73 anni, professoressa di latino in pensione, donna libera e pensante, dissidente. Nicoletta Dosio, storica esponente del movimento “No Tav”, è stata arrestata, perché condannata in via definitiva a un anno di reclusione per una manifestazione del 2012. Con il loro corteo i manifestanti bloccarono l’autostrada del Frejus.
La professoressa Dosio non ha chiesto misure alternative. "Non mi pento di nulla. Non ho paura e sarei pronta a occupare di nuovo la strada. Vengano pure".
Nicoletta Dosio meriterebbe una medaglia d’oro per l’alto senso civico dimostrato.
La sua coerenza, la sua forza nel difendere i diritti civili, la sua vita, dedicata ai suoi studenti e studentesse, dedicata alla Scuola, l’Istruzione, la Conoscenza, sono esemplari.
Ma uno Stato oppressore ha fatto scattare le manette ai polsi.
Carcere.
Questa non è l’Italia che voglio.
Questo non è il mio Paese.
Condannata in nome del popolo italiano.
No, non in mio nome.
Presidente Mattarella, chiediamo con forza che voglia concedere la grazia alla professoressa Dosio.
La libertà di manifestare pacificamente, anche il proprio dissenso, è garantita dalla Costituzione italiana, nell’articolo 21, pietra angolare dell’ordinamento democratico di cui Lei è garante.