Siamo di fronte ad un vero e proprio assalto dell'industria logistica sul territorio di Piacenza e provincia, con pesanti effetti negativi su ambiente, inquinamento, traffico, consumo di prezioso e fertile suolo agricolo. Diciamo un chiaro NO a un tale progetto di sviluppo economico che arricchisce pochi speculatori immobiliari, indifferenti alla cementificazione del territorio e che impiega un’occupazione di bassa qualificazione e molto spesso precaria, con condizioni di lavoro al limite dello sfruttamento umano, soprattutto di lavoratori immigrati con scarsissimo potere contrattuale. Vogliamo salvaguardare la qualità della vita, bene non negoziabile, soprattutto se barattato con estrema leggerezza per favorire l’interesse di pochi, la rendita fondiaria e speculativa. Salvaguardiamo la bellezza del nostro territorio, di una invidiabile campagna fertile e produttiva, tuteliamo la nostra salute dall’incremento insostenibile dell’inquinamento dell’aria che è ai primi posti nella graduatoria europea. Difendiamo il futuro dei nostri figli e non lasciamocelo rubare da amministratori, accecati dal desiderio di arricchire le casse dei propri Comuni. Pretendiamo di difendere la salute, l’ambiente e un modello produttivo diverso e più idoneo a sostenere le drammatiche sfide dei cambiamenti climatici in atto.La stessa Regione nel rinnovo del piano intermodale (vicinanza rete autostradale e ferroviaria)parla tardivamente di evoluta e sostenibile logistica ma quello che continuiamo a vedere qui nulla ha di sostenibile.Non siamo ipocritamente contro la logistica in quanto tale,tutti ormai usiamo e.commerce ma fatta nei luoghi adatti e con dei limiti quantitativi e qualitativi.Abbiamo già dato come Piacenza e provincia quantitativamente tanto è giunta l'ora di fermarsi e mettere a sistema l'esistente.

Coniugare sviluppo economico e progresso qui sta la sfida