Ogni estate la Sicilia, la Sardegna e la Corsica bruciano

Ogni estate la Sicilia, la Sardegna e la Corsica bruciano
Come ogni anno le tre isole più grandi del Mediterraneo bruciano.
Ed a bruciare non è solo la splendida flora e fauna di queste bellissime Isole; ma anche parte del futuro delle nuove generazioni che non avranno altra possibilità se non quella di cercare altrove il proprio futuro, o di accettare condizioni di vita sempre più degradate!
Non sarà sufficiente ripiantare gli alberi bruciati, perché, a causa del cambiamento climatico, ogni volta che si rompe un equilibrio ambientale, quello che si ripristina in seguito avrà un livello qualitativo e quantitativo più basso. Fino a quando arriveranno i primi segnali di desertificazione ed a quel punto il processo diventa irreversibile!
La regione del Sahel in Africa è un esempio che ci deve fare molto riflettere; non solo per le conseguenze ambientali, ma anche per gli effetti sociali ed economici che ne discendono. Anche se si tratta di un confronto tra realtà molto diverse tra loro; quello che va considerato è il processo di progressiva desertificazione, che già in alcune parti della Sicilia è una realtà evidente anche agli occhi di persone che non sono degli esperti ambientali.
Chiediamo alle Autorità Politiche Europee, Nazionali e Regionali di promuovere un intervento urgente, ma improntato ad una logica di lungo periodo, con l’obiettivo principale di rendere la Sicilia e la Sardegna e la Corsica il primo laboratorio ambientale a cielo aperto su vasta scala; che possa rappresentare un esperimento ed un esempio per altre nazioni e territori in questa fase di cambiamento climatico.
Solo in questo modo si potrà innescare un processo virtuoso sia sul piano ambientale che socio-economico a beneficio soprattutto delle piccole comunità locali.
Non nuove fabbriche; ma un’economia della tutela del territorio che possa creare una vera ricchezza da tramandare anche alle generazioni future, piuttosto che il deserto ambientale e sociale.