
TRENITALIA NON PIÙ “PRIVATA” E DEL NORD, MA PER TUTTI E PUBBLICA, COME I SOLDI CHE USA

0 hanno firmato. Arriviamo a 5.000.

CRITERI CHE CAMBIANO CON LA LATITUDINE
- il Mose che dovrebbe “salvare Venezia” ingoia in corruzione due euro ogni tre, ma si fa, pur se rischia di essere non solo inutile, ma persino dannoso, ammesso che funzioni (immaginate si fosse fatto qualcosa del genere a Reggio Calabria);
- il Terzo Varco fra Genova e Milano, inspiegabilmente, per poche decine di chilometri e a costi unici al mondo (provate a immaginare se ad avere tale “stranissimo” record fosse Napoli), è stato giudicato inutile e antieconomico, ma si fa ugualmente. E non si sa perché (o forse sì);
- la linea Tav Torino-Lione è una delle opere più folli di sempre: distrugge il territorio, spacca il Paese, forse fa cadere il governo, non serve a niente, a meno di non voler credere che davvero sia irrinunciabile, per la prossima generazione, far guadagnare su quella tratta (arteria vitale per l'economia del pianeta!), pochi minuti alle merci, il cui volume venne sovrastimato per far partire l'opera ed è in calo continuo, mentre le linee ferroviarie già esistenti sono sottoutilizzate. Ma la Tav “si deve” fare (pensate se fosse il Ponte sullo Stretto);
- hanno buttato 1.800 milioni sul Freccia 1000, per recuperare (sulla carta) qualche minuto sulla tratta già più veloce d'Italia, Milano-Roma; mentre, per fare la linea diretta Napoli-Bari (progettata e appaltata più di un secolo e mezzo fa dai Borbone e fermata dai Savoia per afflato “unitario”) o il treno per Matera (capitale europea della cultura pedonale) bisogna inviare i geologi a “studiare le rocce” (insulto, uno dei tanti, dell'allora disgraziatamente ministro Delrio ai meridionali: di quei geologi non si è più saputo nulla, dispersi in plaghe terroniche, mentre il prode Graziano decideva di regalare al Nord la più lunga pista ciclabile d’Europa e “grandi opere” bocciate anche dalla Corte dei Conti europea, riservando al Sud la più lunga “pedonabile” del mondo: a piedi, terroni!);
- fra Torino e Milano il trionfo dello spreco: una linea alta velocità per centinaia di treni al giorno, passeggeri e merci, su cui passano poche decine di treni passeggeri e nessuno merci (pensate l’avessero fatto fra Palermo e Catania).
Giusto per un assaggio di come vanno le cose, circa le “opportunità commerciali sufficienti”.
IL SUD DISCARICA DEI TRENI DISMESSI DAL NORD
AL SUD NEGA I TRENI E INVESTE SUI PULLMAN
Completa la tua firma
0 hanno firmato. Arriviamo a 5.000.