Dimissioni immediate del Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi

Dimissioni immediate del Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi
Perché questa petizione è importante
Al Presidente della Repubblica.
Richiesta di dimissioni immediate del Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e di ripristino di un confronto democratico sulla scuola
Come insegnanti, come genitori, come cittadini che tengono alla scuola pubblica non possiamo più accettare le forzature di un Governo che – al di fuori di ogni confronto democratico – continua ad approfittare del PNRR per introdurre nelle scuole “innovazioni” dannose e controproducenti, verso cui spingono fortissimi interessi privati. In un momento difficile, in cui la scuola andava rilanciata nella sua autentica priorità, quella di alfabetizzare, istruire ed educare le nuove generazioni, l'assurda istituzione del carrozzone milionario della “Scuola di Alta Formazione” per gli insegnanti, fondata sulla centralizzazione e burocratizzazione impiegatizia (a sostituire ogni forma di reale aggiornamento culturale), oltre che sui faraonici compensi per i futuri dirigenti, e le altrettanto assurde “sperimentazioni” delle “competenze non-cognitive”, dei licei quadriennali (già respinta dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione) e del “coding”, così come la frettolosa riforma della valutazione nella scuola primaria, introducono ulteriore confusione in un quadro già molto confuso. A tutto questo si aggiunga il fatto che il reclutamento dei futuri insegnanti avverrà sempre più, anziché sulla base di una seria preparazione universitaria, attraverso una cervellotica “raccolta punti” (crediti formativi erogati non solo da università pubbliche ma anche da “enti formatori” privati), con la creazione di un vero e proprio mercato dalle ricadute facilmente immaginabili sulla qualità dell’effettiva preparazione degli insegnanti. Non possiamo inoltre accettare che un Ministro dell’Istruzione:
denigri le conoscenze, acquisite gradualmente grazie al lavoro e alla guida degli insegnanti, e ne denunci l'inutilità, paragonandole alle “informazioni” presenti su internet, facendo passare implicitamente l’idea dell’inutilità della scuola stessa;
intervenga pesantemente – in maniera improvvisata, e senza una conoscenza diretta di ciò che avviene in classe – sulle modalità di insegnamento e sulle metodologie didattiche, in spregio al principio della libertà di insegnamento previsto dall’art. 33 della stessa Costituzione su cui il Ministro stesso ha giurato. Invece di mettere gli insegnanti nelle migliori condizioni possibili per insegnare, come sarebbe suo dovere, dando priorità agli interventi per garantire un reale ritorno alla didattica in presenza (a partire dalla riduzione del numero degli studenti per classe, e assolutamente nulla è stato fatto per migliorare l'aerazione delle aule), vuole imporre loro COME insegnare, questione su cui non ha e non può avere alcuna competenza specifica;
continui a screditare l’istituzione che rappresenta con dichiarazioni improvvisate e prive di senso, come quella per cui non bisogna diminuire il numero di studenti per classe perché in classi più piccole gli studenti “non si ritrovano”;
utilizzi espressioni come “riaddestrare gli insegnanti” all’uso di nuove tecnologie (che sarebbero a suo dire indispensabili alla didattica), di nuovo in contrasto con l’art. 33 del testo costituzionale, misconoscendo le capacità e il lavoro di insegnanti che operano tutti i giorni meritoriamente in classe con i propri studenti, hanno alle spalle esperienza e preparazione culturale, sanno quello che fanno e ciò di cui hanno bisogno e non sono automi da “addestrare” o “riaddestrare”.
Sono solo alcuni esempi di un clima preoccupante, di scelte, dichiarazioni, prese di posizione, atteggiamenti non consoni a un Ministro dell’Istruzione e a una gestione democratica e non privatistica della scuola da parte del Governo; un Governo che, nelle sue decisioni in materia scolastica, ha impedito persino la discussione in Parlamento, utilizzando gli strumenti eccezionali del decreto legge e della richiesta della fiducia.
