Decision Maker

Camera dei deputati


Does Camera dei deputati have the power to decide or influence something you want to change? Start a petition to this decision maker.Start a petition
Petitioning Presidenza del consiglio dei ministri, Governo Italiano, Senato della Repubblica, Camera dei deputati, Mario Draghi, Daniele Franco, Roberto Speranza

Bonus Salute Mentale (#bonuspsicologo)

Nella Legge di Bilancio 2022 era stato proposto un Bonus Salute Mentale da 50 milioni di euro per aiutare economicamente le persone che decidono di rivolgersi a uno psicologo, uno psicanalista, uno psichiatra, uno psicoterapeuta. Una proposta bipartisan appoggiata pubblicamente da tutti i principali gruppi parlamentari: Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Italia Viva e Liberi e Uguali. Tutti, maggioranza e opposizione. Ma, nonostante l'accordo tra le forze politiche, il governo non ha ritenuto di inserirla nella Legge di Bilancio. Mentre sono sopravvissuti tanti altri bonus, dai rubinetti alle zanzariere. Nel 2021, dati dell'Istituto Piepoli, il 27,5% dei pazienti che avevano intenzione di iniziare un percorso di salute mentale non ha potuto farlo per ragioni economiche. Mentre il 21% è stato costretto a interromperlo. Chiediamo al governo di prendere davvero in considerazione questa proposta e di inserirla nel primo provvedimento utile per andare incontro a un'esigenza immediata e pressante. Oltre a realizzare un investimento vero e sensato sul capitale umano e sul benessere personale e in comunità delle persone. La proposta prevede due bonus: uno iniziale da 150 euro una tantum slegato dal'Isee. E uno piu' consistente e progressivo: 1600 euro annui per Isee da 0 a 15000, 800 euro annui per Isee da 15000 a 50000 e 400 euro annui per Isee da 50000 a 90000. Non un investimento sostitutivo rispetto al servizio pubblico, che pure andrebbe potenziato, ma una risposta di civiltà rispetto ai tantissimi che si rivolgono ai professionisti nel silenzio e nell'assenza di qualsiasi tipo di sostegno.

Francesco Maesano
331,477 supporters
Petitioning Presidenza del consiglio dei ministri, Governo Italiano, Sergio Mattarella, Camera dei deputati, Senato della Repubblica

PRIMA I BAMBINI gratuità e parità per l'infanzia

FISM è l’organismo delle scuole dell’infanzia paritarie no profit di ispirazione cristiana.Vi fanno riferimento 9.000 realtà che svolgono il loro servizio nella metà dei Comuni italiani, di cui 6.700 scuole e 2.300 servizi educativi per la prima infanzia (asili nido e sezioni primavera) – per oltre 450.000 bambine e bambini. Il personale assomma a 40.000 unità. CHIEDE a Governo, Parlamento, Regioni, Enti locali un piano di investimenti strutturale e adeguato nella dotazione che, anche nelle applicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e di ogni altra dotazione ritenuta necessaria, sostenga il segmento Zero – Sei, in particolare per le scuole dell’infanzia no profit, in ragione del servizio pubblico reso da decenni con standard di alta qualità, a fronte di una disparità nel sostegno economico statale che genera penalizzazioni non più accettabili per le famiglie e il personale.Va pertanto completata, la Legge 62/2000, per cui l’Italia è fanalino di coda a livello europeo, essendo le scuole dell’infanzia statali e paritarie parte dell’unico Sistema nazionale di istruzione.Le “pari opportunità di educazione e di istruzione, di cura, di relazione e di gioco” (Legge 107/2015) esigono la piena utilizzazione di tutte le realtà educative statali, comunali, paritarie e accreditate e una parità di trattamento effettiva, anche sul piano economico. Pertanto il DL 65/2017 va rivisto essendosi rivelato del tutto inadeguato. IN CONCRETO non è più rinviabile il traguardo di parità di costi a carico delle famiglie, per la frequenza dei figli alla scuola dell’infanzia e ai servizi educativi. Si tratta di una misura necessaria come argine al decremento demografico, come sostegno alla genitorialità e alla parità di genere, nel quadro più ampio di un intervento per tutta la scuola italiana.Una scelta a favore delle nuove generazioni, destinate a sostenere il peso della restituzione del debito nei confronti dell’UE.Una grande manovra di investimento educativo, al fine di porre le condizioni per dare un futuro alle nuove generazioni e conseguire riflessi positivi nella qualità dell’offerta educativa, dell’occupazione, dell’armonizzazione tra tempi di lavoro - in particolare femminile - e familiari.

