Per una Regione Marche più Verde e Sociale

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Più firme aiuteranno questa petizione a destare l'interesse dei media locali. Aiuta a portare questa petizione a 200 firme!
Laura Lumachini ha lanciato questa petizione

Purtroppo non sono bastate le 520.000 firme raccolte dagli attivisti e volontari del (oramai sciolto) Comitato Referendum Si Aboliamo La Caccia e, infatti, l’anno 2021 si è concluso con la pronuncia della Corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibile la proposta referendaria per l’abrogazione parziale della Legge n. 157/92 meglio nota come “per l’abolizione della caccia” stante la declarata nullità di 130.000 firme cartacee oltre 47.000 firme digitali per un totale di 177.000 firme; con consequenziale mancato raggiungimento del quorum di 500.000 firme necessario ai sensi dell’art. 75 della Costituzione. Sebbene l’esito tutt’altro che positivo, la raccolta firme è stata l’occasione per sensibilizzare l’attenzione collettiva su una tematica - mai come ora - importante e spesso avversa se non oscurata e/o strumentalizzata dalla politica e dai mezzi di informazione. La caccia non è solo un’attività ludica discutibile e crudele oltre che estremamente pericolosa per l’incolumità pubblica, ma è pure dannosa per l’ambiente. Basta pensare al piombo delle cartucce che inquina il terreno e le falde acquifere e che entra nella catena alimentare una volta ingerito dagli animali poi portati sulle tavole dei commensali; è inoltre scientificamente appurato – nonostante i reiterati tentativi di misinformazione – che la caccia non è un valido strumento per contenere la crescita demografica delle specie anzi, al contrario, è controproducente perché lo sterminio è bilanciato in natura con un incremento di nascite. Tuttavia, per soddisfare bacini elettorali e nel perseguimento di interessi di settore, le Autorità competenti preferiscono - piuttosto che ricorrere a mezzi di contenimento più efficaci e duraturi nel tempo quali la sterilizzazione e/o la contraccezione - autorizzare la caccia in deroga, a danno della collettività e delle casse pubbliche. Ma non solo! Numerose sono le regalie che vengono fatte ai “cacciatori” in un contesto – come anzidetto – del tutto ingiustificabile e per di più in palese contrasto con i tanti slogan di “transizione ecologica”, “benessere animale e ambientale”, “tutela della salute pubblica”, che vengono rilasciati e che per l’effetto si rivelano mera propaganda elettorale priva di effettiva consistenza e concretezza. A tale (deplorevole) quadro, non si sottrae la Regione Marche la cui Giunta ha approvato l’assestamento di bilancio, previsto per il triennio 2021-2023, ed ha destinato quasi 3 milioni e mezzo di euro al settore caccia e pesca mentre non ha concesso neppure un euro alle aree protette regionali ed alle strutture per le persone fragili come le residenze protette per gli anziani e la notte tra il 28 e 29 dicembre 2021 sono stati approvati due emendamenti alla citata legge di bilancio che prevedono, il primo, l’esenzione della tassa di concessione venatoria regionale per i primi due anni di licenza e, il secondo, che individua risorse regionali per coprire le tariffe stabilite dallo Stato per le visite del veterinario Asur sui cinghiali abbattuti mentre molto probabilmente non ci saranno però risorse sufficienti per finanziare le leggi regionali che prevedono le cure e le sterilizzazioni per cani e gatti. E’ dunque tempo di far sentire la propria voce alle forze politiche perché si facciano portavoce dei superiori interessi della collettività rivedendo decisioni inappropriate, controproducenti e settoriali e perché si facciano fattivi promulgatori di una pianificazione in difesa del patrimonio ambientale-faunistico e di aiuto socio-economico ai cittadini, investendo i soldi pubblici per la reale ed effettiva tutela dell’ambiente, della salute pubblica e del sociale. Per favore aggiungi anche la Tua voce firmando questa petizione, più saremo e più possibilità avremo di essere ascoltati. Grazie!

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