ha colti di sorpresa perchè la comunità francescana fa parte integrante della storia religiosa della città e per gli avolesi la sua chiusura sarebbe come una mutilazione. E’ accettabile per l’Ordine Francescano Conventuale abbandonare una città che ha donato ai Frati amore e generosità?
È triste ricordare che molti frati francescani hanno ricevuto proprio a San Antonio la chiamata a vestire il saio e a scegliere la vita sacerdotale; che il Terz’Ordine Francescano ha generosamente donato una struttura – l’OASI - che adesso rischia di perdere quella iniziale vocazione al servizio dei più fragili, nello spirito di povertà, divenendo con la partenza dei Frati una delle tante case di riposo laiche della città.
La chiusura del Convento secolarizzerà la Parrocchia, dalla quale scomparirà il carisma francescano, disperdendo i gruppi Gi.Fra, il Terz’Ordine e la Milizia, per citare solo i principali. In modo inglorioso scomparirebbe la realtà quotidiana dei francescani, e rimarrebbe solo il nome della Parrocchia diocesana. Nessun giovane avolese potrà più sentire la chiamata annuale Verso Assisi, dove poter ascoltare la voce del Signore chiamarlo dalla tomba di Francesco.
Siamo consapevoli che la progressiva mancanza di frati è un fatto oggettivo, dall’altro lato però proprio per questo riteniamo necessario operare scelte coraggiose, alternative e lungimiranti, abbandonandosi nelle mani della Provvidenza con la speranza di un futuro più roseo.
Giunti alla fine di queste considerazioni, a Lei, reverendo Ministro Provinciale, ci rivolgiamo fiduciosi per domandare un ripensamento.
Davanti all’Ordine Francescano, davanti alla cittadinanza avolese, il Capitolo Provinciale si è preso una responsabilità enorme. Certo, la decisione del Capitolo Provinciale non è opinabile, ma ci domandiamo se c’è stata la piena consapevolezza che tale decisione, oggettivamente, al di là delle intenzioni, spezza una storia gloriosa di presenza religiosa, cultura francescana ed iniziative che dura da 70 anni; al di là della decisione, più o meno legittima, dei frati, il danno sarà comunque incalcolabile. A Lei quindi, Ministro Provinciale, a Lei che ha il potere di correggere questo tragico provvedimento, ci rivolgiamo per domandare che il Convento di San Antonio ad Avola non sia chiuso, ma possa divenire, temporaneamente e fino al prossimo Capitolo, una casa filiale francescana anche con soli due frati, che riceverebbero, come ci è stato garantito, la collaborazione di un altro sacerdote diocesano in pensione (sappiamo che di questi tempi non possiamo pretendere di più!). In questo modo i Frati dell’O.F.M. Conv. di Sicilia potrebbero continuare a svolgere la loro missione e ad onorare la storia dell’Ordine ad Avola.
Solennità di San Francesco di Assisi
Avola, 4 ottobre 2021
Gli Avolesi