FISM NAZIONALE
129,453 supporters
Victory
Petitioning Roberto Fico, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Camera dei deputati, Senato della Repubblica

#INTIMITAVIOLATA - Chiediamo una legge contro il revenge porn

ll revenge porn è la pratica, sempre più diffusa nella Rete, che consiste nella pubblicazione – o nella minaccia di pubblicazione, anche a scopo di estorsione – di foto o video intimi senza il consenso della persona interessata, spesso in risposta alla chiusura di una relazione. Un fenomeno umiliante e lesivo della dignità, che può condizionare la vita delle vittime anche nella ricerca di un impiego e nei rapporti sociali, ma non solo. “Di quanto può essere esplosiva una tale miscela – scrive Matteo Grandi in “Far Web. Il lato oscuro dei social” – abbiamo già avuto un triste esempio con un caso di cronaca italiana che si è concluso con il suicidio della protagonista. La vicenda è quella di Tiziana Cantone, che si è tolta la vita il 13 settembre 2016, dopo che un suo video hard era diventato virale in Rete.”  Il revenge porn è riconosciuto come reato in Germania, Israele e Regno Unito, e in trentaquattro Stati degli Usa. In Italia, invece, non esiste alcuna legge specifica sul revenge porn.  L’unica possibilità riconosciuta alle vittime è fare riferimento alla normativa sui reati di diffamazione, estorsione, violazione della privacy e trattamento scorretto dei dati personali, che non recepisce, però, la gravità e la peculiarità del fenomeno. Per questo chiediamo anche nel nostro Paese l’introduzione di una legge ad hoc.Occorrono azioni di prevenzione della violenza di genere e di educazione civica digitale rivolte alla popolazione generale. Occorre responsabilizzare in modo tangibile i gestori delle piattaforme e delle applicazioni attraverso le quali si effettua il revenge porn.  Occorre punire gli autori di reato, occorre dotarsi degli strumenti per fermarli.Occorre tutelare e sostenere adeguatamente le vittime, fatte oggetto di una vera e propria violazione e persecuzione, per permettere loro di tornare alla condizione di tranquillità cui tutte e tutti abbiamo diritto.Insieme in ReteI SentinelliBossy

Insieme in Rete con I Sentinelli e Bossy
126,001 supporters
Petitioning Giuseppe Conte, Roberto Speranza, Camera dei deputati, Senato della Repubblica

FATE PRESTO! SENZA PROTEZIONI L'OSPEDALE DIVENTA UN PERICOLO!