A rendere ancor più grave la situazione, oltre a procedure straordinarie di selezione costose e penalizzanti (o non ancora avviate), è la mancata assunzione di ogni responsabilità, da parte del Ministro, sulle modalità di ideazione, predisposizione e realizzazione di un concorso per il reclutamento dei futuri insegnanti che si è svolto in una modalità “a crocette” la cui qualità va ben oltre la peggiore delle ipotesi. Ai partecipanti, quando è andata bene, sono state sottoposte domande più mortificanti dei quesiti di un telequiz televisivo. Innumerevoli gli esempi di quiz mal posti, fuori programma, erronei, o anche solo ambigui, formulati con l’obiettivo di decimare in qualche modo la platea dei concorrenti più che di selezionare i migliori. La giurisprudenza italiana è peraltro molto chiara in materia di inattendibilità e irragionevolezza di un sistema selettivo basato su quesiti (si tratti di una prova di concorso o di un test per l’accesso agli studi universitari) che prestino il fianco anche solo ad ambiguità o contraddittorietà; queste, qualora poi investano più di un caso, possono riflettersi negativamente sull’intera prova da sostenere da parte del candidato, disorientandolo, deconcentrandolo e facendogli sprecare il tempo che avrebbe potuto dedicare alla soluzione degli altri quesiti. Chi è stato penalizzato da quesiti erronei, ambigui, mal formulati, ecc., che gli abbiano impedito di conseguire il punteggio minimo indispensabile per il superamento di una prova che andava annullata, può certamente far ricorso alla giustizia amministrativa. Il ministro Bianchi avrebbe però dovuto almeno sentire il dovere di dare un’immediata risposta, che non c’è stata (se non limitatamente ai pochi quesiti di cui si è ammessa l’erroneità), ai partecipanti, e potenziali ricorrenti, beffati dalla selezione raffazzonata e iniqua, oltreché intollerabilmente ipernozionistica, consumata ai loro danni. Il Ministero dell’Istruzione doveva prontamente riconoscere gli errori commessi nella formulazione di decine e decine di quesiti inaffidabili e provvedere a ridefinire i punteggi dei candidati interessati. Sono migliaia di partecipanti al concorso rimasti vittime di batterie di test a scelta multipla che sono un’offesa, oltre che all’oggettività e alla valutazione del merito, alle vere competenze (e conoscenze) da accertare in una pubblica selezione per l’accesso ai ruoli della scuola e in una qualunque altra procedura concorsuale analoga degna di un paese civile e delle istituzioni che lo rappresentano. Clamorosa l’ordinanza (n. 9648) con cui il TAR del Lazio, il 12 luglio scorso, in risposta a un ricorso (17 maggio 2022) che aveva impugnato l’esclusione dalla prova orale disposta dal Ministero per alcuni candidati ricorrenti per la classe di concorso AB25, ha ordinato all’Amministrazione (per via dell’inclusione, tra le domande di una batteria di quiz, di argomenti non rientranti nel programma ministeriale), di depositare una dettagliata relazione sulla vicenda, avvisando l’Avvocato di Stato presente in udienza della possibilità di annullare la procedura. L’annullamento, che non vogliamo (sarebbe a discapito dei concorrenti che hanno superato la prova), potrebbe produrre effetti a catena e riflettersi sull’intera selezione concorsuale. Il Ministero dell’Istruzione deve perciò provvedere al più presto al ricalcolo del punteggio, annullando semplicemente i quesiti errati, ambigui o mal fatti, o il cui contenuto esuli dal programma fissato dal bando, per i candidati danneggiati di tutte le classi di concorso interessate. È peraltro inaccettabile che ai candidati che avevano superato lo scritto (e, in molti casi, perfino l’orale) sia stata a un certo punto comunicata la bocciatura per effetto dello stesso ricalcolo, stavolta al ribasso, applicato ai quesiti che il Ministero ha già riconosciuto come fallati.
