Gentile Sovrintendente,
le recenti dichiarazioni, rilasciate per mezzo dei profili social ufficiali (Twitter e Instagram) e riprese da molti organi di informazione (https://bit.ly/2wGJTS2 da Ai Wei Wei, regista dell'allestimento di Turandot sospeso per via del DPCM del 4 marzo 2020, ovvero le parole "Il coronavirus è come la pasta: i cinesi l'hanno inventato, ma gli italiani lo stanno diffondendo in tutto il mondo" inaccettabili.
Una frase volgare, evidentemente falsa, irrispettosa di un intero Paese impegnato nel fronteggiare un'importante emergenza non può passare sotto silenzio.
Sarebbe opportuno, a tutela della Fondazione da Lei guidata e diversamente da quanto comunicato in precedenza, che la produzione di Turandot affidata alla regia del suddetto venga annullata del tutto e rescisso ogni tipo di contratto in essere o programmato con il suo team, contemplando se necessario opportuna richiesta di risarcimento per danni.
I teatri e i musei italiani hanno il dovere morale, per rispetto degli spettatori come il sottoscritto, di bandire con fermezza gli ingrati e gli incolti che ricambiano l'affetto di un intero Paese con battute di pessimo gusto che sbeffeggiano i morti e chi in questo momento sta combattendo nelle trincee delle strutture sanitarie.

In attesa di un Suo sollecito riscontro,

Distinti Saluti.