Tra qualche giorno verrà celebrata la Giornata Mondiale delle Donne, una ricorrenza che nel tempo ha smarrito progressivamente il suo significato più profondo.

L'8 Marzo è una data simbolica, in cui si ricordano le vittime del tragico incendio della Triangle, a New York, in cui perirono 146 persone.

Ben 123 erano donne, in maggioranza italiane ed immigrate ebree dell'Europa orientale.

Tra le persone che persero le vita, intrappolate in una fabbrica ricavata nei piani più alti di un palazzo cittadino, c'erano anche 23 uomini. E questo dovrebbe aiutarci a ricordare che, senza la presenza, il sostegno e l'impegno degli uomini, la battaglia delle donne per ottenere pari dignità non raggiungerà mai il suo pieno obbiettivo.

Per questo motivo, invito tutti gli uomini che hanno sinceramente a cuore la parità sociale tra uomo e donna a sottoscrivere questa petizione ed a diffonderla.

È giunta l'ora che gli uomini prendano una posizione attiva, che superi la vergogna dei femminicidi e delle violenze domestiche, dei "due pesi, due misure" sul lavoro, della disparità nei ruoli domestici e nell'educazione dei figli.

Che faccia sentire ai decisori politici che esiste una foresta silenziosa che cresce, di uomini che sono capaci e felici di vivere con le donne in modo paritario, anche se fa sempre più rumore l'albero che cade, quello dell'ennesimo atto di violenza e di sopruso, sempre più intollerabile in una società civile.

Se continuiamo a lasciare le donne sole, in questa battaglia, la loro resterà una lotta isolata, senza la possibilità di creare una vera uguaglianza per noi e, soprattutto, per le prossime generazioni.

Perché, come dice una canzone, "la donna e l'uomo sono il sangue del paradiso, l'uno con l'altra. E noi vogliamo l'unione della donna e dell'uomo" ("Blood of Eden", Peter Gabriel - 1993).