Mai più la finale di supercoppa in Arabia Saudita, no soldi dai regimi liberticidi

Mai più la finale di supercoppa in Arabia Saudita, no soldi dai regimi liberticidi

L'Arabia Saudita è un Paese molto arretrato in tema di diritti umani. In particolare, è uno di quegli stati in cui le corti continuano a imporre punizioni corporali, inclusa l'amputazione delle mani e dei piedi per i ladri e la fustigazione per alcuni crimini come la "cattiva condotta sessuale" e l'ubriachezza. Il numero di frustate non è chiaramente previsto dalla legge e varia a discrezione del giudice, da alcune dozzine a parecchie migliaia, inflitte generalmente lungo un periodo di settimane o di mesi. La persona che dà le frustate deve tenere un Corano sotto l'ascella del braccio con cui utilizza la frusta, in modo da limitare la potenza del colpo. L'Arabia Saudita è anche uno dei paesi in cui si applica la pena di morte, incluse le esecuzioni pubbliche effettuate tramite decapitazione. Alcune persone sono giustiziate in prigione tramite fucilazione. Ci sono state notizie di effettuate lapidazioni e crocifissioni. Le discriminazioni nei confronti delle donne sono gravissime. Tant'è, per esempio, che potranno accedere allo Stadio, il 16 gennaio 2019, solo le donne accompagnate. Non è possibile che le società sportive italiane si rendano complici di questo sistema.