Verona, sfratti e dormitori pieni: serve una politica per l’emergenza abitativa. Subito.

Verona, sfratti e dormitori pieni: serve una politica per l’emergenza abitativa. Subito.

378 hanno firmato. Arriviamo a 500.
Lanciata
Petizione diretta a
Al Prefetto di Verona e

Perché questa petizione è importante

Nel maggio 2021, la mobilitazione delle associazioni e di migliaia di cittadini aveva spinto il Comune di Verona a dare un tetto ad una settantina di migranti “espulsi” dai dormitori. Adesso il problema si ripresenta, con la differenza che siamo in febbraio e che decine di migranti rischiano ogni notte di dormire all’addiaccio e di morire di freddo. Le ragioni di questa tragedia sono più d’una: i posti nei dormitori sono insufficienti; chi finalmente ottiene un permesso di soggiorno viene subito espulso dai centri di accoglienza (CAS e SAI); anche chi di loro lavora e può pagare un affitto, non riesce a trovare proprietari di case disponibili ad affittarle. In questi mesi, centinaia di migranti trovano un appoggio a casa di conoscenti o con l’aiuto di parrocchie e associazioni, che però non possono rilasciare la “dichiarazione di ospitalità” senza la quale non si ha il riconoscimento della residenza e quindi il diritto all’assistenza sanitaria. Altri vivono in condizioni disumane nelle catapecchie “offerte” (talvolta a pagamento!) dai loro datori di lavoro.

Nei prossimi mesi, inoltre, potrebbero essere eseguiti con l’intervento della forza pubblica, nella sola provincia di Verona, circa un migliaio di sfratti già dichiarati esecutivi dall’autorità giudiziaria: per motivi di termine del contratto di affitto o più spesso di morosità, centinaia di famiglie saranno messe sulla strada, a meno che il governo nazionale non decida un’improbabile proroga del blocco degli sfratti. Si tratta non solo di migranti, ma anche di italiani poveri. Troveranno un mercato immobiliare in parte bloccato, in parte segnato da pratiche illegali e predatorie (affitti in nero, scadenze ravvicinate anche quando la legge non lo consente…). Questo mentre l’AGEC ha centinaia di alloggi sfitti ma nessun piano per renderli rapidamente abitabili e offrirli a chi ne ha bisogno.

Come se non bastasse, altre migliaia di famiglie, italiane e straniere, sono costrette a ridurre o a chiudere il riscaldamento – in piena emergenza pandemica - per evitare bollette di gas e luce con rincari stratosferici.

Chiediamo alla Prefettura, ai Sindaci di tutti i comuni della provincia, ai Consigli di Amministrazione delle aziende per l’edilizia pubblica AGEC e ATER, ciascuno per le proprie competenze:

-          Di aprire immediatamente un tavolo di confronto con le associazioni che si occupano di accoglienza dei migranti e di diritto alla casa per tutti;

-          Di aumentare subito i posti – letto nei dormitori pubblici, se necessario anche reperendo nuove strutture;

-          Di aumentare i posti nei centri CAS e SAI;

-          Di non espellere subito dai centri CAS e SAI i richiedenti asilo che ottengono il permesso di soggiorno, ma di attendere che trovino una soluzione abitativa, sostenendoli nella ricerca attiva di una casa;

-          Di ristrutturare e rendere disponibili più presto possibile le centinaia di appartamenti sfitti dell’edilizia pubblica;

-          Di adottare misure che sblocchino il mercato privato, come ad esempio fondi di garanzia per i proprietari di case (per proteggerli dal rischio di morosità degli inquilini o di danni alle abitazioni) e sostegno alle cooperative sociali disponibili ad affittare appartamenti (rendendosi garanti di fronte ai locatori) e poi subaffittarli alle persone e alle famiglie indigenti.

PRIMI FIRMATARI

Maurizio Carbognin, sociologo, Osservatorio sulle disuguaglianze a Verona

Anna Schena, presidente della Cooperativa sociale Glocal Factory

Roberto Leone, già docente di Farmacologia dell'Università di Verona

Paolo Pasetto, prete

Chiara Chiappa, consulente del lavoro

Don Orazio Bellomi, parroco di Castiglione di San Michele Extra

Achraf Ali Younis, presidente del Consiglio Islamico di Verona

Michele Corolaita, architetto libero professionista 

Vincenzo Rocca, falegname

Sara Benetti, vicepresidente Associazione Sulle Orme OdV

Bruno Fini, ingegnere

Paolo Ferrari, medico di medicina generale

Laura Agostini, geologa

Samba Bocar Saar, sindacalista, responsabile relazioni pubbliche del Consiglio Islamico di Verona

Nadia Olivieri, insegnante in distacco all'Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea

Daniele Sartori, pensionato

Vedrana Skocic, formatrice

Associazione “Sulle Orme Odv”

Associazione “Stella – Verona”

Hermete Cooperativa sociale Onlus

Circolo ARCI “Rossi da brodo”

378 hanno firmato. Arriviamo a 500.