L’art.7 del DECRETO-LEGGE 9 marzo 2020, n. 14.dispone che i sanitari esposti a pazienti COVID-19 non siano più posti in quarantena, ma continuino a lavorare anche se potenzialmente infetti. La sospensione dal lavoro è prevista solo se sintomatici o positivi. L'Anaao Assomed non può esimersi dall’esprimere il più assoluto dissenso rispetto ai contenuti dell’art. 7, e a tal proposito sta presentando opportuni emendamenti in sede parlamentare. Il dissenso è legato al notevole aumento del rischio clinico, per il lavoratore e per i pazienti, data la grave e persistente carenza di DPI, di tamponi e il colpevole ritardo nell’eseguire e processare gli stessi. Affinchè le ASL/ASO mettano in sicurezza tutti gli operatori impegnati in prima linea (Emergenza/Urgenza, Terapie intensive, Malattie infettive, Pneumologia, etc) è necessario. - Che essi siano forniti di adeguati DPI (in particolare maschere FFP2, guanti, visiere e sovracamici), in quanto all’interno delle Strutture Sanitarie oramai non è più possibile discernere chi è stato esposto da chi no. I medici e gli infermieri potrebbero diventare fonte loro stessi di infezione, per cui negli altri setting deve essere obbligatorio indossare mascherine chirurgiche, guanti e visiere. - Che il medico preposto a procedure di generazione di aerosol sia tutelato con maschere FFP3, come da linee guida scientifiche internazionali. - Che venga abolito immediatamente il divieto, che alcune ASL/ASO hanno imposto, di indossare le mascherine negli spazi comuni e venga altresì imposto perlomeno negli spazi comuni dei reparti. - Che il personale esposto si sottoponga obbligatoriamente a tampone, eventualmente dopo 72 ore di isolamento fiduciario, e che il risultato sia prontamente disponibile (5-7 ore). Il ritardo sia nell’esecuzione che nella processazione del tampone ha risvolti colposi, poiché favorisce il contagio. In caso contrario, alla luce delle ulteriori misure restrittive decise dal Governo, i Presidi Ospedalieri diventeranno l’unica area di contagio del paese, anziché di cura. Non possiamo non richiamare l’attenzione di tutte le Autorità e dei Cittadini sul l’impressionante numero di operatori contagiati, in particolare in Lombardia. Di fronte a questo fenomeno che costringe  molti reparti  a chiudere, si impone una riflessione seria sul fatto che qualcosa non ha funzionato nella protezione del personale.   È illogico, infatti, proteggere ad un basso livello il personale sanitario esistente, già formato e con esperienza, e poi fare i bandi di assunzione urgenti di nuovo personale neo laureato ed inesperto. È illogica la corsa forsennata ad acquistare respiratori se poi ci si troverà senza personale per assistere i pazienti, magari con molti dei nuovi respiratori occupati da personale sanitario infettato o con grave quadro clinico. Ogni sforzo economico, ogni iniziativa deve essere messa in campo per proteggere il personale sanitario dall’infezione da Sars-CoV-2,  perché  rappresenta  la risorsa più preziosa per combattere l’epidemia e per garantire l’accesso alle cure dei malati Covid-19 e  le  loro possibilità di sopravvivenza.

anaao assomed
117,318 supporters
Petitioning Luciana Lamorgese, Daniele Franco, Mario Draghi, Camera dei deputati, Senato della Repubblica

#SgomberareCasapound

I militanti di Casapound si autodefiniscono “fascisti del terzo millennio”. Dunque si pongono fuori dai principi e dai valori della Costituzione italiana. Nel periodo dal 2011 al 2016, si contano tra le loro fila 20 arresti e 359 denunce. Sono finiti in carcere per banda armata, detenzione illegale di armi, attentati incendiari e lesioni a pubblico ufficiale. Ciononostante, dal 2003, Casapound occupa abusivamente un palazzo di proprietà del demanio, a pochi passi dalla Stazione Termini, in pieno centro di Roma. E lo occupa per i propri capi e per amici e parenti dei propri capi. Un’ingiustizia per le tante famiglie che aspettano l’assegnazione regolare di un appartamento. Come rilevato infatti dalla Procura contabile:"Dal semplice incrocio dei dati anagrafici dei residenti nell’immobile in questione con le banche dati finanziarie è emerso che le condizioni reddituali che caratterizzano gli occupanti abusivi dell’edificio di proprietà pubblica, lungi dal presentare le connotazioni tipiche dell’emarginazione economica o sociale, non consentono di annoverare gli occupanti tra le famiglie in stato di emergenza abitativa".Secondo la Corte dei Conti, con la mancata riscossione dei canoni d’affitto e con l’omessa disponibilità dell’immobile, Casapound ha prodotto un danno erariale che si attesta attorno ai 4,6 milioni di euro. Chi rimborserà di questa somma i cittadini? Soldi pubblici che potevano essere utilizzati dalle Istituzioni per realizzare opere o servizi alle persone. Per questo chiediamo alle autorità competenti lo sgombero dello stabile di Via Napoleone III per restituire quanto prima l’immobile alla collettività.

Insieme in Rete
116,859 supporters
Petitioning Camera dei deputati, Senato della Repubblica, Presidenza del consiglio dei ministri, Governo Italiano, Ministero dell'università

Subito una legge per tutelare gli studenti universitari dislessici: #lostudioèundiritto