Chiediamo per tutto quanto esposto, appellandoci alla figura del Capo dello Stato, garante della Costituzione:
1) il ripristino di un corretto dibattito democratico sul futuro dell’Istruzione pubblica, che coinvolga prima di tutto chi nella scuola lavora e ne conosce problemi e necessità, e non diventi pretesto per arricchire il business di una "formazione" burocratizzata e di bassissimo livello culturale o per introdurre forme di privatizzazione che portano la scuola lontana dai suoi compiti costituzionali;
2) la revisione o la cancellazione delle parti del DL del 30 aprile 2022, n. 36 (convertito nella Legge del 29 giugno 2022, n. 79), che intervengono impropriamente e in spregio dell’art. 33 della Costituzione sul reclutamento e sulla formazione degli insegnanti;
3) le dimissioni del ministro Bianchi, non assolutamente all’altezza del ruolo che ricopre, onde impedire l'emanazione dei provvedimenti attuativi della riforma sul reclutamento (in particolare quello, atteso entro il 31 luglio, che dovrà definire i contenuti e il percorso per l'acquisizione dei 60 crediti formativi previsti dalla legge) che Mario Draghi, pur dimissionario, ha dichiarato di voler implementare.
Massimo Arcangeli
La nostra scuola/Agorà 33
Teachers for Future
Luca Malgioglio
Federico Pier Maria Sanguineti
Monica Capo
Stefano Dal Bianco
Diego Palma
Teresa Apone
Anna Angelucci
Enrico Campanelli
Stefano Jossa
Stefania Stefanelli
Trifone Gargano
Giovanni Gadaleto
Carlo Pulsoni
Silvia Maria Giugni
Angelo Scebba
Gianna Müller
Anna Antonini
Anna Maria Agresta
Giovanni Carosotti
Roberto Ippolito
Davide Viero
Alice Romagnoli
Angela Baldini
Maurizio Di Bella
Marina Polacco
Floriana Vernola
Fabiana Nencini
Rita Fiori
Paola Cingolani
Laura Fiasconaro
Stefania Sambataro
Sandro Campagnolo
Fortunata Stefania Pennestrì
Roberto Atzori
Veronica Balletta
Renato De Santis
Ilaria Terra Abrami
Manuela Carmignani
Emma Salerno
Ida Liuzzi
Domenico Bertini
Diego Sassarini
Simona Morucci
Laura Nuccitelli
Ilda Tiberi
Francesca Spighi
Carla Massaro
Barbara Esposito
Ilaria Rizzinelli
Rosa Saraceno
Giovanna Balestreri
Rosa Bruno
Barbara Acero
Silvia Bruno
Francesco Pozzato
Lea Melas
Davide Fara
Amalia Lucariello
Rocco Zappia
Gloria Aurora Sirianni
Giusi Stallone
Rosanna Gangi
Maria Scarnata
Maria Jose Minonne
Federica Farina
Chiara Maino
Michele Bagnato
Annalisa Brugnoli
Roberto Ventura
Paola Di Carlo
Marianna Pasquini
Barbara Salerno
Laura Cipriani
Chiara Affabile
Michele Giordano
Giuseppe Focetola
Stefano Abbruzzese
Valentina Adamo
Cristina Albanese
Mirijam Alberti
Benedetta Alessandro
Azzurra Alfieri
Graziano Allegretti
Mariarita Altruda
Valeria Amato
Argia Ambrosanio
Federica Aminto
Ivano Apisa
Lilia Aprile
Silvia Ascione
Roberta Attanasio
Miriam Azzolini
