Booster Rinnovabili: sicurezza energetica oggi per la pace di domani

Booster Rinnovabili: sicurezza energetica oggi per la pace di domani
Perché questa petizione è importante

Da sempre la gran parte delle guerre, dei conflitti, delle invasioni nascono per motivi di approvvigionamento energetico.
Le immagini strazianti che ci arrivano dall'Ucraina sono la testimonianza più chiara e inconfutabile di come l’obiettivo per il raggiungimento dell’indipendenza energetica, sia cruciale per assicurare pace, prosperità e serenità nel nostro e in tutti gli altri continenti.
La strategia energetica dell’Italia, basata perlopiù sull’importazione di gas dall’estero si sta rivelando fallimentare: l’instabilità dei Paesi produttori non permette di programmare il futuro con certezza, a rimetterci, oltre all’ambiente, sono cittadini e imprese che subiscono passivamente gli effetti delle crisi politiche che diventano poi crisi sociale e crisi umanitarie.
Nel 2020 il 43,3% del gas importato proviene dalla Russia, il 22,8% dall’Algeria (fonte: YouTrend)
L’Italia ha necessità, nell’immediato futuro, di costruire una propria indipendenza energetica, riducendo il fabbisogno di importazione e contribuendo all’azzeramento delle emissioni da estrazione e consumo.
Le prime tre azioni che chiediamo al Governo:
- Autorizzare entro Giugno 60 GW di nuovi impianti rinnovabili come chiesto da Elettricità Futura, pari a solo un terzo delle domande di allaccio già presentate a Terna.
“Installare 60 GW di rinnovabili nei prossimi tre anni è la soluzione strutturale per aumentare la sicurezza e l’indipendenza energetica, e ridurre drasticamente la bolletta elettrica.
Il settore elettrico è pronto a investire 85 miliardi di euro nei prossimi tre anni per installare 60 GW di nuovi impianti rinnovabili e creare 80.000 nuovi posti di lavoro, dando un grande slancio all'economia italiana” - Sbloccare immediatamente i 126 impianti bloccati dal Ministero per la Cultura nella Regione Lazio (2,2 miliardi di investimenti tra Viterbo e Latina) (Fonte: Dataroom)
- Stop immediato agli incentivi per l’acquisto di caldaie a gas in favore delle pompe di calore elettriche. Sostituendo le prime con le seconde nel 10% delle abitazioni italiane avremmo un risparmio di circa un miliardo di metri cubi di gas. (fonte: Ecco Think Tank)
La proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, di utilizzare anche le centrali a carbone per aumentare l’indipendenza energetica italiana è irricevibile: non è una proposta futuribile, una scelleratezza per l’ambiente.
L’unica strada è investire con più vigore e velocità nelle rinnovabili: ed è possibile farlo oggi.
Altri due punti da discutere già domattina:
- Estensione dell’obiettivo rinnovabili in rete nei piccoli Comuni (5.000 abitanti) da 2,2 GW a 5 GW senza limiti rispetto alla dimensione dei Comuni: risparmio annuale 1,2 mld metri cubi gas (Fonte: Ecco Think Tank)
- Sbloccare e accelerare immediatamente per i seguenti impianti (fonte Legambiente):
- Eolico Offshore di Rimini: inizialmente da 59 aerogeneratori (poi ridotti a 51) per 330MW da realizzare a una distanza compresa tra i 10 e i 22km dalla costa.
- Eolico Offshore Sulcis: 42 pale eoliche per 504 MW da realizzare a 35km dalla costa
- Eolico Offshore Canale di Sicilia: 190 turbine eoliche per 2,8 GW, 700 nuovi posti di lavoro stabili
Vorremmo che per il Governo questi cinque punti diventassero vitali, l’inizio di un percorso, sono tutte azioni che possono essere discusse e avviate immediatamente. Come per la tragedia del Ponte Morandi abbiamo bisogno che le istituzioni rispondano con velocità, fermezza e vigore rispetto a richiesta sempre crescere di stabilità e sostenibilità.
Crediamo che questa scelta possa essere anche un segnale importante per nazioni come la Russia: dimostriamo di avere un piano che ci liberi dal ricatto dell’energia, togliamo a dittatori e generali l’arroganza di calpestare impunemente la vita e i diritti di popolazioni intere.
Affranchiamoci dalle fonti di energia fossile, la via della pace è la stessa che porta verso l’azzeramento delle emissioni: niente più popolazioni in fuga da guerre scellerate causate dal o per il gas e il petrolio.
Per citare le parole dell’attivista Greta Thunberg alla PreCop26 non è più tempo dei “bla bla bla", abbiamo bisogno di azioni concrete oggi, non domani.
Lo dobbiamo alle generazioni future che meritano di conoscere ciò che sta sopravvivendo sul nostro Pianeta nonostante i nostri comportamenti vergognosi.
Lo dobbiamo ai popoli che oggi si trovano assediati, sotto il ricatto del gas.
Lo dobbiamo a chi non ha la possibilità economica di intervenire contro la crisi climatica, ne subisce passivamente le conseguenze ed è costretto a migrare per migliorare la sua condizione o, troppo spesso, sopravvivere.