Chiediamo al futuro Governo e Parlamento una legge ad hoc sulla dislessia per l’università, che dia certezza di diritto a studentesse e studenti con queste caratteristiche: il pieno riconoscimento di strumenti e misure compensative nel percorso accademico e la presenza di almeno un centro pubblico per la diagnosi degli adulti con DSA, in ogni regione.  Grazie alla legge 170 del 2010, gli studenti con Disturbi Specifici dell'Apprendimento (dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia) a scuola hanno diritto a usare strumenti compensativi come computer con sintesi vocale, mappe concettuali, calcolatrice, oltre al tempo in più per le prove scritte. All’università, invece, l’uso degli strumenti è concesso a discrezione del singolo docente! È giusto? Certamente no: la dislessia è una caratteristica che permane nel corso della vita e gli strumenti sono indispensabili in tutte le fasi della formazione e nel mondo del lavoro. Federica è dislessica. A scuola ha sempre potuto usare le mappe concettuali, come previsto dalla legge 170/10, ma alcuni docenti universitari non glielo permettono. La scuola è diversa dall’università, dicono. Nonostante il suo impegno e la sua dedizione Federica ottiene voti che non rendono giustizia alla sua preparazione e influiranno sul punteggio di laurea, condizionando il suo futuro.  Alessandro vuole iscriversi a Medicina, ma per ottenere gli strumenti compensativi gli viene richiesta una diagnosi di DSA aggiornata dopo il compimento dei 18 anni. Nella sua regione, però, non ci sono centri per gli adulti, in quella vicina sono solo privati. Alessandro non ha i soldi, ma senza la diagnosi avrà difficoltà a superare il test di ammissione.  Federica e Alessandro sono studenti con disturbi specifici di apprendimento - DSA (dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia).  In Italia gli studenti con questa caratteristica sono quasi 20 mila. Sono persone dotate di un quoziente intellettivo nella norma ma possono avere difficoltà nel leggere in modo fluente, nello scrivere senza errori e nel calcolo.  Le persone con DSA riescono ad avere successo in tutti i contesti sociali: lo dimostrano imprenditori affermati, atleti, personalità dello spettacolo come Mika e Andrea Delogu, registi come Steven Spielberg, Nobel come Jacques Dubochet, premi Pulitzer come il poeta Philip Schultz, influencer come Khaby Lame. Ma devono essere messi nelle giuste condizioni per esprimere il proprio talento! Di cosa hanno bisogno per raggiungere il successo accademico? Di strumenti che li mettano nelle stesse condizioni degli altri studenti, come computer con sintesi vocale e correttore ortografico, formulari, mappe concettuali e calcolatrice. Devono avere la possibilità di fare l’esame in forma orale invece che scritta, oppure di spezzare l’esame in più prove per ridurre l’affaticamento. Non a tutti servono gli stessi strumenti, perché ogni dislessico è diverso dall’altro. Senza una certificazione diagnostica, però, non hanno diritto a nessuno strumento.  È indispensabile, dunque, che in ogni regione ci sia almeno un centro diagnostico per adulti gratuito. Chiediamo perciò al futuro Governo e al Parlamento di approvare una norma per garantire questi diritti. Schierati al fianco degli studenti universitari con DSA, firma oggi la petizione      La legge 170 del 2010, il decreto 5669 del 2011 e le Linee Guida Miur sui DSA trattano di inclusione negli Atenei, ma in modo incompleto e riduttivo. Chiediamo perciò al futuro Governo e Parlamento di approvare urgentemente una norma per garantire: - Strumenti compensativi, misure dispensative, modalità di verifiche e valutazione adeguate nei test d’ingresso e negli esami all’università.   - Un centro sanitario pubblico in ogni regione per la certificazione diagnostica degli adulti, senza la quale gli studenti universitari, ma anche i candidati ai concorsi pubblici e i lavoratori nelle aziende private, sarebbero privi di diritti. Sostieni questa battaglia di civiltà per dare agli studenti universitari con DSA le stesse chance dei loro compagni di studi. Le storie di Ruggero, Camilla, Francesco e Antonio, raccolte in questo documentario, ci confermano quanto sia urgente un cambiamento. Grazie per il tuo prezioso supporto! P.S. dopo aver firmato la petizione, ricordati di confermare la tua firma cliccando sul link che riceverai via email. Senza questo passaggio la tua firma non verrà conteggiata!

