Vogliamo una donna Presidente della Repubblica Italiana

Vogliamo una donna Presidente della Repubblica Italiana
A febbraio del 2022 termina il mandato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le fibrillazioni dei partiti e dei gruppi parlamentari sulle ipotesi di possibili candidature mostrano la fragilità di una classe politica scadente che si ritrova in un governo tenuto insieme dal collante degli interessi di partito e dai personalismi dei vari leader, oltre che dai finanziamenti europei.
L’incapacità di cogliere il sentire dei cittadini e delle cittadine si esprime in una politica inconsistente e frammentaria sulle importanti scelte economiche, sociali ed ecologiche, ma anche su un dibattito per la futura Presidenza che ruota prevalentemente attorno al nome di Draghi, con dubbie deviazioni verso altri candidati estemporanei o l'irrealistica conferma dell'attuale Presidente, che ha con determinazione rifiutato la rielezione.
Noi di RTiM, Rete Toscana in Movimento, riteniamo che il nostro paese, l’Italia Repubblicana, nata dalla Resistenza e dai sacrifici e l'impegno di donne e uomini che ne hanno fatto la storia, abbia espresso e continui a esprimere personalità di rilievo per capacità, cultura, esperienze e ideali di vita, che sarebbero in grado di ricoprire con onore la carica di Presidente.
La discriminante che ha percorso gli oltre 70 anni della storia repubblicana è stata la scelta patriarcale per i ruoli di maggiore responsabilità pubblica ed istituzionale.
Riteniamo che sia giunto il momento di una donna Presidente della Repubblica.
Invitiamo quindi cittadine e cittadini a spronare con determinazione i partiti e i gruppi politici al governo, i deputati e i senatori che siedono in Parlamento, i gruppi e partiti politici extra parlamentari, le Istituzioni Regionali e Locali a richiedere una precisa scelta politica: l'elezione di una donna alla Presidenza della Repubblica Italiana.
Nella certezza che i cittadini e le cittadine del nostro paese siano più inclusivi e aperti ai cambiamenti rispetto alla classe politica che ci governa, auspichiamo un’ampia partecipazione a questa petizione indirizzata ai Gruppi Parlamentari, ai Partiti, alle Regioni.
È arrivata l'ora di rivendicare nel concreto il superamento della disparità di genere.