
Decision Maker
Giulia Grillo
- Ministro della Salute

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Giulia Grillo
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In Italia ci sono 9mila persone in lista di attesa di trapianto, ma solo un terzo di loro riesce ad arrivare all’intervento. Ancora troppi muoiono aspettando il donatore giusto, i più fortunati sopravvivono grazie a terapie come la dialisi. La firma del regolamento sul Sistema Informativo Trapianti (Sit) è stato un atto che ho fortemente voluto, e che sono orgogliosa di essere riuscita a portare a termine. Era previsto dalla legge n. 91 del 1° aprile 1999, quella che regola il principio del silenzio-assenso sulla donazione di organi, ma la burocrazia e la mancanza di volontà politica l’aveva lasciato cadere nel dimenticatoio. Per me questa firma ha invece un significato enorme perché è un passo importante per dare attuazione a una legge che è stata una conquista di civiltà, ma che per vent’anni è rimasta lettera morta. Due decenni sono troppi per applicare una legge di cui il Paese ha bisogno, una legge che salva le vite. Il SIT è il passaggio più importante per rendere operativa la legge, ma non l’ultimo. Spero adesso che si proceda in modo spedito anche per l’Anagrafe nazionale degli assistiti e con una grande campagna di sensibilizzazione per determinare la libera volontà dei cittadini sulla disponibilità al prelievo degli organi. Un Paese civile rispetta la volontà di tutti, un Paese civile è solidale verso chi, grazie a un dono, può tornare a vivere. Così come è accaduto a Michele, il ragazzo che ha lanciato questa campagna su change.org, e a tutti i pazienti trapiantati. Grazie Michele, grazie a tutte le persone che hanno sottoscritto questo appello, perchè anche grazie a queste iniziative si sensibilizza l'opinione pubblica. Ci vuole impegno e solidarietà, lo dobbiamo a tutte le persone che stanno aspettando e devono poter guardare al futuro grazie al dono prezioso che potranno ricevere e alle cure che il nostro Ssn garantisce loro per tutta la vita. Siamo tutti sulla stessa barca, la cultura del dono è cultura di vita.
In Italia ci sono 9mila persone in lista di attesa di trapianto, ma solo un terzo di loro riesce ad arrivare all’intervento. Ancora troppi muoiono aspettando il donatore giusto, i più fortunati sopravvivono grazie a terapie come la dialisi. La firma del regolamento sul Sistema Informativo Trapianti (Sit) è stato un atto che ho fortemente voluto, e che sono orgogliosa di essere riuscita a portare a termine. Era previsto dalla legge n. 91 del 1° aprile 1999, quella che regola il principio del silenzio-assenso sulla donazione di organi, ma la burocrazia e la mancanza di volontà politica l’aveva lasciato cadere nel dimenticatoio. Per me questa firma ha invece un significato enorme perché è un passo importante per dare attuazione a una legge che è stata una conquista di civiltà, ma che per vent’anni è rimasta lettera morta. Due decenni sono troppi per applicare una legge di cui il Paese ha bisogno, una legge che salva le vite. Il SIT è il passaggio più importante per rendere operativa la legge, ma non l’ultimo. Spero adesso che si proceda in modo spedito anche per l’Anagrafe nazionale degli assistiti e con una grande campagna di sensibilizzazione per determinare la libera volontà dei cittadini sulla disponibilità al prelievo degli organi. Un Paese civile rispetta la volontà di tutti, un Paese civile è solidale verso chi, grazie a un dono, può tornare a vivere. Così come è accaduto a Michele, il ragazzo che ha lanciato questa campagna su change.org, e a tutti i pazienti trapiantati. Grazie Michele, grazie a tutte le persone che hanno sottoscritto questo appello, perchè anche grazie a queste iniziative si sensibilizza l'opinione pubblica. Ci vuole impegno e solidarietà, lo dobbiamo a tutte le persone che stanno aspettando e devono poter guardare al futuro grazie al dono prezioso che potranno ricevere e alle cure che il nostro Ssn garantisce loro per tutta la vita. Siamo tutti sulla stessa barca, la cultura del dono è cultura di vita.