Stage non retribuiti: un modello da cambiare!

Stage non retribuiti: un modello da cambiare!
Perché questa petizione è importante
Una ragazza, dopo una giornata di lavoro in un locale di Tirrenia (PI), scopre che le sue ore di lavoro non le sarebbero state retribuite e, per protesta, lancia in aria un posacenere. Tutti si indignano per il gesto della ragazza, ma nessuno che si soffermi sul motivo: una giovane donna scopre di non essere pagata per lavorare.
Questa vicenda deve far capire una cosa: il lavoro deve essere pagato, sennò è sfruttamento. Sembrerebbe una cosa scontata, ma così non è. La condizione in cui si trovano i tanti e le tante tirocinanti è sempre la stessa: con rare eccezioni, ragazze e ragazzi alle prime esperienze vengono reclutati per sostituire una forza lavoro regolarmente assunta e, adducendo come scusa la formazione, si propongono esperienze lavorative in cui l’unico a guadagnarci è il datore di lavoro. Come riportano le tante denunce che dipendenti ed ex dipendenti del settore della ristorazione hanno rilasciato, le condizioni lavorative degli stagisti sono spesso caratterizzate da salari insufficienti, turni ben al di là delle otto ore giornaliere, straordinari non conteggiati e fortissime pressioni psicologiche. In questo contesto si moltiplicano le dichiarazioni vergognose di padroni e personaggi pubblici che si scagliano contro stagisti e giovani disoccupati, additandoli come colpevoli di ogni malfunzionamento del mercato del lavoro, condendo il tutto con della sana retorica paternalista.
Mai come oggi è fondamentale garantire strumenti che consentano a chi entra nel mondo del lavoro tutele e una giusta retribuzione che cresca insieme all’esperienza e alle competenze acquisite sul campo. Siamo stati tra i principali sostenitori della proposta di legge di riforma dei tirocini extracurriculari e dell’apprendistato professionalizzante lanciata dallo Stagista Frust(r)ato e dai Giovani Democratici di Milano, inserita tra gli emendamenti della Legge di Bilancio 2022.
- Vogliamo che anche il Comune di Pisa si impegni nella lotta di tutte e di tutti per riaffermare che il lavoro è un diritto e non un privilegio né tantomeno un regalo. Consegneremo questo appello al Consiglio Comunale per chiedere che la Giunta prenda una posizione contro la pratica dello sfruttamento tramite stage e in solidarietà alla lavoratrice.
- Vogliamo che il Comune si faccia garante di tirocini di qualità e adeguatamente retribuiti, sulla scia di quanto già delineato tra gli altri dall’Assessorato al Lavoro di Regione Toscana.
L’entrata nel mondo del lavoro non deve essere un calvario di anni di instabilità, senza diritti e senza la certezza di un domani.
Cambiare si può e si deve, firma e dacci una mano!