Parcheggio Scambiatore e Deposito Tram - Borgo Panigale

Parcheggio Scambiatore e Deposito Tram - Borgo Panigale
Gentilissimo Signor Matteo Lepore,
vorremmo farle un appello raccogliendo testimonianze, dati e fatti al fine di segnalare una serie di problematiche e incongruenze che hanno accompagnato e tuttora sussistono nella progettazione della linea rossa del tram, nello specifico per l’area dove è previsto il parcheggio scambiatore e deposito nel quartiere di Borgo Panigale. Prima di entrare nello specifico della questione, è importante fare una veloce premessa: è evidente che il problema dell’inquinamento è di primaria importanza e di conseguenza, oggi più che mai, occorre un approccio polivalente e che possa quindi giungere a soluzioni di più ampio respiro.
Fatta questa veloce premessa entriamo nel merito della questione.
Il progetto quindi nasce con le più nobili intenzioni: la volontà di diminuire l’inquinamento intervenendo sulla mobilità su gomma, giusto, ma non può essere fatto a discapito del quartiere Borgo Panigale. Purtroppo, quello che più ci preoccupa, è che l’intervento non tiene minimamente conto del contesto in cui viene inserito (parcheggio scambiatore e deposito) e dell’enorme impatto che avrà sulla popolazione del quartiere.
Il primo aspetto che vogliamo affrontare è il tanto citato CONSUMO DI SUOLO.
Il quartiere di Borgo Panigale, nello specifico il Villaggio Ina (che è il limite costruito ad ovest della città di Bologna) dovrebbe ospitare, come da progetto, il parcheggio scambiatore (in seguito tratteremo dell’impatto dell’inquinamento da polveri che questo avrà sugli abitanti) ed il deposito. Il progetto, che è stato visibile sul sito del Comune di Bologna solo per qualche mese l’anno scorso, mostra chiaramente che l’area che verrà resa impermeabile è di circa 113000 mq, pari quasi all’estensione del quartiere fino alle Scuole Alessandro Volta. Il tutto ovviamente previsto su un’area agricola, quindi permeabile, e a pochi metri dai fabbricati residenziali. Inoltre terremmo a precisare che questi fabbricati, e con essi gran parte del Villaggio Ina, sono, nel Piano Urbanistico Generale, alla tavola dei vincoli, indicati come edifici d'interesse culturale e testimoniale del Secondo Novecento. Come probabilmente ben sa la qualità architettonica non si trova solo nel centro storico e non tenerne conto, non valorizzarla, distrugge tutta la sua visione di città metropolitana e delle periferie. Quindi quando all’inizio del suo programma e anche alla parte dedicata all’Urbanistica e spazio pubblico, si legge quanto segue, ci chiediamo se si riferisce nello specifico a questo progetto:
“..Oggi una città è davvero progressista se prospera insieme al suo ambiente naturale, difende i propri cittadini e il pianeta dagli impatti della crisi climatica e garantisce una transizione ecologica socialmente giusta. Per questo vogliamo che Bologna sia una delle prime 100 città europee che puntano alla neutralità carbonica entro il 2030, un esempio di questo necessario cambiamento, investendo nel campo dell’energia e dei rifiuti, incentivando un cambiamento nei consumi alimentari, bloccando il consumo di suolo e favorendo la biodiversità in ogni intervento…”
”…-attiveremo azioni volte a favorire la de-permeabilizzazione e l’uso sostenibile del suolo e l'incremento delle nature-based solutions come già previsto dal PUG del Comune di Bologna approvato.”
Il secondo aspetto che vogliamo affrontare è quello del VERDE, nello specifico del “grande” parco previsto.
Nel progetto si parla di 1337 nuove alberature su tutta la linea e di due nuovi grandi parchi con l'abbattimento di 450 tonnellate di CO2. Soffermiamoci su quello previsto a Borgo Panigale. L’aspetto del verde è un tema molto importante ma che spesso viene strumentalizzato e usato in maniera impropria. Mediamente un albero (ATTENZIONE: di media-grande dimensione) assorbe circa 10-20 kg di CO2 in un anno e facendo un veloce semplice calcolo il numero di 450 tonnellate è abbastanza gonfiato soprattutto se parliamo dei "benefici" riguardanti, appunto, il quartiere Borgo Panigale che, come abbiamo già più volte ripetuto, dovrà ospitare il deposito e il parcheggio scambiatore. Questo dato specifico non è importante ai fini della lettera ma ci teniamo a sottolinearlo solo per correttezza.
Detto questo sarebbe invece molto interessante fare una previsione di quanto aumenterà la CO2 (e i corrispettivi PM10, NOx, COVnm ecc.) a Borgo Panigale o fare un’ulteriore analisi di impatto ambientale su questo tema. Ospitare un parcheggio scambiatore riverserà sul quartiere, e sempre in prossimità del centro abitato, una cospicua quantità di macchine e quindi di inquinamento diretto da polveri. Tutto questo, per non farci mancare niente, in un quartiere già profondamente segnato dalla Tangenziale, dall’Autostrada e dall’Aeroporto Marconi (e in un prossimo futuro Passante di Mezzo? Chissà).
