Le scuole private paritarie paghino l’Ici/Imu/Tasi

Le scuole private paritarie paghino l’Ici/Imu/Tasi

Il governo ha annunciato che non terrà conto della sentenza della Cassazione e interverrà sulla legge di stabilità per impedire che le scuole paritarie cattoliche paghino l’Ici. Chiediamo all’esecutivo di non intervenire sulla normativa e anzi, incoraggiare i comuni a riscuotere le tasse dovute e far rispettare l’articolo 33 della Costituzione, nel quale si stabilisce che “enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”.
La Corte di Cassazione, con due storiche sentenze (n. 14225 e 14226) depositate l’8 luglio 2015, ha stabilito che due scuole private di Livorno gestite da enti religiosi devono pagare gli arretrati dell’Ici. Questo perché chiedono una retta significativa e sono quindi considerate attività di carattere commerciale. La Chiesa cattolica, toccata nei suoi interessi, ha criticato aspramente i pronunciamenti: monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, parla di “sentenza pericolosa” che limita “la garanzia di libertà sull’educazione”.
I governi, per anni, hanno garantito esenzioni fiscali alle strutture confessionali che esigono rette, con mancati introiti per le casse pubbliche stimati nell’ordine di centinaia di milioni di euro l’anno (www.icostidellachiesa.it). Ora tutti i comuni hanno la possibilità di richiedere agli enti religiosi il pagamento dell’Imposta comunale sugli immobili, nel caso vi fossero le condizioni.
L’Uaar ha lanciato una campagna nazionale per esortare i cittadini a chiedere ai propri amministratori locali di esaminare situazioni tributarie degli istituti paritari presenti nel territorio comunale ed esigere il pagamento delle tasse non versate da enti religiosi. Tutte le istruzioni su come fare alla pagina www.uaar.it/ici-private