superbonus 110%unifamiliari - proroga termine lavori a Giugno 2023

superbonus 110%unifamiliari - proroga termine lavori a Giugno 2023
Perché questa petizione è importante

Il superbonus 110% per quanto se ne dica ha dato un forte impatto all'economia Italiana, rispetto alla spesa sostenuta 38 mld a prodotto PIL pari al 7,5% per 124 mld, con il rilancio particolare all'edilizia e ai comparti ad essa collegati, non meno importante oggi che si parla di risparmio energetico ed efficientamento degli immobili con un abbassamento delle emissioni di CO2 pari al 46%.
Con il blocco della cessione del credito per numero e dei relativi ulteriori cavilli creati dalle banche e dalla legislatura specifica in continua "devoluzione", i lavori in sostanza si sono fermati per assenza di liquidità delle parti interessate, talvolta solo con l'aiuto dei proprietari ed il supporto tecnico ed economico di imprese e professionisti si è potuto andare avanti e concludere almeno il 30% previsto entro il 30-9-2022.
E' chiaro che chi ha appena concluso il 30% dei lavori a SAL (stato avanzamento lavori) in attesa che le banche o altri soggetti autorizzati eroghino i fondi per continuare i lavori, questi rimarranno fermi e non sarà palesemente possibile completare gli stessi entro il 31-12-2022 con tutti gli adempimenti previsti (soprattutto per i lavori edili da eseguirsi tra autunno e inverno con le limitazioni annesse alla meteorologia).
Le imprese, i professionisti incaricati, i committenti e relativi fornitori collegati, sono e saranno in una situazione drammatica senza avere alcuna colpa specifica, se non aver creduto ad una Legge emanata dal governo e disattesa in corso d'opera (case mezze demolite da completre con i proprietari in mezzo ad una stada, imprese, professionisti e fornitori da pagare).
Il Decreto anti-frodi è legittimo ed è giusto che si verifichi l'effettiva esecuzione dei lavori ma con l'asseverazione tecnica dei professionisti e quella fiscale dei preposti, su cui ricade gran parte delle responsabilità, fatto ciò non ha più senso limitare in questo modo le cessioni di crediti di imposta, necessari per il completamento dei lavori.
Concludendo: tutte le parti interessate, committenti, imprese e professionisti incaricati sono tutti con l'acqua alla gola: i committenti ci hanno messo soldi (e non ne hanno più) le imprese ci hanno messo lavoro, parsonale, forniture ed attrezzature (e non vedono il loro lavoro ripagato con rischio di cause da parte dei committenti) i professionisti hanno fatto tutta la progettazione, DL ed adempimenti connessi di verifica richiesti (e rischiano gravemente di non incassare nulla per il lavoro immane eseguito). E' una vergogna e dobbiamo far sentire la nostra voce perchè chi ci governa trovi una soluzione immediata.
Giuseppe geom. Fresu