Siamo cittadini a tutti gli effetti e la residenza all’estero non ci può e non ci deve escludere dal beneficiare dei servizi innovativi della Pubblica Amministrazione.

 Noi italiani d’America rivolgiamo il nostro appello al Presidente Conte perché anche noi, in Nord America, possiamo usufruire dei servizi più innovativi della Pubblica Amministrazione italiana, anche dall’estero, come la possibilità di ricevere la Carta di Identità Elettronica per usufruire dell’innovazione che tale Carta porta con se,  anche in termini di servizi.

A tal proposito, ricordiamo che la risoluzione in Commissione esteri n. 8-00030 (Fitzgerald Nissoli), approvata con il parere favorevole del Governo, impegnava il Governo stesso ad estendere il rilascio della carta di identità elettronica (CIE) anche presso i consolati italiani all'estero, nonché «a consentire ai nostri connazionali la possibilità di presentare domanda di rilascio della Cie presso il comune di iscrizione Aire, durante il loro soggiorno in Italia, secondo le istruzioni governative agli Uffici anagrafe dei comuni.». Inoltre, evidenziamo che la stessa deputata eletta in Nord e Centro America, il 27 gennaio 2020, ribadiva in una interrogazione parlamentare, la n. 4-04561, la richiesta del “rilascio della Cie, per gli iscritti all'Aire, da parte dei comuni”.

Come Comunità italiana che vive in Usa chiediamo che il nostro Paese acceleri il passo lungo la strada dell’innovazione rivolgendo la propria attenzione anche ai residenti all’estero.

In tal senso, chiediamo la possibilità di ricevere anche all’estero la CIE: Pertanto, Signor Presidente, Le chiediamo di permettere anche a noi l’uso della nuova Carta di Identità Elettronica, superando ogni discriminazione con i connazionali che risiedono entro i confini nazionali.