Schiavitù sessuale su donne e bambine: Contro la malvagità dell'Isis un 'Ci dispiace' #noncibasta

Schiavitù sessuale su donne e bambine: Contro la malvagità dell'Isis un 'Ci dispiace' #noncibasta
Perché questa petizione è importante

«Sono stata per tre volte a parlare alle Nazioni Unite. Qualcuno ha pianto, tutti hanno battuto le mani. Mi hanno detto “ci dispiace”, e poi “arrivederci”».
Queste sono le parole di Vian Dakhil, deputata yazida che per prima ha lanciato l’allarme denunciando la riduzione in schiavitù sessuale di migliaia di ragazze e bambine yazide da parte dell’Isis, come riporta un articolo apparso su La 27esima Ora, Corriere della Sera.
Apprendiamo che:
La schiavitù sessuale è una pratica istituzionalizzata ormai da un anno: esiste non solo una burocrazia dello stupro (mercati dove vengono vendute, listini prezzi, contratti d’acquisto «notarizzati» da corti islamiche), ma anche una teologia dello stupro. Lo scorso ottobre il settimanale dell’Isis «Dabiq» ha spiegato come sia legittimo trattare le donne yazide come «khums», spoglie di guerra. Il mese scorso il «Dipartimento Fatwe» dell’Isis ha spiegato che «è consentito avere rapporti anche se la ragazza non ha raggiunto la pubertà».
Chiediamo all’Alta rappresentate dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini e ai ministri degli esteri di tutti i paesi membri di rivolgere al segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon, al Consiglio per i diritti umani dell’ONU e al Consiglio di sicurezza dell’ONU un pubblico appello affinché intervengano a sostegno del popolo yazida contro quello che è un genocidio, un vero e proprio stupro di guerra, un crimine contro l’umanità.
Un “Ci dispiace” non ci basta.
____
Associazione Nazionale Telefono Rosa Onlus
Primi firmatari:
La 27esima Ora
Gabriella Carnieri Moscatelli
Cristina Obber
Luisa Rizzitelli
Marisa Paolucci
Gino Barsella
Anarkikka