No alla stretta sugli artisti di strada a Trieste

No alla stretta sugli artisti di strada a Trieste
No alla stretta sugli artisti di strada a Trieste.
Con la recente approvazione del nuovo regolamento per gli artisti di strada da parte del comune di Trieste è stata drasticamente ridotta la possibilità di esibirsi per strada.
Il tempo concesso per postazione è stato dimezzato da due ore ad un'ora sola.
In gran parte delle postazioni del centro città sono state modificate le categorie acustiche, riducendo i volumi permessi in modo significativo e di fatto vietando del tutto l'esibizione a gruppi formati da una sezione ritmica minima o da una leggera amplificazione.
Si tratta inoltre di una decisione che non ha in nessun modo coinvolto gli artisti di strada, ma che è stata presa all'interno di un ufficio, senza tener conto della situazione reale.
Infatti, un'ora di esibizione è troppo poco per chi deve spostarsi e sistemarsi con strumenti musicali o altro genere di installazioni.
Inoltre, nel corso degli anni abbiamo sempre riscontrato grande entusiasmo da parte dei triestini e dei molti turisti presenti.
In tutte le città del mondo l'arte di strada risulta un momento fondamentale del tessuto urbano, oltre che un fattore di grande attrazione.
Risulta quindi scorretto da parte dell'istituzione che rappresenta gli abitanti di Trieste fare gli interessi dei pochi che si sono lamentati di volumi già molto ridotti dal regolamento precedente.
In quanto artisti di strada riteniamo inadeguato questo nuovo regolamento e chiediamo:
- il ritorno alle due ore concesse per postazione
- la revisione delle categorie acustiche (al cui interno ci sono comparazioni grossolane)
- l'aumento dei volumi concessi per le esibizioni
- un dialogo permanente (attraverso rappresentanti eletti) tra l'istituzione e gli artisti di strada
- il miglioramento della piattaforma per prenotare le postazioni (Fedrosuite - Arthecity), strumento molto utile per gli artisti ma troppo spesso bloccato o malfunzionante.
Il centro di Trieste si sta pian piano trasformando in una teca per turisti di consumo, dove lo spazio di espressione è stato drasticamente ridotto.
La lamentela di pochi triestini non eguaglia in nessun modo l'apprezzamento di gran parte della città.
Se i commercianti sono ben contenti dei loro affari, molto meno lo sono gli artisti di strada e chi vuole una città viva.