Sofia Baffa
Georgia Baldini
Veronica Balletta
Lucia Balsamo
Rossana Banti
Salvatore Barbagallo
Arianna Barbaro
Massimo Barbera
Martina Barbieri
Daniele Barison
Martina Basso
Paola Battoni
Annalisa Bellantuono
Giulia Benincasa
Manuela Benzoni
Gilberto Berlese
Gennaro Bertetti
Arabella Bertola
Valentina Bertorelli
Donatella Bertotto
Serena Blanco
Lorenza Bohuny
Giuliano Bonanno
Antonella Bonelli
Flaminia Bonelli
Valentina Borsoi
Ester Bortone
Anna Brigante
Sofia Brufani
Annalisa Brugnoli
Nunzia Bruni
Michele Buffa
Giulia Burato
Massimo Burgio
Martina Cainero
Daniela Calà
Angelamaria Caminiti
Concetta Cammarata
Marisa Campisi
Anna Cancello
Alessandro Cannavacciuolo
Carolina Capone
Raffaella Capuano
Giuseppina Caracciolo
Alessandra Carbonio
Giuseppina Carullo
Laura Caruso
Francesca Casagrande
Valentina Casella
Cecilia Cassano
Carla Castaldo
Pasquale Castaldo
Francesco Paolo Catania
Piera Catanzaro
Giulia Cavalli
Elisabetta Cavallotti
Mariavittoria Cavo
Antonella Ceriello
Silvia Cerri
Maria Rosaria Chiarolanza
Tiziana Cieri
Filomena Ciocia
Laura Cipriani
Cinzia Ciraudo
Benedetto Colucci
Maria Eugenia Columbano
Angela Conversano
Flavia Coppolino
Rocco Coronato
Agostino Massimo Corradini
Emiliana Costa
Valerio Cravero
Marco Crestani
Gemma Criscuoli
Rosita Cucchetti
Mercede Cuman
Paola Mafalda D’Antico
Felicia D’Auria
Angela Davì
Barbara De Angelis
Paola De Donno
Silvia De Cicci
Nicola De Gregorio
Andrea Deidda
Annamaria Della Sala
Caterina Del Monte
Loretta Deluca
Simona De Pascalis
Ilaria Desideri
Gino Dettori
Maria Giovanna Devetag
Natascia Diana
Agata Irene De Villi
Laura De Vita
Laura Difato
Fabrizio D’Ignoti
Chiara Di Iorio
Antonella Di Maio
Arianna Di Manici
Salvatore Di Marzo
Marta Di Noia
Daniela Di Petrillo
Nevia Di Poccio
Maria Dore
Cristiana Dudda
Fiorella Duraccio
Antonella Epifani
Simona Erre
Simone Falconi
Martina Febo
Ilaria Felci
Eleonora Ferracin
Sonya Ferraiuolo
Laura Ferramosca
Clarissa Amelia Ferrario
Enrico Ferraro
Manuela Finocchiaro
Alessandra Fiorino
Riccardo Fiumanò
Maria Rosaria Roskerria Floris
Tatiana Foffano
Simonetta Fontana
Lidia Forestiere
Filomena Forleo
Anna Forte
Eliana Fortunato
Lisa Franceschini
Luis Antonio Gaetani
Debora Gaetano
Gennarino Garofalo
Ida Gasparri
Maria Antonia Gatto
Pierpaolo Gaudieri
Valentina Gigliola
Margherita Gionni
Marialuisa Giordano
Filomena Angelisa Giovinazzo
Barbara Graglietto
Emma Gregorio
Eleonora Grillo
Maria Silvia Griva
Cristiana Guercini
Franca Gusmini
Kamela Guza
Isabella Hohl
Sandra Iannelli
Elisabetta Iannotta
Annalisa Iglio
Anna Imparato
Luca Imparato
Emilia Rita Infantino
Lara Inzillo
Gaetana Issele
Lucia Lamberti
Giuseppe Lasalvia
Rosa Lattanzio
Alessandra Lay
Maria Eugenia Leoni
Donatella Levato
Luisa Liccardo
Elisa Lo Conte
