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Alexander Obedinsky ha chiesto a tutte le associazioni umanitarie e ai politici di essere aiutato per poter riabbracciare la sua nipotina di 12 anni Kira.

Dall'11 marzo, in seguito ai bombardamenti che hanno distrutto Mariupol in Ucraina, Alexander non ha più ricevuto notizie da suo figlio Eugene, il papà di Kira, ex capitano della nazionale ucraina di pallanuoto. Alcuni giorni fa, però, Kira è riuscita a chiamarlo raccontandogli che il papà era morto e che lei, dopo essere stata al riparo in un rifugio è dovuta scappare con la compagna del papà (la sua mamma è morta quando lei è nata), perché non era più al sicuro.

Mentre fuggiva è stata ferita all'orecchio, alle gambe e alle braccia da una mina. Viene portata prima in un villaggio vicino Mariupol e poi a Donetsk in un ospedale. Al nonno, che risponde da Cernivci, racconta quello che le è successo e che ha molta paura che la portino in Russia, gli racconta che ha visto il corpo di suo papà caricato su un camion militare e che di lui conserva il telefonino con cui per pochi minuti al giorno riesce a comunicare con il nonno.

Come in ogni guerra, ci sono centinaia di bambini come Kira che stanno ingiustamente soffrendo, ma questa storia ci dice anche che Kira e suo nonno sono forse ancora vivi e che potrebbero ritrovarsi. Con questa petizione vorrei tenere viva questa speranza e provare con il vostro sostegno a riportare a casa la piccola Kira. Grazie.