Come abbiamo visto, l’area, ORA AGRICOLA, che verrà cementificata o comunque resa impermeabile, è di circa 113000 mq, mentre l’area designata al “grande parco” è irrisoria (circa 24000 mq su 145500mq di intervento senza tener conto delle aree irraggiungibili o a ridosso di strade pericolose; un misero 16,5%). Quest’ultima è divisa a metà dal tracciato del tram ed in parte irraggiungibile trovandosi tra l’attuale via Persicetana (che verrà implementata), il deposito e il tracciato della Tangenziale (anche tramite il collegamento del sottopassaggio è un'area non fruibile). Inoltre sottolineiamo che in quest'area è previsto un laghetto che altro non è se non una vasca di laminazione per la raccolta delle acque piovane che non defluiranno più in maniera naturale dopo l’impermeabilizzazione del suolo.
Sarebbe interessante sottoporre la cosa alla sua “Consulta del Verde e Garante degli Alberi”, che vediamo presente nel suo programma.
Signor Sindaco, lei farebbe mai giocare i suoi figli o i suoi nipoti in un parco attraversato dal tram o a ridosso di una via come la Persicetana (ad alta velocità) o la Tangenziale? Nel centro storico si parla di città a 30 km/h, a Borgo Panigale di parchi costruiti a ridosso delle autostrade!
Su questo tema vorremo ancora una volta citare il suo programma, nella sezione dedicata alla Sicurezza stradale e Città 30, dove si può leggere:
“..Al fine di ridurre l’inquinamento dell’aria, in parallelo alla “Ztl Ambientale” già partita in centro, realizzeremo anche una grande “Area Verde” a tutela dell’intero centro abitato, per proteggere la salute di tutti i cittadini riducendo il traffico inquinante, favorire la diffusione dei mezzi elettrici, promuovere l’uso dei trasporti pubblici, anche combinati con la bicicletta e i servizi in sharing..”
Questa “area verde” a tutela dell’abitato è prevista anche in aree fuori dal centro storico? Perché non prevederla anche a Borgo Panigale per questo intervento?Inoltre, sempre il suo programma, nella sezione dedicata all’Urbanistica e allo spazio pubblico, parla di spazi pubblici vivibili e di “fare respirare” le zone in cui i progetti sono inseriti. Crediamo non sia proprio il caso di Borgo Panigale.
“..Alcune aree dovranno contribuire al rafforzamento dell'infrastruttura verde cittadina e alla creazione di nuovi spazi pubblici e vivibili, facendo “respirare” le zone in cui sono inserite, altre potranno essere spazi di “riuso”, anche temporaneo, per incrementare la dotazione di servizi pubblici alla città e attrezzature per la città….A livello metropolitano si dovranno portare avanti le linee fondamentali del Piano Territoriale approvato, con particolare riferimento al consumo di suolo e alla ricerca di un nuovo equilibrio tra l’iniziativa privata e l’interesse pubblico..”
Detto questo, Borgo Panigale invece che trovarsi un “bellissimo nuovo parco” (come viene presentato) si troverà a ridosso di una vasta distesa di cemento (con circa 22500 mq di parcheggi a raso, circa 8500 mq di nuovi edifici e circa 60000 mq di deposito), che non peggiorerà soltanto la qualità dell’aria ma, andando appunto a cementificare, rendendo impermeabile un terreno agricolo, aumenterà anche notevolmente l’isola di calore del quartiere. L’isola di calore è l'aumento della temperatura che si ha spostandosi dalle zone rurali (non costruite come è ora) al centro cittadino (zone costruite). Questo comporta un microclima più caldo rispetto alle zone rurali, con differenze anche fino a 5 gradi.
In conclusione, questa lettera non vuole essere una mera protesta fine a stessa (tengo a precisare che NESSUNO è contrario a priori al tram) ma una serie di fatti e considerazioni raccolti nel Quartiere che spaventano la cittadinanza.
Come lei dice nel suo programma, dove si impegna a considerare e superare un confronto costante con i cittadini, ci piacerebbe discutere insieme di come il progetto si possa migliorare: c’è la possibilità di fare qualcosa di nuovo e ambizioso, facciamolo con un progetto bello, nuovo, innovativo e integrato col territorio, che tenga in considerazione i caratteri intrinseci presenti in esso. Diamo dignità, qualità e bellezza anche alle periferie (sapendo che è un termine che non le piace). Il progetto è ambizioso e gli obiettivi che il New Green Deal europeo si è prefissato vanno in questa direzione.
È vero, sono le generazioni future, è la comunità europea a chiedercelo, ma ci chiede di farlo bene!
Grazie per l’attenzione.