L'emergenza dovuta alla pandemia da più di un anno costringe la stragrande maggioranza degli studenti universitari a sole lezioni a distanza, esami compresi, senza poter accedere alle strutture dei vari atenei, alle sale studio, alle biblioteche, ai laboratori e senza poter usufruire del contatto diretto coi docenti.
A fronte di ciò nessuno sinora ha pensato a risarcimenti per gli studenti e per le loro famiglie che li mantengono spesso con fatica, certe dell'importanza di una cultura superiore per il futuro dei loro figli.
Si aggiunga a ciò che molti studenti "fuorisede" continuano a pagare l'affitto dell'appartamento o della stanza, pur essendo tornati a casa, per paura di non riuscire più a trovarne uno ad emergenza finita.
A cosa sono serviti i soldi pagati per iscriversi, se i vari atenei hanno risparmiato su corrente elettrica, riscaldamento, materiali di consumo eccetera?
Chiediamo quindi al Presidente del Consiglio Mario Draghi e alla Ministra per l'Università, Maria Cristina Messa, di adoperarsi per quanto in loro potere, affinché tante persone in difficoltà possano ricevere aiuto e giustizia.