Tuteliamo l'area nord di Perugia: no all'ampliamento della cava e della discarica!

PETIZIONE CHIUSA

Tuteliamo l'area nord di Perugia: no all'ampliamento della cava e della discarica!

Questa petizione aveva 258 sostenitori
Osservatorio Borgo Giglione ha lanciato questa petizione e l'ha diretta a Sindaco (Comune di Perugia) e a

L’area nord di Perugia, tra le più suggestive dell'‪‎Umbria‬, è sotto attacco: la discarica di Borgo Giglione e la cava di Monte Petroso sono ancora in attività e a breve i nostri amministratori, finora elusivi, ne approveranno gli ampliamenti.

Su quello della cava il Comune di Perugia, dopo aver tentato invano di scaricare le proprie responsabilità sul governo, esita a comunicare una decisione chiara.
Riguardo la discarica, la TSA S.p.A. si è portata avanti col lavoro richiedendo alla Regione Umbria di far passare definitivamente i camion della monnezza sulla strada della Villa del Colle del Cardinale, aggirando così i numerosi vincoli a tutela di un’area di particolare pregio per l’Umbria.

Questi progetti mirano solo al profitto di pochi contro il benessere di chi vive la bellezza di un territorio ancora non del tutto compromesso.

Firmate e condividete per fermare questo scempio!
Firmate e condividete per proteggere l'Umbria dalla ‪distruzione‬!

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http://osservatorioborgogiglione.it/ambiente-paesaggio-e-beni-culturali-sono-priorita-in-umbria-appello-per-larea-nord-di-perugia/

AMBIENTE, PAESAGGIO E BENI CULTURALI IN UMBRIA SONO VERAMENTE DELLE PRIORITÀ?

Vogliamo riproporre all’attenzione della cittadinanza, con minimi opportuni aggiornamenti, il documento redatto dal Comitato per la tutela ambientale Area nord e sottoscritto da molte personalità della Cultura e della Società civile perugina nel 2007, all’avvio del procedimento per l’ampliamento della cava di Monte Petroso oramai in dirittura d’arrivo al Comune di Perugia.

Oggi dimostra tutta la sua validità e lungimiranza, anche se qualcuno nel frattempo potrebbe aver cambiato idea!

“L'allarme viene da uno dei territori più suggestivi dell’Umbria, posto fra i Comuni di Umbertide, Perugia, Corciano e Magione, caratterizzato da un’omogenea identità paesistica e ricco di monumenti storici, quali la Villa Colle del Cardinale, il Castello di Antognolla, il Castello di Pieve del Vescovo, la Tomba etrusca del Faggeto...

Il territorio è messo a rischio dalla richiesta di incremento di attività estrattive in loc. Monte Petroso (Perugia), dopo che in questi ultimi anni si è registrato un aumento abnorme dei conferimenti di rifiuti alla vicina discarica di Borgogiglione, prossima al riempimento e forse già destinata ad ulteriore ampliamento, vista la sua promozione a "impianto strategico regionale". E per fortuna, grazie alla vasta mobilitazione dei cittadini appare per ora bloccato l’insediamento dello stabilimento industriale della Fassa Bortolo!

Questi progetti possono stravolgere assetti che sono il risultato di equilibri secolari. Oggi, dunque, è al vaglio della Conferenza di servizi, avviata dal Comune di Perugia, l’approvazione del progetto definitivo, 1o stralcio, per la cava di Monte Petroso, a confine con la rinascimentale Villa Colle del Cardinale ed il suo storico parco.

Merita ricordare che la Villa fu acquistata nel 1996 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali oltre che per il suo valore in sé, anche e soprattutto in ragione della sua collocazione ambientale e che per il suo acquisto ed i lavori di restauro e di manutenzione, che porteranno a breve alla riapertura della Villa al pubblico, sono stati spesi finora circa 4 milioni di euro.

L'ampliamento richiesto, per altri 20 anni (calcare totale da estrarre: 2.793.000 mc. di cui circa 2.500.000 mc. in Comune di Perugia; il resto in Comune di Corciano), 10 anni per il 1o stralcio, avrebbe come conseguenza immediata quella di far aumentare in maniera insostenibile il traffico dei camion a ridosso della Villa mettendo a forte rischio la stabilità e la conservazione stessa del bene, come dichiarato tempo fa dal Direttore Regionale per i Beni culturali e paesaggistici.

La giusta reazione popolare ad un’aggressione ambientale e paesaggistica di tale portata non può essere considerata, né dall'opinione pubblica né a livello politico, la solita esternazione di una minoranza esagitata e contraria ad ogni forma di "progresso", che sogna "percorsi museali" e "passeggiate ecologiche" invece di pensare allo "sviluppo" delle attività produttive in quest’area.

Al contrario, siamo consapevoli che un sano sviluppo dell'Umbria richiede investimenti di qualità e iniziative che non entrino in conflitto con le risorse territoriali, ambientali e culturali di cui l'Umbria storicamente dispone, ma che solo in parte ha saputo salvaguardare e che rappresentano un patrimonio non riproducibile, determinante per lo sviluppo futuro.

Del resto, se si andasse oltre le parole, attuando i progetti di area vasta delineati nel vari Piani strategici elaborati per questo territorio con l’obiettivo dichiarato di "promuovere la filiera Ambiente-Turismo-Cultura", di sostenere la "tutela attiva dell'ambiente", di "valorizzare le risorse ambientali e culturali" e di "qualificare e potenziare l'offerta ricettiva", si avrebbero indubbiamente dei riscontri anche sul piano economico, in termini di occupazione e di sviluppo sostenibile del territorio ben superiori e durevoli.

Una riflessione e un esame di coscienza si impongono: se il ceto politico vecchio e nuovo, a partire dagli amministratori del Comune capoluogo, non è in grado di intervenire con lungimiranza nell'equilibrata salvaguardia del nostro territorio o non ne ha la forza, è necessario che si attivino cittadini sensibili e capaci di guardare oltre il circoscritto immediato tornaconto. Se si continua a consumare oltre il necessario le risorse disponibili, se in nome dell’utile privato si cancellano bellezze naturali, se nel migliore dei casi ci si accontenta di impossibili compromessi (non è immaginabile che ci si impegni a garantire lo "sviluppo eco-compatibile" del territorio a nord di Perugia e, allo stesso tempo, si favoriscano attività che negano e contrastano tale sviluppo), ciò va addebitato solo ad ignavia e a scelte di corto respiro, che privilegiano settori produttivi che dissipano le risorse invece di settori innovativi destinati ad incrementarle.”

“L'appello vuole costituire una sollecitazione alle pubbliche amministrazioni a farsi carico della tutela dei beni paesaggistici e territoriali, BENI COMUNI per eccellenza”.

In questo quadro diventa di fondamentale importanza la valutazione dell'impatto che avrebbero sul territorio innanzitutto il Piano di ampliamento della cava di Monte Petroso ed il possibile ampliamento della discarica di Borgogiglione, stante l’incapacità finora dimostrata dai Comuni e dalla Regione di ridurre davvero le quantità dei rifiuti da smaltire.

PRIMI FIRMATARI:
Giancarlo Deodato, Italia Nostra – sezione di Perugia; Lino Gambari, Associazione culturale Monti del Tezio; Alessandra Paciotto, Legambiente Umbria; Lucio Pala, Osservatorio Borgo Giglione.

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