Sputnik-V e Italiani all'estero - Richiesta del GREEN PASS

Sputnik-V e Italiani all'estero - Richiesta del GREEN PASS

Sono uno dei tanti cittadini italiani residenti all'estero.
Non appena ho avuto la possibilità di effettuare il vaccino contro il COVID-19, nel mio caso specifico nella Federazione Russa, ho immediatamente colto l'occasione e ho ricevuto le due dosi del vaccino “SPUTNIK-V” secondo il protocollo adottato nella Federazione Russa, presso una clinica a San Pietroburgo.
Ero e sono convinto della giustezza della mia scelta di vaccinarmi.
Per quanto io non abbia alcuna competenza medica, mi sono fidato delle pubblicazioni su varie riviste internazionali dell'efficacia del vaccino “SPUTNIK-V”. Vaccino considerato positivamente, anche, dall'immunologo italo-americano Anthony Fauci che ha definito il vaccino russo «molto buono».
La decisione di vaccinarmi con lo “SPUTNIK-V” è stata, però, in qualche modo, condizionata, non solo dalla mia permanenza nella Federazione Russa, ma anche, e soprattutto, dall'assenza di altre alternative.
Infatti, NULLA è stato fatto dal precedente Governo CONTE e dall'attuale Governo DRAGHI, per i connazionali residenti, a vario titolo, all'estero. Nessuna offerta di vaccini approvati dall'EMA è stata resa disponibile attraverso la rete delle Ambasciate Italiane e dei Consolati Italiani all'estero.
Questo è stato, ed E', un atteggiamento del tutto discriminatorio nei confronti dei cittadini italiani all'estero.
E risulta del tutto INTOLLERABILE e DISCRIMINATORIO il fatto che noi, malgrado abbiamo effettuato il vaccino e siamo in possesso sia della documentazione dell’avvenuta vaccinazione COVID-19, sia della documentazione che comprova la presenza di anticorpi, siamo costretti, in caso di rientro in Italia, a sottoporci alla quarantena fiduciaria. Regola che, di fatto, ufficializza l'esistenza di due categorie di italiani: Quelli residenti in Italia rispetto a quelli, sempre cittadini italiani, che risiedono all'estero.
A noi non interessano questioni geo-politiche e di altra natura, anche se, altri paesi europei accettano il vaccino Russo, “accaparrandosi” così, tra l'altro, il flusso turistico dei cittadini della Federazione Russa a discapito dell'Italia.
Né, tantomeno, vogliamo intraprendere percorsi "truffaldini" dei tanti cittadini extra-europei che viaggiano nei paesi Europei dove il vaccino “SPUTNIK-V” viene accettato, permanendo un giorno (se non, addirittura, poche ore) per poi prendere un volo in "area Schengen", bypassando, così, i controlli alla frontiera italiana e il relativo obbligo della quarantena fiduciaria.
Noi vogliamo SOLO gli stessi diritti, visto che abbiamo gli stessi doveri, dei nostri connazionali che vivono in Italia:
- O l'offerta di avere un vaccino approvato dall'EMA negli stati di nostra residenza,
- oppure la possibilità di ricevere il green pass su presentazione della documentazione dell'avvenuta vaccinazione COVID-19, presso le Ambasciate Italiane e/o i Consolati Italiani, e della relativa certificazione della presenza degli anticorpi.
E paradossale appare, inoltre, che il vaccino “SPUTNIK-V” [sia] adatto al progetto COVAX, gestito dall’Oms per garantire a tutti i paesi del mondo l’accesso al vaccino, per poi non riconoscerlo come certificazione vaccinale» in Italia" (virgolettato dell'Assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, tratto da https://www.ilsole24ore.com/art/sputnik-non-valido-il-green-pass-italia-turisti-croazia-e-grecia-AEvdL3Z)
E malgrado l'impegno e le dichiarazioni del sottosegretario di Stato al Ministero della salute Pierpaolo Sileri (sul Sole 24 Ore), che ha dichiarato di battersi proprio perché siano riconosciuti per la certificazione verde anche i vaccinati con preparati non autorizzati in Europa. «Chi vive a San Marino e ha fatto lo “SPUTNIK-V” non può non essere riconosciuto dal Servizio sanitario nazionale», di fatto, ad oggi, nulla è accaduto in tal senso per i vaccinati con lo “SPUTNIK-V”.
Al pari di quanto richiesto per i cittadini di San Marino chiediamo, quindi, che TUTTI gli Italiani residenti all'estero abbiano il riconoscimento dell'effettuazione del vaccino e, di conseguenza, abbiano di diritto il Green Pass, al pari dei cittadini italiani vaccinati in Italia.
Maurizio Mangano