Covid-19 e rimpatrio degli Italiani residenti in Africa: Lettera al Ministro Speranza

Covid-19 e rimpatrio degli Italiani residenti in Africa: Lettera al Ministro Speranza

310 hanno firmato. Arriviamo a 500.
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Petizione diretta a

Perché questa petizione è importante

Lanciata da Niccolo Tendi

Cara/o Italiana/o residente nel continente africano,

Abbiamo il timore  che l`interdizione ad entrare in Italia da 8 paesi dell'Africa Australe (Sudafrica, Malawi, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia ed eSwatini) già in vigore da qualche giorno, possa estendersi ad altri paesi del continente.

Per questo ti invito ad condividere la seguente lettera al Ministro Speranza.

Grazie

Niccolò Tendi, Sénégal e Simone Santi, Mozambico

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Caro Ministro Speranza,

Sicuramente questa nostra non ti coglierà di sorpresa, e non sarà una tua priorità ( vista la situazione che stai gestendo ).

Questa lettera è una nostra riflessione, come reazione alle decisioni prese dall’Italia rispetto ai paesi in cui viviamo.

Vogliamo con la presente mostrare le nostre idee, su alcuni punti principali

1) il travel ban nei riguardi dei paesi della zona sud dell’Africa, ed il timore che sia presto esteso ad altri paesi del continente, sta causando effetti sia di natura economica che sociale che forse, non vengono correttamente raccontati in Italia ( dai Danni all’immagine all’economia, in primis il turismo, ma anche il sentimento di “abbandono” e di “tradimento” verso l’emisfero nord, che a noi, che viviamo qui, viene palesato con stupore e indignazione) .
2) l’inibizione all’ingresso in Italia per i cittadini italiani residenti all’estero, che, anche se decisa per tutelare chi non ha una stabile abitazione , non può considerarsi una prassi ( purtroppo non è la prima volta). Non si possono creare due categorie di cittadini all’estero, perchè tutti noi abbiamo legami con l’Italia, molti hanno ancora interessi economici, la maggior parte famiglia, esigenze lavorative o di salute , siamo un “anello di congiunzione” con il popolo che ci ospita, e che vede in noi l’Italia.
3) La comunicazione in Italia è sembrata, ancora una volta, incentrata sulla soluzione di problemi interni ( 7 milioni di non vaccinati....) e poco rispettosa dei paesi messi in black list, e qualora la AfroPhobia fosse utile per fini sanitari in Italia, di sicuro crea danni culturali e nei rapporti di amicizia che possono durare per anni. Chiediamo una comunicazione più puntuale e basata su dati scientifici e sul parere anche delle istituzioni italiane, associazioni e società civile presenti all’estero e estere presenti in Italia ( che ci sono sembrati gli esclusi dal processo decisionale) .
4) Riteniamo che alcune decisioni possano essere riviste e che l’emisfero nord debba concentrarsi su un “piano Marshall” finalizzato a vaccinare la popolazione Africana, non solo disponibilizzando i vaccini, ma anche con azioni di sostegno alla logistica, all’educazione, alla comunicazione. In questo , le molte presenze italiane, compreso la nostra, possano essere viste, ancora una volta, come un contributo e una risorsa preziosa, e non sicuramente come una “casistica da escludere o bannare”.

Ti auguriamo un buon lavoro e auspichiamo che questa nostra lettera sia presa in considerazione

310 hanno firmato. Arriviamo a 500.