Daniela Lopalco
Anna Losito
Amalia Lucariello
Francesco Madia
Giovanna Maffei
Marco Magrini
Vincenzo Maione
Maria Lucia Maltese
Carmela Malvito
Valentina Maciariello
Enrico Malossi
Giovanni Maniscalco
Sonia Marcaccini
Rosa Marciello
Marco Margarita
Giovanni Marino
Luigi Marino
Federica Marsico
Jole Martino
Alice Maruelli
Alberto Martinelli
Giovanni Martiradonna
Valeria Masala
Cristina Materazzi
Sara Marzaglia
Vittoria Masino
Elena Mauceri
Federico Mazzetta
Ilaria Menchinelli
Giovanni Mendicino
Isabella Menegotto
Mario Menghini
Antonino Messina
Alessandra Mirabella
Elisabetta Molino
Irene Mongiovì
Simona Morucci
Arianna Moscarelli
Elena Angela Muggittu
Francesco Musumeci
Carmela Nicolosi
Immacolata Oliva
Maria Orlando
Gianfranco Orsi
Vittoria Orrù
Laura Paccagnella
Paola Palazzini
Elisa Palazzo
Luca Palella
Sonia Palermo
Sara Pancini
Elena Teresa Panduro
Caterina Pantani
Maria Gabriella Paolucci
Ester Paone
Eleonora Papuzzo
Marianna Parlapiano
Michela Pasian
Caterina Pennestrì
Grazia Pepe
Sabatino Perilli
Paola Perri
Ilaria Persichini
Laura Pesce
Nicoletta Petrillo
Maria Concetta Petrollo
Grazia Pettrone
Gennaro Piccirillo
Cristina Pierangeli
Serena Pietrantonj
Adriana Pinesi
Giuseppina Pinto
Donatella Pironti
Patrizia Porti
Elena Pozzi
Roberto Prete
Daniela Prisco
Paola Profico
Giuseppe Puzzanghera
Stefania Quagliolo
Veronica Querzolo
Alessandro Raffi
Federica Ragni
Federica Raia
Irene Rais
Daniele Ramella
Lucia Ranaldo
Eleonora Rao
Maria Luisa Ratti
Simona Rea
Marzia Ribecco
Clementina Ricciardi
Sveva Ricciardi
Francesca Riselli
Rossella Roli
Eugenia Romano
Giuseppe Romano
Stefano Rosi
Sara Rovellotti
Fernando Ruggieri
Chiara Russo
Giovanna Russo
Gabriella Salaris
Emma Salerno
Antonello Sanna
Ilaria Santori
Daniela Santoro
Rosa Saraceno
Monica Scacchi
Claudio Scagliarini
Elena Scantamburlo
Giorgia Scapin
Carmen Schioppo
Nataluna Schito
Matteo Silva
Raffaella Silvestri
Luigi Marco Simonetti
Angela Siniscalchi
Damiano Sorrenti
Vincenza Sorvillo
Santo Spataro
Daniela Spiga
Francesca Spighi
Patrizia Staccioli
Emanuele Stramignoni
Chiara Summa
Donatella Swift
Nadine Tabacchi
Alessandro Tabacchino
Michela Tagliavini
Enrica Tallarico
Alessandra Tampieri
Paolo Taormina
Letizia Tarulli
Luana Tasca
Lucia Tata
Paola Tenaglia
Adele Tepedino
Bernardo Termini
Francesca Testi
Anna Tiberia
Chiara Tiberio
Daniela Tiburzi
Giovanna Timpanaro
Annalisa Tortoriello
Laura Totti
Aldo Trimboli
Barbara Tuccelli
Francesca Tundo
Emanuela Tuzzetti
Giada Vares
Annalisa Varvara
Lucia Veccia
Francesco Vena
Roberto Ventura
Francesca Venturella
Barbara Verzilli
Laura Vignati
Carmela Villani
Sergio Vinci
Cristian Vìsone
Andrea Vitale
Anna Vitale
Maria Rosaria Voccia
Annunziata Volpin
Raffaella Zambelli Sinadinovic
Lara Zanella
Anna Zembrino