Sornioni e diffidenti, da anni gironzolano attorno a un fabbricato mai completato e finito all'asta dopo un fallimento. Sono Norvegesa e Grey, Igor e Tobia, Fresh e Milady. Con loro altri venticinque gatti, famiglia arruffata e miagolante che compone la colonia felina di via Villacaccia, una delle più numerose in città. Che dovrà trovarsi a breve un'altra casa, perché il capannone (uno scheletro di cemento, senza neppure pavimentazione, diventato negli anni meta prediletta dei graffitari) che da sei anni li ospita è stato venduto: sarà sede di un'azienda alimentare. La soluzione? Ricavare uno spazio attrezzato nel parco di fronte al fabbricato. Un'opzione che ha scatenato le ire dei residenti della zona. Secondo Maura Del Ponte, la referente di colonia che fin dal 2016 si prende quotidianamente cura di loro, la soluzione più logica è di trasformare l'area di sgambamento realizzata nel parco in oasi felina. I gatti non possono essere spostati se non di pochi metri, come previsto dalla legge. Ma il Comune è da mesi che temporeggia, con rimpalli di responsabilità dimostrandosi completamente inadatto a prendere qualsiasi decisione idonea per il loro benessere. Sono passati mesi ed è ancora tutto fermo, i gatti vivono ancora nel capannone, e i nuovi proprietari a breve dovranno iniziare i lavori di bonifica.