Il cosiddetto Monoblocco dell'ex Ospedale al Mare, altrimenti detto Padiglione Rossi dal nome del progettista, è un solido edificio della prima metà degli anni ’70, costruito allora  a ridosso della spiaggia (nessuno si sognerebbe oggi di poter fare altrettanto!), oltre al piano terra è costituito da 4 piani in elevazione per complessivi mq 9.272 con una cubatura complessiva di mc. 43.265.

La proprietà è demaniale ed è in concessione all'Ulss che lo usa  per i servizi socio-sanitari distrettuali (di Lido, Pellestrina e Venezia).  Gli spazi a disposizione sono maggiori di quelli effettivamente utilizzati, ma da tempo le istituzioni hanno ribadito l'impegno per il potenziamento e il miglioramento dei servizi e questo sarà anche da considerare sulla base delle nuove ulteriori esigenze post Covid19.  La struttura dell’edificio consente una pluralità di utilizzi ed una rimodulazione dell’involucro e delle cubature stesse anche al fine di migliorarne le prestazioni energetiche e di riqualificarne l’aspetto esteriore.  Il valore dell’edifico è stimabile in via di prima approssimazione calcolando 4.000 €/mq comprensivi del valore degli accessori (parcheggi, piscine con prese d’acqua a mare ed impiantistica esterna) in 37 milioni di euro. Nulla osta a che esso sia rigenerato positivamente come gli altri edifici dell’ex Ospedale al Mare acquisti nel dicembre 2013 da Cassa Depositi e Prestiti, in forza di legge, per 50 milioni di euro per salvare il bilancio del Comune di Venezia.

Invece, il Consiglio Comunale, in accordo con la Giunta Regionale e con Cassa Depositi e Prestiti ne ha ora previsto la demolizione: questa comporterebbe una spesa di alcuni milioni di euro per abbattimento e smaltimento dei rifiuti e comporta l’onere di riallocare altrove i servizi sociosanitari, senza contare che Cassa Deposi e Presti Investimenti prevederebbe cubature aggiuntive (nuovo consumo di suolo!) nella restante parte dell’ex Ospedale.

Sarebbe uno spreco assoluto ed una occasione di buona architettura mancata!

Firmate questa petizione per dire NO ALL’ABBATTIMENTO DEL MOBLOCCO