Liberate mio figlio da questa FRODE processuale chiamata PAS!

Liberate mio figlio da questa FRODE processuale chiamata PAS!
Perché questa petizione è importante

Ill.mo Presidente Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza
Sen. Ronzulli Licia
com.infanzia@camera.it
Ill.mo Presidente Commissione Parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere
Sen. Valente Valeria
commissione.femminicidio@senato.it
Ill.mo Presidente Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori On. Cavandoli Laura
com.affidominori@camera.it
Ill.mo Presidente della Regione Lazio
Dott. Nicola Zingaretti
presidente@regione.lazio.it
Ill.mo Sindaco del Comune di Roma
Dott. Roberto Gualtieri
ld.gabinetto@comune.roma.it
Ill.mo Assessore alle Politiche Sociali Dipartimento Politiche Sociali
ld.sociale@comune.roma.it
Ill.mo Presidente VII Municipio
Dott. Francesco Laddaga
ld.mun07@comune.roma.it
Questa brutta vicenda ha inizio in Veneto nel 2013 quando Laura incontra il futuro marito. "Lui diventa sempre più violento e, dopo un’aggressione in strada, quando il bambino aveva solo 5 mesi, sono andata via". Era il luglio del 2014.
La donna presenta una serie di denunce per violenza domestica che, però, saranno archiviate. Il Tribunale di Treviso colloca il minore presso la madre con affidamento ai servizi sociali. Tuttavia la CTU condotta dalla psicologa Tiziana Magro, NOTA fautrice della contestata Sindrome di Alienazione Parentale (PAS), accusa la madre di escludere il padre.
Alla fine del 2016, mentre è a Roma per passare il Natale con i nonni, il bambino ha una prima crisi epilettica. Di qui inizia un calvario sanitario fatto di continui ricoveri al Bambino Gesù che costringerà Laura a rimanere a Roma e a lasciare il lavoro. A quel punto il padre chiede al Tribunale dei minori di Venezia di far CADERE la responsabilità genitoriale della madre perché si è allontanata dal Veneto ma la richiesta viene respinta. È il 2019.
L’uomo non si arrende e si appella alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, una mossa che porta il tribunale dei minori di Roma a disporre la "decadenza della responsabilità genitoriale di PADRE e MADRE", nominando tutrice provvisoria la ex sindaca di Roma, Virginia Raggi, in modo da far riprendere i rapporti con il padre.
Virginia Raggi incarica, a sua volta un’assistente sociale, Franca Cammisa, che non incontrerà né parlerà mai con il bambino ma, nella sua relazione, descriverà l’"impossibilità del minore a condurre una vita normale a causa dei timori della madre". Un racconto che Laura contesta duramente: "Non mi si accusa di nulla tranne che di avere un forte legame con il bambino. Come ogni madre no? E poi non si tiene conto che c’è stata la pandemia e questo ha indubbiamente diminuito i contatti sociali".
Il 22 dicembre 2020 i giudici decidono il collocamento del bambino in una CASA FAMIGLIA a un'ora di guida da casa della madre.
Laura che non vede soluzioni e tutela scappa con suo figlio. Madre e figlio diventano due ricercati.
Questo fino a luglio 2021 quando il piccolo viene prelevato in nome della PAS che la Corte di Cassazione ha di recente assimilato a una "DOTTRINA NAZISTA".
Il prelevamento del bambino, che è anche malato di epilessia, è stato drammatico. Gli agenti hanno sfondato la porta della stanza in cui la mamma si era chiusa con il figlio e lo hanno portato via con la forza. "Mi hanno immobilizzato sul letto perché io fino all’ultimo non lo lasciavo andare mio figlio, i poliziotti erano in dieci, in dieci per un bambino. Ho ancora i segni della colluttazione sulle braccia".
Laura ha 40 anni e un figlio di sette che vuole tornare dalla sua mamma ma le strategie legali del padre lo hanno reso a tutti gli effetti FIGLIO ORFANO di MADRE VIVA e prigioniero di una Casa Famiglia.
Chiediamo:
- che venga posta la dovuta attenzione a livello comunale, regionale e nazionale sulle eventuali criticità e anomalie dei collocamenti in casa famiglia quando sono i padri a strumentalizzare i diritti dei figli nelle cause di separazioni;
- che la casa famiglia sopra menzionata sia soggetta a intensivi controlli e ispezioni anche a sorpresa;
- che vengano riviste scrupolosamente le vicende dei figli strappati alle mamme al fine di garantire di tornare a crescere insieme alle loro madri anche quando i padri separati violenti non sono d'accordo;
- che vengano ascoltate le VITTIME, direttamente o tramite le associazioni che le rappresentano perché l'accusa di Alienazione Parentale è a tutti gli effetti una FRODE processuale.
- che si lotti tutti insieme affinché le CTU vengano definitivamente abolite durate le richieste di separazione da ex mariti immaturi, sadici, prepotenti.
Chiediamo inoltre: immediate dimissioni del senatore Pillon o che venga monitorata la sua attivitá nell’esclusivo interesse primario dei bambini.
Sabato 4 dicembre 2021
Comitato Femminicidio in Vita
femminicidioinvita@europe.com