NO ALLA LOGISTICA DI 61​.​000 MQ A OSIO SOTTO

NO ALLA LOGISTICA DI 61​.​000 MQ A OSIO SOTTO

817 hanno firmato. Arriviamo a 1.000.
Lanciata
Petizione diretta a
Consiglio Comunale di Osio Sotto

Perché questa petizione è importante

L’Amministrazione Comunale di Osio Sotto vuole far sorgere una logistica di 61.000 mq in Via Caduti sul Lavoro, la zona tra “Mobilmondo”, “La Rasica” e la piazzola Ecologica.

Un’area di 61.000 metri quadri di cemento equivale a 9 volte lo stadio di San Siro, 5 volte Piazza Duomo, 2,5 volte il Colosseo, 8 volte il Policlinico San Marco (compresa la nuova ala).

 

Perché è importante firmare ora?

È un progetto che non è stato condiviso con i cittadini, che non sono stati coinvolti né nel processo decisionale né in quello informativo.

Nel Consiglio Comunale che si terrà il 19 gennaio la maggioranza cercherà di approvare la necessaria Variante al PGT che accetterà la totalità delle richieste dalla Società che costruirà, ovvero:

- Specificare la destinazione funzionale a "logistica"

- unificare l'ambito di intervento, modificandone anche il perimetro

- modificare l'altezza massima ammissibile dei fabbricati (da 10 mt a 14 mt)

 

Non è troppo tardi per far sentire all’Amministrazione comunale la contrarietà a questo progetto, anche se il Sindaco dà per scontato che questo progetto sarà approvato, come se l’opinione dei cittadini non contasse nulla: "si tratta di un progetto in fase avanzata di sviluppo su cui l'operatore ha già maturato delle aspettative circa l'investimento programmato e di cui va tenuto conto soprattutto in questa fase di ripresa economica".

Ma la ripartenza economica che vogliamo, è davvero un impianto di logistica che porta problemi ambientali, precariato e va a impoverire il tessuto economico sociale?

 

Perché questo progetto è un progetto lacunoso, malfatto e non corrispondente alle esigenze del Comune di Osio Sotto?

- Il grado di urbanizzazione di Osio Sotto è già fortemente compromesso: sacrificare 61.000 di fatto agricoli per costruire un capannone di cemento di 300x190 metri di lato e alto 14 è tutto tranne che pensare a #Osiofutura. La compensazione ambientale controproposta è ritenuta dalla Provincia non sufficiente. In sostanza, ambientalmente parlando il gioco non vale la candela. E non vale la candela nemmeno sotto tutti gli altri aspetti;

- È stato ritenuto attendibile uno studio del traffico con rilievi fatti il 20 e 21 maggio 2020: il lock down è finito il 18 maggio. Le strade erano ancora vuote, non c'era il traffico scolastico perché le scuole erano chiuse, moltissimi i lavoratori smart working e attività produttive ancora non ripartite;

- 55.859 mq di superficie che verrà edificata è ad oggi, allo stato di fatto, superficie agricola;

- La Provincia di Bergamo, nel parere per la 2° conferenza VAS, sottolinea come gli aspetti critici riguardanti il paesaggio e la mobilità non siano stati sufficientemente argomentati;

- È politicamente e umanamente inaccettabile che il Comune di Osio Sotto scriva che l'aumento del traffico conseguente a questa scelta è irrilevante ai fini di una valutazione del livello di servizio globale del sistema, il quale risulta congestionato indipendentemente da tale incremento... perché il Comune di Osio Sotto certifica che il traffico è messo male e al posto di risolvere il problema dichiara la sua incapacità nel risolverlo, aumentando il problema;

- Gli oneri di urbanizzazione che si incasseranno sono di 1,5 milioni di euro, che ingolosiscono qualsiasi amministrazione comunale. Peccato che la sola ri-asfaltatura della camionabile su cui passeranno i mezzi pesanti costa 600.000 euro, quindi fra 10 anni l’amministrazione odierna produrrà debito per le prossime generazioni, altro che #Osio Futura;

- La proposta è stata elaborata senza indicare che tipo di logistica si insedierà, informazione che fa la differenza per valutare realisticamente il flusso ed il tipo di mezzi coinvolti: la stima presentata è di 50 mezzi al giorno… credibile per un impianto così imponente, che conta 60 accessi di carico e scarico?

- La logistica nella bassa bergamasca è diventata un problema, perché i privati bussano alla porta dei singoli comuni nei quali trovano gli spazi idonei e le amministrazioni assentono ingolositi dagli oneri di urbanizzazione che incassano. Non è una politica lungimirante;

- Le logistiche offrono un lavoro dequalificato e basso valore aggiunto. Cioè lavoro che richiama forte immigrazione economica. La forza lavoro bergamasca è quella di una regione Europea avanzata, con giovani preparati e avanzati scolasticamente, adulti professionalmente e tecnologicamente maturi, senso imprenditoriale sviluppato. La logistica non offre un lavoro per i bergamaschi.

- Le logistiche degradano la qualità della vita per chi ci vive. Il traffico pesante indotto introduce rumore di fondo, peggiora la qualità dell'aria già ampiamente compromessa. Il paesaggio, la bellezza dei luoghi vengono cancellati. Se i giovani devono già allontanarsi per trovare un lavoro adeguato, perché mai dovrebbero anche accettare di vivere da pendolari? Le logistiche contribuiscono a svuotare i paesi della loro gioventù;

- la qualità dell'aria della pianura padana è la peggiore d'Europa. Ciò è dovuto alla combinazione di inquinamento, condizioni climatiche di bassa ventilazione e catene montuose che trattengono gli inquinanti. Le statistiche dell'OMS indicano che ogni anno c'è una premorienza di 7 milioni di persone dovuta all'inquinamento dell'aria. Con il suo alto contributo produttivo e di traffico la Bassa bergamasca paga il prezzo più alto di vite umane per inquinamento dell'aria.

Non siamo ipocriti: le logistiche devono esistere ma vanno posti dei paletti, delle regole e vanno individuate   aree concertate a livello sovra comunale, che abbiano infrastrutture adeguate. Il nostro territorio è congestionato, la qualità della vita di chi ci abita deve essere messa al primo posto. La pandemia ci deve avere insegnato che ci può e ci deve essere una ripartenza diversa, uno sviluppo sostenibile, una differenza rispetto alle logiche utilizzate per troppo tempo dalla politica e la logistica, così come strutturata, non è di certo quello di cui hanno bisogno le nuove generazioni, che invece sono affamate di servizi e di occasioni di lavoro altamente qualificate che non permettano lo svuotamento verso Milano e l’estero.

La coerenza è fare del pensiero azione, e ambire ad esserne esempio: le firme raccolte verranno portate in Consiglio Comunale il 19.01.2022.

 

“Quando le generazioni future giudicheranno coloro che sono venuti prima di loro sulle questioni ambientali, potranno arrivare alla conclusione che questi 'non sapevano': accertiamoci di non passare alla storia come la generazione che sapeva, ma non si è preoccupata.”
MIKHAIL SERGEEVICH GORBACHEV

817 hanno firmato. Arriviamo a 1.000.