Intitolazione di una strada al Dott. Alfonso Leone già D​.​S. dell'Ospedale di Castellana

Intitolazione di una strada al Dott. Alfonso Leone già D​.​S. dell'Ospedale di Castellana

68 hanno firmato. Arriviamo a 100.
Lanciata
Petizione diretta a
Sindaco Francesco De Ruvo e

Perché questa petizione è importante

Lanciata da Nico Manghisi

ALFONSO LEONE (Castellana 25 marzo 1912- ibidem 25 maggio 2008), a 23 anni si laureò in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti e lode presso la Regia Università “La Sapienza” di Roma. A 24 anni vinse il concorso per Tenente Medico in SPE dando così inizio alla Sua attività sulle Regie Navi. Nel 1937 partecipò alla campagna di guerra in Spagna.

Con decreto del 9 marzo 1942, quale Capitano Medico, venne nominato Cavaliere
dell'Ordine della Corona d'Italia. Fino al 1946 (anno in cui entrò in “congedo
provvisorio”) partecipò a sei campagne di guerra nel Mediterraneo ed in Somalia. Nel settembre del 1945 fu tra i medici che affrontarono e debellarono la peste bubbonica scoppiata a Taranto. Ricevette per questo un attestato di elogio e la Medaglia di Benemerenza della sanità pubblica.

Tornato a Castellana svolse l’attività di medico di base in uno studio in via Raffaele Netti; nel 1957 venne chiamato a ricoprire l’incarico di Direttore sanitario presso l’Ospedale di Castellana di via Libia (oggi via Francesco Valente) che all’epoca era intitolato a Vittorio Emanuele II, ed a tale istituzione è indissolubilmente legato il Suo nome per via del tenace impegno, la saggia competenza tecnico-giuridica (era specializzato in “Tecnica ospedaliera”) e l’autorevole professionalità, tutte doti che Gli appartenevano, messe in campo nelle varie fasi del divenire e dello sviluppo del nosocomio castellanese.

Fasi che qui brevemente riassumo. Sul finire degli anni ‘60 il nostro Ospedale era non più che una infermeria, aveva solo 24 posti letto, un medico “ad nutum”, un infermiere (l’indimenticato Antonio Albergo) ed una suora, tutti requisiti che, non rientrando tra quelli previsti dalla Riforma ospedaliera Mariotti del 1968, ne lasciavano presagire la chiusura. Ma grazie alla sagace iniziativa del Consiglio di Amministrazione dell’epoca, presieduto dal Dott. Alberigo Mercieri, con il sostegno della civica Amministrazione e l’impegno di alcuni Medici volontari locali coordinati dal Direttore sanitario Leone, tale rischio fu scongiurato.

Occupando altri spazi dell’adiacente ex-Asilo di Mendicità furono ricavate altre stanze di degenza e fu portato il numero dei letti a quello previsto dalla Riforma; il Reparto di Chirurgia fu affidato ad un giovane, ma già affermato, Prof. Italo Giorgio (a ciò esortato dall’On. Vito Lattanzio), il Reparto di Ostetricia fu affidato all’indimenticato Prof. Antonio Muziarelli, il Reparto di Medicina fu retto pro-tempore dal Dottor Leone, ma ben presto affidato alla consulenza del Prof. Pietro Lenti, e per finire furono organizzati i vari Servizi e gli Uffici amministrativi. Nel 1971 giunse il riconoscimento di “Ospedale di zona” che nel 1976 cambiò categoria diventando “provinciale” essendo stato riconosciuto “Ente Ospedaliero specializzato in Gastroenterologia”.

Con la Riforma sanitaria del 1978 fu raggiunto il traguardo più alto e prestigioso: il
riconoscimento di “Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS)
specializzato in Gastroenterologia”, qualifica ottenuta grazie alle mirate scelte, alla
attività svolta, sia assistenziale che di ricerca, ed alle alte professionalità che nel
tempo ne avevano fatto maturare i titoli necessari.

68 hanno firmato. Arriviamo a 100.