Associazione Italiana Dislessia
84,037 supporters
Petitioning Camera dei deputati, Senato della Repubblica, Mario Draghi

Abolizione del Concordato Italia-Vaticano del 1984

"Libera Chiesa in Libero Stato!" C. Cavour Secondo quanto riportato dall'ANSA il Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati monsignor Paul Richard Gallagher e la Segreteria di Stato Vaticana, il DDL Zan violerebbe "l'accordo di revisione del Concordato". E' stata consegnata all'ambasciata italiana presso la Santa Sede una nota a firma del monsignor Paul Richard Gallagher per chiedere una modifica del DDL Zan. Se confermate, in risposta a questa assurda interferenza del Vaticano, chiediamo una completa revisione del concordato Italia-Vaticano del 1984 in modo da limitare ulteriori ingerenze da parte della Chiesa sulla libertà ed autonomia decisionale del Popolo Italiano, dei suoi rappresentanti e sulle sue leggi. Al solo Popolo Italiano, ai suoi rappresentanti e agli organismi internazionali a cui l'Italia ha aderito appartiene la piena ed autonoma sovranità decisionale sulle leggi dello Stato che regolano i diritti civili dei cittadini. Vogliamo che sia resa vero e concreto il dettato Costituzionale che Mazzini, Garibaldi, Mameli e gli altri rivoluzionari per la libertà - che diedero la vita per la Repubblica Romana del 1849 e che abbatterono per pochi mesi il potere temporale del Papa - scrissero all'Articolo 1 della Costituzione della Repubblica Romana e seguenti: Art. 1. — Il Papato è decaduto di fatto e di diritto dal governo temporale dello Stato romano. V II. - Dalla credenza religiosa non dipende l’esercizio dei diritti civili e politici. Chiediamo vi sia una dura reazione da parte del Governo che miri ad annullare i secolari privilegi economici che aggravano il Popolo Italiano, pensiamo soltanto alla sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea che Intima da anni all'Italia di riscuotere l'ICI non versata dalla Chiesa, il cui ricavato sarebbe oggi ancor più di vitale importanza per prestare sussidi a chi sta soffrendo le conseguenze della pandemia.  

Nicola Ghisalberti
78,230 supporters
Petitioning Camera dei deputati, Senato della Repubblica, Mario Draghi, Andrea Orlando

Lo stage non è lavoro, vogliamo diritti!

Lo stage non è un contratto di lavoro, ma è spesso abusato per sfruttare giovani a basso o nessun costo e senza tutele, sostituendo lavoro dipendente e lasciando gli stagisti precari e senza futuro. Dal 2014 i tirocini extracurricolari sono quasi raddoppiati fino a circa 370 mila l’anno.Sei mesi dopo la fine di uno stage meno di uno stagista su dieci è assunto a tempo indeterminato in quell’azienda: gli altri hanno contratti precari, sono di nuovo in stage o ancor peggio sono rimasti a casa.Lo stage non affama soltanto i giovani, ma anche le loro famiglie, che sono costrette a mantenerli in un sistema precario che non permette loro di vivere autonomamente, costringendoli a passare da uno stage all’altro con poche certezze sul proprio futuro. A tutto questo vogliamo dire basta, vogliamo un vero contratto di lavoro e formazione!Anche se meno conosciuto, questo contratto esiste già: è l’apprendistato, ma la concorrenza del tirocinio ne ha limitato molto la diffusione. Si tratta di un vero contratto di lavoro, tutelato e con un giusto compenso, durante il quale l’apprendista lavora, ma continua anche la sua formazione. Al termine dell’apprendistato, il datore ha forti incentivi ad assumerlo a tempo indeterminato. Siamo giovani, stagisti, lavoratori, disoccupati, e abbiamo due proposte: 1.   Basta agli stage gratuiti e senza tutele. Vogliamo una sola tipologia di stage, con un giusto rimborso spese obbligatorio. Vogliamo che lo stage non sia più abusato al posto di un vero contratto di lavoro, e per questo vogliamo che non sia più attivabile dopo tre mesi dalla laurea/diploma. Vogliamo trasparenza da parte di chi ci promette un vero lavoro ma poi ci scarica per assumere un altro stagista. 2.   Puntiamo sull’apprendistato. Meno burocrazia, formazione migliore, più flessibilità e incentivi per chi assume giovani lavoratori tramite questo contratto, che garantisce tutele, contributi e una retribuzione adeguata. L’entrata nel mondo del lavoro non deve essere per forza un calvario di anni senza stabilità, senza diritti e senza la certezza di un domani. Cambiare si può e si deve, firma e dacci una mano! Scopri di più sulla nostra proposta  Scarica la la nostra proposta completa Scarica le slide 

Lo Stagista Frust(r)ato
71,081 supporters