Coronavirus pandemia: è venuto il momento di chiudere i mercati che vendono animali vivi!

Coronavirus pandemia: è venuto il momento di chiudere i mercati che vendono animali vivi!

Lanciata
23 gennaio 2020
Petizione diretta a
OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità e
Firme: 55.569Prossimo obiettivo: 75.000
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Vera Catalano

Un nuovo virus mortale, conosciuto come coronavirus 2019-nCoV, si sta diffondendo a livello mondiale. Questo virus si è originato dal mercato 'degli animali vivi' della città di Wuhan, in Cina. In questo mercato gli animali sono tenuti vivi in gabbie (con misure non a norma, troppo piccole e strette che non consentono agli animali di muoversi liberamente) e vengono poi macellati o venduti ancora vivi.  

La CCN è riuscita ad ottenere delle immagini da un consumatore preoccupato che ha denunciato, tramite un video, la presenza di animali selvatici insoliti. Tra gli animali venduti liberamente in questo mercato troviamo: cuccioli di lupo, civette, cani, gatti, anatre, uccelli, procioni, lontre, cammelli, pavoni, roditori, porcospini, tartarughe, koala, volpi, cigni, conigli, fagiani, struzzi, cervi, scorpioni, salamandre giganti cinesi, scolopendra , cinghiali, tassi asiatici, coccodrilli, asini, civette delle palme mascherate, istrici, pesci, suini, pollame e bovini (South China Morning Post, 2020). 

Nelle ultime tre settimane, il virus ha ucciso 9 persone e ne ha infettato 440, inclusi 15 operatori sanitari. Il virus si è diffuso in Cina e ha raggiunto la Corea del Sud, Taiwan, il Giappone e gli Stati Uniti.

Questi mercati sono terreno fertile per la diffusione di virus. Questo, infatti, non è il primo caso: 

Tra il 2002 e il 2003, la SARS (sindrome respiratoria acuta grave) si diffuse proprio dai questi mercati e uccise 774 persone e ne infettò 8.098 (WHO, 2003). 

- Nel 2013, il virus dell'influenza aviaria, H7N9 e H5N9, si diffuse dal mercato degli uccelli vivi in Cina e uccise oltre 1.500 persone in tutto il mondo. Il virus H7N9 era stato scoperto per la prima volta proprio grazie a questo questo caso (WHO, 2013).

Questi mercati sono il punto di partenza di molte NUOVE infezioni pericolose e contagi mortali per i diversi animali tenuti in vita in condizioni antigieniche e non regolamentate. Ciò nonostante questi mercati sono ammessi. Il mercato di Huanan è stato TEMPORANEAMENTE chiuso per ispezioni. La Cina ha vietato il commercio di animali selvatici ma SOLO TEMPORANEAMENTE finchè la situazione non sarà risolta. 

Questo episodio ci fornisce un'altra chiara motivazione per vietare questi mercati che fino ad ora sono stati autorizzati a tenere qualsivoglia animale vivo in gabbia in qualunque condizione.

Le zoonosi che si originano e diffondono da questi mercati e l'atroce realtà di animali ancora trattati come se non fossero in grado di provare disagio, dolore, tormento e sofferenza dovrebbero fornire motivi sufficienti per chiudere non temporaneamente ma permanentemente il commercio di animali tenuti vivi in gabbie in mercati, ristoranti etc.

Questa è una questione globale che interessa tutti noi, umani e animali, e che deve andare oltre gli interessi legati a questi mercati.

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