Stop al murales degli Ultras nello Stadio di Piacenza

Stop al murales degli Ultras nello Stadio di Piacenza
Perché questa petizione è importante
In questi giorni abbiamo appreso che il Comune di Piacenza ha dato il via libera (senza nessuna discussione) alla realizzazione di un murales di metri 10 x 4 dentro lo stadio Garilli dedicato al ricordo dei fratelli Reboli scomparsi da poco, che meritano, insieme ai famigliari, tutta la nostra solidarietà umana e meriterebbero di essere lasciati riposare in pace. Ma non siamo stati noi ad averli chiamati in causa. Si tratta di due persone che hanno dedicato la loro vita allo stadio, ma non solo. Tutti a Piacenza sappiamo cosa ha significato la loro presenza sugli spalti e di quali idee e azioni, in contrasto con la Costituzione, fossero portatori. Non ci poteva essere uno slogan o uno striscione appeso in curva senza il loro consenso, utilizzavano codici personali che ritenevano normale incitare al ricorso della violenza fisica.
Forse se parliamo di educazione sportiva e civile, altri dovrebbero essere i riferimenti. Tanto per citare una figura, pensiamo ad Enzo Boiardi, grande maratoneta piacentino e grande persona. Eppure sembra che pubblicamente a nessuno venga in mente di mettere in discussione la decisione del Comune. Un murales dedicato ai Reboli significherebbe perpetrare nel tempo il mito delle loro azioni che non possono essere portate come esempio per i giovani. Noi non siamo d'accordo e crediamo di rappresentare il pensiero di tante persone.
Inoltre sempre in questi giorni, troviamo notizie riguardanti insulti razzisti sui campi di calcio piacentini a due arbitri di colore. Non sono i primi e, temiamo, non saranno gli ultimi. Crediamo che il razzismo e la violenza nello sport, come ovunque, vadano contrastati e non blanditi o sopportati.
Crediamo che siano questi (insieme ad altri) i problemi di cultura sportiva ed etica di cui la nostra città dovrebbe farsi carico per fare in modo che lo sport diventi realmente espressione di valori educativi e formativi importanti.
Chiediamo quindi al Comune di Piacenza:
- che si sospenda questa decisione e che venga interpellato sulla decisione il prossimo Consiglio Comunale che si formerà subito dopo le elezioni del 12 giugno;
- che alla base delle future scelte ci sia sempre il rispetto dei valori costituzionali e, per quanto riguarda lo sport, il riferimento sia a valori etici e morali che richiamano educazione, rispetto, solidarietà e lealtà.
Movimento di Cooperazione Educativa - Gruppo Territoriale di Piacenza