Grande Pescara per la Fusione subito. Sia rispettata la Legge e la Volontà Popolare

Grande Pescara per la Fusione subito. Sia rispettata la Legge e la Volontà Popolare

Il 25 maggio del 2014, con una maggioranza schiacciante ed inequivocabile circa la reale volontà popolare, all’esito di uno straordinario esercizio di Democrazia, il 70% degli elettori di Pescara, Montesilvano e Spoltore, ha detto sì alla fusione della tre città adriatiche.
Ciò che deve compiersi altro non è che la ratifica di uno stato di fatto, di un qualcosa che è nelle cose: la Città è già, la Città è una.
Ma a distanza di quasi 10 anni, e con una Legge Regionale che nel 2018 lo sancisce, la politica locale ancora nicchia nel dare esecuzione alla fusione, e sono ormai palesi i tentativi di affossare il Progetto addirittura in fase esecutiva.
A chi giova tutto ciò?
Ai cittadini e al tessuto economico che non possono dirsi parte di una realtà candidata a divenire una città europea con influenza determinante nel corridoio adriatico, o a pochi notabili locali timorosi forse di perdere i propri feudi?
La domanda è retorica, la fusione lancerebbe la Città Nuova nell’empireo delle realtà urbane europee e darebbe il via all’ulteriore quanto ineluttabile passo verso una Città ancor più ampia, che abbraccerebbe l’intera conurbazione contendendo e probabilmente strappando a Bari il primato di città più popolosa dell’Adriatico.
Non possiamo più tollerare questa indegna melina.
È urgente che la Cittadinanza faccia pervenire ai propri rappresentanti un chiaro segnale: loro non sono i padroni della Città, ma al contrario ne sono al servizio, così come sono soggetti alla Legge, cui devono dare esecuzione.