Lettera aperta per un turismo accessibile

Lettera aperta per un turismo accessibile

Siamo un gruppo informale organizzato sotto il nome di Proud Travelers e ci occupiamo di divulgazione e sensibilizzazione sui temi del turismo inclusivo e accessibile.
Scriviamo in riferimento ad alcuni episodi che hanno riguardato l’attivista, filosofa e atleta Sofia Righetti durante la sua permanenza in Toscana. Righetti ne ha ampiamente parlato sui suoi canali e lasciamo chi legge alle sue stesse parole per conoscerne i dettagli. Oppure al nostro articolo, per leggere i fatti messi per iscritto.
Righetti ha denunciato due episodi di discriminazione abilista, avvenuti durante quei pochi giorni che avrebbero dovuto essere giorni di vacanza. Uno durante la visita a Cala Violina, uno al Giardino dei Tarocchi (entrambi in provincia di Grosseto). Righetti non solo si è trovata di fronte a una totale inaccessibilità di quest’ultimo, appresa quando ormai troppo tardi, ma anche di fronte ad un vuoto informativo. Né il sito web, né il personale che l’ha vista ha ritenuto infatti necessario avvisarla di questa mancanza.
A Cala Violina il secondo episodio: «La prossima volta eviti di venire», si è sentita dire da un addetto.
Ecco, pur essendo questa la scintilla che ci porta a scrivere una lettera aperta, cogliamo l’occasione per spendere qualche parola di più ampio raggio. Quello di Righetti non è che uno dei numerosi episodi di discriminazione abilista che avvengono ogni giorno nei confronti di molte persone, che vedono violato il loro diritto allo svago, al riposo e all’accesso alla cultura e ai suoi luoghi.
Quello che proponiamo e invitiamo il Giardino dei Tarocchi a fare, così come al tempo stesso ci rivolgiamo a qualsiasi struttura e attrazione turistica, è:
- dedicare risorse per formare il proprio personale ad avere un approccio, un atteggiamento e un linguaggio non discriminanti;
- impegnarsi a rendere il parco (e qualsiasi attrazione turistica) accessibile a chi utilizza una carrozzina e non solo;
- informarsi e confrontarsi con enti, associazioni e persone direttamente interessate dai problemi di accessibilità dei luoghi, per comprendere come migliorarli;
- veicolare le informazioni che riguardano l’accessibilità dei luoghi, in modo chiaro e trasparente e in una modalità che sia essa stessa accessibile (accessibilità web).
Chiediamo alle istituzioni un impegno concreto verso la cittadinanza disabile e zero tolleranza nei confronti delle discriminazioni abiliste, così come di qualsiasi altra matrice.
Chiediamo, infine, delle scuse ufficiali da parte del Giardino dei Tarocchi a Sofia Righetti e a tutte le persone disabili che avrebbero voluto visitare il parco, ma non hanno potuto.
Una riflessione sul diritto allo svago e sul turismo escludente:
Il Codice Mondiale di Etica del Turismo, redatto nel 1999 e adottato dall’Italia nel 2012, definisce il diritto al turismo come “La possibilità di accedere direttamente e personalmente alla scoperta e al godimento delle ricchezze del pianeta” e come “diritto di tutti gli abitanti del mondo (..) nel poter(ne) usufruire in modo paritario”.
Sebbene non sia questa la sede in cui analizzare le criticità del suddetto testo, questo ci regala qualche elemento di riflessione. In primis, possiamo domandarci: il prodotto turistico è realmente accessibile a tutte le persone in modo paritario? Chi lo progetta è consapevole dell’esistenza delle plurime e sfaccettate soggettività presenti nella domanda turistica, al di là delle variabili di ogni possibile segmentazione di marketing?
Noi crediamo di no. Lungi da noi generalizzare e ci duole trovare una risposta negativa a entrambe le domande. Sicuramente non è così sempre e non è così ovunque.
Quanto non dobbiamo mai dimenticare è che questi casi (anche fossero riducibili a una manciata) coinvolgono e riguardano delle persone in carne e ossa, con sogni, aspettative, desiderio di svago, riposo e recupero delle energie. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, tra l’altro, definisce, all’art. 24, quello allo svago e al riposo un diritto umano. Senza scomodare fonti autorevoli: chiunque conosce l’importanza del godimento di vacanze e tempo libero, così come il peso della frustrazione di fronte agli imprevisti che possono comprometterne l’esperienza.
Eppure il turismo è plasmato su standard che non includono o prendono in considerazione realmente tutte le persone. Chi appartiene a gruppi sociali marginalizzati ne risente in modo particolare e le persone con disabilità forse più di chiunque altro.
Si tratta di una questione a monte e il turismo inaccessibile non è che una delle facce dello stesso poliedro. La cultura dell’inclusività, che solo in anni recenti ha iniziato a penetrare nella cultura dominante, ha ancora molta, moltissima, strada da fare.
Garantire l’accessibilità degli spazi fisici e digitali dovrebbe essere un atto di responsabilità e civiltà. Siamo consapevoli, tuttavia, dell’esistenza ed eventualità di uno scontro tra accessibilità e protezione del patrimonio storico e ambientale. Sappiamo anche quanto numerose siano le attrazioni turistiche che partecipano al nostro eccezionale patrimonio culturale ad affondare le proprie radici in antiche progettazioni. Non ci aspettiamo che i luoghi storici della cultura siano accessibili di per sé.
Ci aspettiamo e chiediamo, però, che si metta in atto tutto quanto ci sia possibile per renderli tali. Ci aspettiamo che, nell’era del digitale, le informazioni vengano messe a disposizione dell’utenza in modo chiaro e non fraintendibile, esplicitando eventuali problemi di accessibilità (ad esempio, dire "accessibilità parziale" non è sufficiente). Ci aspettiamo che le eventuali procedure extra-contrattuali, destinate alla fruizione o alla prenotazioni di servizi riservati alle persone disabili vengano semplificate e velocizzate, grazie anche al supporto del web. Ci aspettiamo che il personale che opera nel settore del turismo venga formato e preparato, che la cultura dell’accoglienza venga trasmessa e che non escluda alcuna persona. Ci aspettiamo e chiediamo che non vengano tollerati episodi di discriminazione verbale (e fisica).
Ci aspettiamo che le segnalazioni di inaccessibilità e disservizio vengano ascoltate, accolte e che fungano da spunto al miglioramento, e non vengano cancellate al fine di non danneggiare la propria reputazione.
Il team di Proud Travelers:
Nicolò Manfredini,
Elisa Sodano,
Manuela Pinducciu,
Carola Bravin,
Viviana Pes,
Elena Paolini,
Maria Chiara Paolini,
Nicoletta Nardini
Giulia Giardina
Biancamaria Furci